Milan-Frosinone presentazione

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Impresentabili. Non c’e’ molto altro da dire sul Milan che ha di fatto scialacquato ogni possibilità di qualificarsi alla fase di eliminazione diretta in Champions League dopo la sconfitta contro il Borussia Dortmund di martedi’. Un Milan scialbo, senza idee, senza organizzazione che si e’ spento contro un BvB in grado di difendersi bene – molto basso, ma bene – e bravo a ripartire velocemente con le tante frecce al proprio arco. Si sono confrontate due squadre: una in salute e con una idea di gioco efficace, l’altra falcidiata da infortuni e totalmente priva di qualsivoglia verve. Preoccupa, e molto, lo scarsissimo coinvolgimento dei giocatori, il body language di chi si e’ arreso, la bassissima convinzione nelle capacità dei compagni. Il Milan, al momento, non e’ una squadra nel senso piu’ alto del termine. E’ un ammasso di giocatori con la stessa maglia, ma con poco, pochissimo altro. E’ una squadra senza leader tecnici, senza leader emotivi, senza leader in panchina. Più del risultato conta come e’ arrivato. E di fiducia nel futuro non può che essercene poca.

In un mondo ideale la societa’ prenderebbe coscienza una volta per tutte di cio’ che e’ evidente a tutti noi: il tempo di Pioli e’ ormai scaduto. Insistere su un allenatore che ha esaurito le proprie risorse, che non e’ piu’ seguito, la cui guida si e’ evidentemente esaurita e che anzi, persegue nel cercare soluzioni che si rivelano piu’ dannose che altro, rischia di far saltare totalmente in aria la stagione, con tutto cio’ che ne consegue. E cosa ne consegue? Che il mercato viene totalmente messo in discussione, anche laddove in realta’ ha portato in dote buoni elementi, che i giocatori da preservare rischiano di perdere stimoli, che non ci si qualifichi nemmeno alla Champions League del prossimo anno. E’ vero, non ci sono molte altre alternative in giro, ma qualcuno si’, ed e’ giusto e opportuno cominciare seriamente a guardarsi attorno. Questo e’ cio’ che viene chiesto alla societa’: proattivita’ e tempestivita’.

Questa sera il match con il Frosinone rischia, un po’ come quello della scorsa settimana contro la Fiorentina, di essere una trappola pericolosissima. I ciociari di Di Francesco si stanno rendendo protagonisti di una stagione sorprendente. I gialloblu’ non sono una squadra da trasferta, soprattutto per quella che e’ l’indole tattica del loro allenatore, ma possono dare del gran filo da torcere al Milan attuale. Attenzione al gioiellino Soule’ che contro un Theo Hernandez in queste condizioni puo’ fare molto male. Cheddira sara’ la punta chiamata invece a mettere in difficolta’ il giovane Simic, all’esordio dal primo minuto in Serie A. Osservato speciale anche il giovane Okoli, centrale italiano in prestito dall’Atalanta di cui si parla un gran bene. Probabile formazione (4231): Turati; Monterisi, Okoli, Romagnoli, Oyono; Bourabia, Barrenechea; Soule’, Renier, Ibrahimovic; Cheddira.

Nel Milan indisponibili otto giocatori, con l’ultimo caduto, Thiaw, che durante il match con il BvB ha riportato una lesione al bicipite femorale sinistro (rientro a meta’ gennaio…). Con fuori gioco anche Kjaer, Pellegrino e Kalulu, ecco il primo gettone da titolare per Simic. Ancora out anche Leao, confermato il trio di trequartisti che ha gia’ giocato in Champions. Per il resto, nessuna novita’. Probabile formazione (4231): Maignan; Calabria, Tomori, Simic, Theo; Musah, Reijnders; Chukwueze, Loftus-Cheek, Pulisic; Jovic.

Vediamo cosa succede. Una sconfitta accelererebbe forse la ricerca di un nuovo mister, o forse no. Di certezze ormai ne abbiamo poche, pochissime. Forza Milan comunque!

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.