Milan: il derby impossibile, lo stadio impensabile e il calendario imbattibile

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Inutile parlare del derby di settimana prossima visto che ci tocca un avversario che ha già lo scudetto cucito sulla maglia e la testa alta alla finale di Londra della prossima Champions. Speriamo, quanto meno, di riuscire a toglierci qualche piccola soddisfazione durante la stagione perchè per considerarsi al Top, come suggerisce la Gazzetta sull’ennesimo caso inventato sul contratto di Maignan, bisogna, o andare nell’altra sponda di Milano o in generale andare in un altro club che non sia il Milan. Aspettiamo ansiosi le telenovele su Theo e Leao per il resto della stagione. D’altronde è risaputo che Milanello e Casa Milan sono una polveriera dove proliferano querele, faide, denari finti e malumore. Chissà a Fiabilandia neroazzurra come si sta? Nel 2050 lo scopriremo. Chiudo questa introduzione al post chiedendo a tutti la massima attenzione, stiamo facendo le pulci a Theo per le proteste, però vi invito a vedere le partite anche di altri perchè mi aspetto che lo stesso trattamento venga riservato alla zabetta chiacchierina di Barella e al bulletto chiacchierone di Mancini, perchè altrimenti ha ragione Theo a sfanculare una classe arbitrale scarsa e molto influenzabile. Ovviamente mi aspetto cartellini gialli e rossi come per Tomori anche per i suddetti ma ormai abbiamo già capito l’andazzo.

A proposito di date in là nel futuro, è notizia di ieri che il Milan e Gerry stiano accelerando per presentare un progetto al comune di San Donato a stretto giro, così da iniziare ad immaginare una data di inizio lavori e fine lavori, si dice fine opera nel 2029 in concomitanza con i 130 anni del Milan. Aspettiamo e speriamo ma intanto il fallimento della gestione Sala è conclamato. Cominciamo con il dire che se i tempi sono quelli citati poco fa, Milano avrà un San Siro “vivo” ancora per un pò di tempo, bisognerà capire chi metterà i soldi per la manutenzione, regolare e straordinaria, di una struttura che ha diversi problemi. È vero che il genio di Palazzo Marino, con le Olimpiadi Milano-Cortina, metterà dei soldi del CIO per far credere che lo stadio potrà vivere eternamente, ma la fine dell’impianto e stra-segnata. Che piaccia a lui e ai vari comitato “No tutto” che proliferano a Milano, ma non solo. La cosa bella di tutta questa storia è che probabilmente tra 6/10 anni, quando probabilmente le due squadre non giocheranno più a Milano, il sindaco in carica si prenderà gli insulti perchè, gli stessi del comitato “No tutto”, manifesteranno contro un’area completamente abbandonata, senza possibilità di riqualificazione e con uno stadio deserto 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno. Quindi la posizione di Sala è la tipica posizione dell’interista, stare immobile, tramare sotto traccia e far pagare le conseguenze a qualcun altro, d’altronde in questo sono maestri. L’opposizione continua a qualsiasi progetto è figlia di accordi elettorali presi con gente che pretende piste ciclabili in Corso Buenos Aires, per fare un esempio, senza curarsi però della sicurezza minima per ciclisti, pedoni e automobilisti. Il risultato è questo, il Milan andrà fuori Milano, la squadra più importante della città che giocherà in un comune nato per la Snam/Eni (Scaroni ci cova…), il colmo. Per poi lasciare gli altri con il San Siro tutto bello loro, perchè finirà così o lo sappiamo tutti, ma chi pagherà?

La cosa che più mi fa sorridere della posizione del Comune di Milano è che pensava di trattare con i soliti chiacchieroni italiani o affaristi italiani del “una mano lava l’altra e ci aiutiamo tutti”, invece questi qui stanno andando avanti per la loro strada e stanno mettendo le pedine al loro posto per lo scacco matto. Ovviamente la notizia è passata in secondo piano nella maggior parte dei media, ma il Milan ha modificato lo statuto e da oggi può anche organizzare eventi e concerti. Questo cosa vuol dire? Portare nel nuovo stadio le decine di concerti che si svolgono oggi a San Siro, oltre ad altre attività. Cosa da non sottovalutare visto il legame con Roc Nation di Jay-Z. Ma ovviamente all’integerrimo sindaco di Milano questo non interessa, meglio un San Siro con i Pooh una volta all’anno che ragionare sul futuro della città. C’è una altro legame che non si vuole considerare, quello con Warner che implica la possibilità di avere forti agganci con il mondo del cinema. Per non parlare di NewEra, Off-White e altri brand per i quali la presenza a Milano sarebbe fondamentale ma meglio tenere intere aree chiuse che sedersi ad un tavolo a parlare di business.

Non so se lo vedremo veramente questo nuovo stadio ma intanto, mai come questa volta, sembra che siamo sulla strada giusta, si tratterà di aspettare un pò di tempo e vedere l’evoluzione delle cose, ma di certo del vetusto ed inutile #CardinaleOut dovremmo farne a meno, speriamo però che si ricordi di non mettere seggiolini neroazzurri nello stadio che di cazzate così ne facciamo volentieri a meno.

Chiusura d’obbligo, per me, riguardo al calendario. Già a luglio avevo invitato la società a farsi sentire nelle sedi opportune perchè qui non è come a Wall Street, qui se non parli finisci cornuto e mazziato. Tralasciando il mio scetticismo per il sorteggio Champions, ma non faccio della inutile dietrologia, ci hanno apparecchiato per bene anche i prossimi mesi tra anticipi/posticipi e partitoni di coppa. Gerry, ReGiorgio & C. forse è il caso che vi iniziate a guardare intorno perchè questi che voi ritenete “dettagli” da poco, poi li paghi, anche pesantemente. Ripeto quello scritto a luglio, occhio di lince non può permettersi di non vincere questo campionato, sarebbe il terzo consecutivo perso con una situazione societaria traballante, ergo tutto deve finire come previsto, con buona pace di tutti. Però, a me non dispiacerebbe rompere le uova nel paniere…

FORZA MILAN

Johnson

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"...In questo momento l'arbitro dà il segnale di chiusura dell'incontro, vi lasciamo immaginare fra la gioia dei giocatori della formazione rossonera che si stanno abbracciando..." la voce di Enrico Ameri chiude la radiocronaca dal San Paolo di Napoli. Napoli-Milan 2-3, 1 maggio 1988. Per me, il lungo viaggio è cominciato da lì, sempre e solo con il Milan nel cuore.