Ma sono del mestiere questi?

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Giusto chiederselo

Tanti anni fa, quando non ero ancora maggiorenne, ho imparato sulla mia pelle che le parole se le porta via il vento. Da allora ho iniziato ad affidarmi solamente ai fatti, concreti e reali.

Nel mondo Milan le parole vanno in un senso, i fatti in uno esattamente opposto.

Si sente sempre più spesso parlare di progetti, vittorie, rimonte e ogni tanto scappa anche uno STADIOOOOOOOOOOOOOOOOO (sappiamo già da qualche voce del coro arriva).

Eppure i fatti continuano a dire che la proprietà sembra essere completamente avulsa da ogni obiettivo sportivo che non sia “l’importante è partecipare”. Appena insediati rinnovano DS e DT a una manciata di ore dalla scadenza del contratto, nonostante lo scudetto vinto. A metà stagione 22-23 non hanno il coraggio di far fuori l’allenatore, principale indiziato del mese orribile di Gennaio 2023; a fine stagione mandano via DS e DT ma mantengono in sella l’allenatore promuovendolo anche. Una sfila di errori che farebbero gridare all’incompetenza più totale, non fosse per il piccolo sospetto che queste scelte non siano figlie dell’inesperienza, tanto del voler continuare a competere per l’obiettivo minimo, consci che mettersi in casa un allenatore vincente porterebbe inevitabilmente ad alzare qualsiasi asticella (si, anche quella del budget per il calciomercato). I fatti continuano a dire che a questi importa solo del cemento dello stadio e degli annessi&connessi. E secondo me già ci stanno perdendo visto che a Milano non si farà nulla. Contiamo meno di zero a livello politico, eppure il nostro presidente diserta le assemblee di Lega, tanto a cosa vuoi che servano? C’è un cda a cui presenziare e ‘sti cazzi se il Milan continua a prendere sberle da chiunque!

Del resto se allenatore, preparatori e dirigenti continuano ad essere ben saldi sulla loro poltrona nonostante il record di infortuni, calciatori che non si sono mai infortunati in carriera e che al Milan rischiano il ritiro, astrusità tattiche degne del 5-5-5 di Banfiana memoria, di qualcuno la colpa sarà anche. Perché se nella mensa di Milanello il piatto che non manca mai è il filetto di adduttore o il trancio di bicipite femorale, la colpa non è di chi li prepara ma di chi permette allo staff di continuare a lavorare a Milanello. Sull’allenatore stendiamo un velo pietoso, tanto ormai abbiamo capito che ci tocca sorbircelo ALMENO fino a Maggio. Nonostante le puntuali debacle contro i cugini, partite in cui non ne schiera uno nel suo ruolo, Calabria sulla trequarti, giocatori che appena trovano la forma trovano anche la panchina (qualcuno ha detto Jovic?) lui rimane fermo lì, inamovibile. Poco importa se l’anno scorso sei entrato in CL solo perché quella che doveva arrivare quarta ha preso 10 punti di penalizzazione. In questa serie A anche un Milan che gioca una partita si e 3 no, oppure gioca solo qualche spezzone di gara può arrivare terzo. Le nostre partite ormai sono imprevedibili, magari dominiamo l’avversario per 60-70 minuti, poi improvvisamente si spegne la luce e rischiamo di perdere; oppure andiamo sotto e rimontiamo solo con la forza della disperazione, senza nulla di logico o di preparato.


I nostri probabilmente andrebbero meno in confusione

Sarebbe il caso di farsi anche qualche domanda sui calciatori che popolano la nostra rosa. Secondo me questa rosa è più completa di quella che ha vinto lo scudetto a Maggio 2022, soprattutto per la presenza di LC e Pulisic, eppure non si vede ancora in campo quella mentalità da vincenti che caratterizza la rosa di altri top club. Abbiamo in rosa 2-3 leader che sono Maignan, Giroud e Tomori, tutti gli altri non sembrano avere quella testa che ti porta a rimanere concentrato fino alla fine sull’obiettivo. O che ti porta a lavorare duro pur di provare ad eccellere nel tuo mestiere. Del resto, se un numero 10 che guadagna 7 mln netti all’anno ha all’attivo quasi gli stessi goal di un panchinaro o di un centrocampista, qualcosa che non va ci deve essere per forza. A parziale loro discolpa bisogna anche dire che spesso non sanno nemmeno loro cosa fare della palla o come muoversi, presumo per via di qualche dettame fantascientifico del coach. Guardando la nostra rosa, purtroppo ad oggi non sembrano esserci leader in erba capaci di apportare rapidamente un grosso miglioramento in questo senso. Secondo me si sente tantissimo l’assenza in campo di gente che possa prendersi la squadra sulle spalle nei momenti difficili.

Tutta questa concomitanza di errori ci ha portati a gettare alle ortiche quello che poteva essere un nuovo ciclo che potesse sfruttare il vuoto di potere creatosi con la situazione della Juve e le difficoltà economiche dell’Inter. Sarebbe da capire se si è scientemente deciso di non approfittarne oppure chi doveva agire per approfittarne non ne ha avuto la capacità e\o l’esperienza.

Ci attendono adesso mesi tosti e interessanti con un monito ben chiaro davanti: se Juventus e Inter dovessero ripianare i loro bilanci con gli introiti del Mondiale per Club, il margine di errore per rimanere competitivi almeno in serie A sarà prossimo allo zero. E la proprietà ha un solo modo per dimostrare con i fatti che c’è la volontà di competere per vincere: affidare la panchina ad un vincente, ad un allenatore capace di tirare fuori il 110% dai calciatori e migliorarne il loro rendimento, sia a livello di singolo che a livello di gruppo.

Se invece la società intende migliorare le performance della squadra riportando Ibrahimovic a Milanello, allora non rimane nemmeno da chiedersi se sono del mestiere o meno, la risposta l’avranno già data i fatti.

Ho scoperto il calcio e il Milan forse un po' troppo tardi rispetto alla media dei miei coetanei, ma questo non mi ha impedito di vedere fior fiori di campioni indossare la nostra maglia e di godermi le vittorie, in Italia e nel Mondo, del nostro amato Milan.