Napoli-Milan presentazione

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Un inedito. Il Milan che vince contro la Juve, certo, ma anche e soprattutto un altro dettaglio: il Milan che riesce recuperare un doppio svantaggio per poi vincere la partita. Lo 0-2 bianconero, giunto tra l’altro nel giro di pochissimi minuti e suggellato da uno svarione di Kjær e Romagnoli, era un colpo da ko che nessuno di noi si sarebbe mai immaginato potesse essere rimediabile. E invece… Il Milan ha raccolto energie fisiche mentali ed è tornato in partita, per poi mettere la freccia e superare tutti. Una rimonta simile non sarebbe mai avvenuta se i ragazzi di Pioli non stessero bene sotto ogni punto di vista. Anzi, più che bene: in forma smagliante. Dettaglio in più, il Milan ha vinto contro la Juve dopo aver battuto anche Roma e Lazio, confermando un trend al rialzo che ormai dura da settimane.

Il merito è certo del Mister, ma anche di quei giocatori che si sono saputi imporre con pazienza. Uno tra tutti Rebic, che nella seconda parte della stagione, pre e post pausa Covid, è stato letteralmente dominate. Da non lasciarsi sfuggire. In ripresa anche Calhanoglu, che dopo tanti mesi di insofferenza sta trovando la sua dimensione. L’equilibrio a centrocampo, poi, è stato decisivo per la striscia positiva attualmente in corso, con Kessié e Bennacer che si stanno trovando al meglio e sono stati in grado di crescere individualmente e in coppia. Insomma, il Milan oggi è una bella squadra, addirittura gradevole da vedere giocare. E chi l’avrebbe mai detto…

Altro match importante all’orizzonte, domani sera in quel di Napoli. I rossoneri affronteranno uno dei due avversari diretti per la qualificazione europea. Un match complicato tanto per il valore degli azzurri, quanto per il loro modo di giocare. I partenopei sono tosti e attenti fisicamente, pronti a colpire in contropiede coi vari Mertens, Insigne e Lozano. Lo stile di gioco è poco originale, tutt’altro che il Napoli di Sarri, ma è efficace, e spesso e volentieri tanto basta. Gattuso ha avuto il merito di risistemare a livello mentale una squadra sull’orlo di una crisi di nervi, addirittura conquistando un trofeo. Non un risultato da poco. Al Napoli manca tuttavia continuità, sia sul lungo periodo, sia nello stesso match. I ragazzi di Gattuso ancora subiscono alcuni blackout potenzialmente letali, e oltre questo il modo di giocare dell’ex allenatore rossonero ha finito per svilire Ruiz, uno degli elementi di spicco della rosa. Insomma, buon impatto, ma non esente da dettagli da limare.

Le probabili formazioni. Per i padroni di casa il solito 433 di Rino, con Ospina in porta, Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly e Mario Rui in difesa, Fabián Ruiz, Demme e Zielinski a metà campo e Callejón, Milik e Insigne nel tridente. Pioli risponde con Donnarumma, Conti, Kjaer, Romagnoli e Theo Hernández, in mediana Kessié e Bennacer, Saelemaekers, Çalhanoglu e Rebić sulla trequarti e Ibra di punta. Quasi insospettabilmente, se c’è un centrocampo che potrebbe avere il sopravvento sull’altro, quello è il nostro. Non tanto per le qualità in campo, quanto per lo stato di forma. Un’ulteriore prova di maturità per la squadra, ma soprattutto per i giocatori che sono in corso di valutazione con all’orizzonte l’ombra di Ralf Rangnick.

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.