Parma-Milan presentazione

AC Milan’s Strahinja Pavlovic scores goal 1-0 during the Serie A soccer match between Milan and Roma at the San Siro Stadium in Milan , north Italy – Sunday , November 02 , 2025. Sport – Soccer . (Photo by Spada/Lapresse)

Ultimo trappolone prima della sosta. Il Milan che recupera Pulisic va a Parma, laddove cominciarono gli incubi della scorsa stagione. Un Milan ringalluzzito, dopo due pareggi consecutivi, dalla pesantissima vittoria in casa contro la Roma. Protagonisti Leao più Pavlovic e Maignan. Il primo sta rispondendo coi fatti alle critiche (anche mie): tre reti e un assist nelle ultime uscite, bottino che ha permesso di tenere a galla l’attacco dei rossoneri orfani di Captain America e con Gimenez e Nkunku ancora a secco in Serie A. Il serbo ha coronato con la rete a Svilar una prima parte di stagione positiva nella quale le sue sgroppate in avanti sono state uno dei fattori offensivi più inaspettati. Il terzo è tornato a parare un rigore decisivo dopo diverso tempo e ha dato continuità all’altra parata decisiva su Zappacosta a Bergamo.

Positivo anche il ritorno al clean sheet, dopo tre match consecutivi in cui sono stati subite quattro reti in totale. Laddove si può fare qualcosa in più è lì davanti. Mancano terribilmente i contributi di Nkunku e Gimenez finora. La responsabilità del gol continua a pesare soprattutto sulle spalle di Leao e Pulisic, più qualche comparsata dei vari Ricci, Modric, Fofana, Pavlovic, Loftus-Cheek, Saelemaekers e addirittura Athekame. Contro la Roma abbiamo raccolto meno di quanto avremmo potuto, idem contro Pisa e Juventus. Certamente il successo stagionale si basa su una buona fase difensiva, ma la mia sensazione è che quest’anno il campionato sarà vinto non da chi perde meno, ma da chi pareggia meno. Tra le squadre davanti i rossoneri sono quella che ha perso il minor numero di partite in A finora (1), contro le 2 del Napoli e le 3 di Roma e Inter. Eppure, è a -1 dai partenopei, a pari punti con le restanti due compagini. Questo perché ha lasciato per strada un totale di 6 punti tra Atalanta, Pisa e Juventus. Se contro i nerazzurri il pareggio è stato il massimo che potessimo raggiungere visto il match e le condizioni, diverso è il discorso riferito agli altri due scontri. Speriamo quindi che Nkunku termini presto il rodaggio e che il problema di Gimenez fosse davvero la caviglia: ci serve il loro contributo.

Chi finora ha problemi a segnare è il Parma di Cuesta. In 6 match su 10 non ha messo il pallone in rete. Le sole 5 reti realizzate rendono quello dei Ducali il peggior attacco della A. Cutrone e Pellegrino hanno segnato una rete su azione a testa (più una su rigore per l’argentino), mentre gli altri scorer sono stati finora Circati e Bernabè. Di contro, la difesa si assesta su 12 reti subite, meno rispetto alle altre squadre che lotteranno per non retrocedere. I più interessanti elementi degli emiliani sono sicuramente Suzuki, lo stesso Bernabè e Pellegrino: su due di questi (il giapponese e la punta argentina) ci sarebbe anche l’interesse del Milan. Nel match di stasera mi aspetterei un Parma basso con una difesa più a 5 che a 3, con potenziali contropiedi affidati soprattutto agli sprint dei due tornanti e alle verticalizzazioni di Bernabè. Probabile formazione (352): Suzuki; Delprato, Ndiaye, Valenti; Britschgi, Bernabè, Keita, Sorensen, Valeri; Cutrone, Pellegrino.

Nel Milan tornano Estupinan e Pulisic, ma dovrebbero partire dalla panchina. Torna tra i titolari invece Tomori, che sostituisce De Winter come braccetto a destra. Per il resto formazione identica a quella di sei giorni fa. Probabile formazione (352): Maignan; Tomori, Gabbia, Pavlovic; Saelemaekers, Fofana, Modric, Ricci, Bartesaghi; Leao, Nkunku.

Chiudiamo questo ciclo con tre punti e speriamo in una sosta meno funesta per i nostri colori. Forza Milan!

Fab

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Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.