Inter-Milan presentazione

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Una serata che dirà molto di questa squadra. Non tutto, ci mancherebbe, ma metterà finalmente davanti alla realtà dei fatti giocatori e tifosi: facciamo sul serio o no? Il primo bivio della stagione è già servito dopo poche giornate di campionato. Non è un vero e proprio dentro o fuori in senso materiale ma lo è sicuramente dal punto di vista emotivo. Perdere l’imbattibilità proprio nel Derby getterebbe un po’ (tanto) di malumore nell’ambiente, vuoi tra i tifosi, vuoi tra i giocatori. Una vittoria, d’altro canto, porterebbe un’iniezione di fiducia non indifferente. Il primo bivio emotivo della stagione dovrà dunque essere affrontato con nervi saldi, va da sé. La brutta notizia è che a leggere i nomi dei nostri avversari l’esperienza è quasi tutta dall’altra parte. I nostri ragazzi (in alcuni casi quasi ragazzini) hanno invece entusiasmo da vendere, ma meno abitudine a partite da sangue freddo.

La vera grande differenza tra Milan e Inter è tutta lì, l’età media. Per una volta, però, a essere quelli più giovani siamo noi (e a me, a prescindere da tutto, non dispiace per nulla… non so a voi). Basta essere consapevoli dei nostri punti di debolezza e affrontarli al meglio. Non abbiamo dalla nostra parte il pelo sullo stomaco degli Handanovic, Lukaku, De Vrij, Eriksen, Kolarov e Vidal, ma proprio per questo serve puntare più su ciò che noi abbiamo e loro no. Ad esempio, la freschezza diffusa in quasi la totalità dei nostri elementi, in grado potenzialmente, se messi nelle migliori condizioni possibili, di mantenere ritmi alti più a lungo dei nerazzurri. La creatività è poi un’altra qualità di cui il Milan è provvisto anche più dei dirimpettai. Se è vero che Eriksen è ben noto per i suoi colpi ad effetto, Ibra, Diaz e Calhanoglu possono tirare fuori il coniglio dal cilindro se non in ogni situazione, quasi.

Che Inter affronteremo stasera? Il solito 3412 di Conte sarà composto da Handanovic tra i pali, D’Ambrosio, De Vrij e Kolarov nella retroguardia, Hakimj, Vidal, Barella e Perisic a metà campo e Lukaku e Martinez con alle loro spalle Eriksen. Pioli si affiderà invece al 4231 che ha cambiato le sorti della squadra: Donnarumma; Calabria, Kjaer, Romagnoli, Theo; Kessiè, Bennacer; Saelemaekers, Calhanoglu, Diaz; Ibra. Più che i colpi ad effetto dei giocatori d’attacco, il duello più interessante sarà quello che si svolgerà sulla fascia mancina rossonera tra Hernandez e l’ex BvB e Real Hakimi. Ago della bilancia anche il confronto in mediana, con il possibile ingresso di Tonali che potrebbe magari sparigliare le carte a partita in corso.

La tensione, insomma, comincia a salire. Si tratta del frizzicolino che una volta era quello delle “grandi occasioni” e ora è della “volta ogni tanto”, ma cerchiamo di invertire la rotta. La delusione del Derby di qualche mese fa e della rimonta subita è ancora tanto cocente: a tal ragione spero che le braci della rivincita ardano ancora nell’animo dei nostri ragazzi. Il bivio è davanti a noi: cerchiamo di prendere la strada giusta.

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.