
Se qualcuno vi dice che nel calcio l’allenatore conta relativamente, prendete questo Milan e questo Allegri e spiegategli come Max abbia letteralmente rivoltato una squadra in crisi di identità, di gioco e di risultati da ormai due anni pieni.
A sentire i bene informati, Allegri avrebbe chiesto alla dirigenza un acquisto per reparto, indicando i nomi di chi avrebbe preferito allenare. Gli hanno preso solo Rabiot. Non oso pensare a che punto saremmo se lo avessero accontentato anche per gli altri due nomi.
Questa squadra ormai scende in campo sapendo COSA fare, COME farlo e QUANDO farlo. Pressing feroce quando gli avversari provano a uscire dalla loro area, linee corte e compatte a difendere l’area di rigore quando gli avversari passano la metà campo in possesso palla. Dimenticate gli 1vs1 con 40 metri di campo alle spalle del nostro difensore o le praterie lasciate agli avversari in nome di un calcio spettacolo scellerato. Finalmente abbiamo delle frecce nella faretra che non siano soltanto palla a Leao o ripartenza in contropiede. Quando serve, giochiamo anche la palla ed è un piacere per gli occhi vedere quel diversamente ragazzino disegnare lampi assoluti di calcio.
Pochi giorni fa scrivevo che anche un’eventuale dèbacle sarebbe stata normale in un processo di rinascita come il nostro. Del resto, stasera affrontavamo i campioni d’Italia in carica, con in panca un martello come Conte.
Mi sarei aspettato una partita bloccata magari per il primo tempo e invece pronti via sale in cattedra Captain America Pulisic. Ripartenza bruciante, palla in mezzo e goal di Saelemakers. Il Napoli prova a reagire, ma complice anche un Maignan in serata di grazia non crea chissà quali pericoli.
Nel momento migliore dei napoletani un’incursione di Pavlovic porta al 2-0 firmato Pulisic.
Sul 2-0 lasciamo il pallino del gioco nelle mani del Napoli senza rischiare veramente mai niente; e probabilmente così continueremmo fino alla fine della partita se al minuto 57 Estupinan non decidesse di condire la sua partita con un sacrosanto cartellino rosso e un fallo da rigore che ci lascia in 10 contro 11 contro un Napoli che schiera tutta l’artiglieria di cui dispone per arrivare al pareggio.
La squadra però tiene più che botta, complici anche un Rabiot sontuoso, un Modric onnipresente ed un Maignan che chiude la saracinesca.
Non voglio illudermi, ma finalmente oltre che una squadra abbiamo un gruppo. Un gruppo che fa ben sperare non solo per la stagione ma anche per la prossima partita, che ci vedrà ospiti della Juventus a Torino senza Estupinan e Tomori.
Maignan: 6,5 – Incolpevole sul goal subito dal dischetto si fa sempre trovare pronto quando provano ad insidiare la sua porta. Solita autorevolezza a guidare la difesa. Non prende 7 per colpa di una palla malamente persa nel primo tempo che sarebbe potuta costare cara.
Tomori: 6,5 – Tolta qualche sbavatura gioca una partita di sostanza fino a quando è costretto ad abbandonare il campo per un problema muscolare. Dall’ 80′ De Winter: 6 – Entra in campo nei minuti di forcing finale del Napoli. Fa il suo, del resto il Napoli non crea grattacapi al nostro portiere (tolto un tiro di Neres che scheggia il palo su cui lui non ha colpe). Domenica prossima si troverà davanti i suoi ex compagni, in bocca al lupo Koni.
Gabbia: 6,5 – Gli unici pericoli per Maignan arrivano da marcature non perfette di qualche compagno di squadra. Si trova contro Hoijlund che insomma, non è l’ultimo arrivato ma lo limita impedendogli di pungere.
Pavlovic: 7 – Ha fatto uno switch mentale impressionante. In difesa gli attaccanti avversari hanno vita difficile. Ringhia su chiunque gli capiti a tiro, sia nella nostra metà campo che nella metà campo avversaria. Si lascia andare a più di qualche sortita offensiva, con annesso recupero palla. Da un suo affondo nasce il 2-0.
Saelemakers: 6 – Se entro in pasticceria non mi complimento con il cameriere per quanto siano buoni i bomboloni alla crema. Sarò sicuramente controcorrente ma il cioccolatino che Pulisic gli fa scartare fa da contraltare ad una partita confusionaria dove si perde in più occasioni l’avversario (e solo Maignan impedisce il goal partenopeo) ma soprattutto perde almeno 3 palle che sarebbero potute essere sanguinosissime. Dal 68′ Athekame: 5 – Io capisco che entrare in una partita del genere, sotto di un uomo, non sia proprio il massimo per uno che non ha mai giocato in serie A. L’impressione, e spero che presto venga smentita, è che questi palcoscenici e queste pressioni non facciano per lui.
Fofana: 6+ – Gioca una buona partita, con i soliti compiti di frangiflutti. Suo il passaggio che mette Pulisic nelle condizioni di calciare a rete nell’azione del secondo goal. Pesa però, tantissimo, la palla spedita al terzo anello su un’imbucata geniale del solito Captain America.Dall’80’ Loftus-Cheek: 6 – Entra per difendere il fortino dall’assalto finale del Napoli. In teoria dovrebbe anche garantire qualche sortita offensiva, ma si
Modrid: 7,5 – Al fischio finale esulta in mezzo al campo manco avesse vinto la Champions League (l’ennesima, tra l’altro). Giocatore totale, stasera usa la sua intelligenza calcistica per anticipare le linee di passaggio dei napoletani e intercettare palloni. Ripiega spesso a dare una mano in difesa (ci mette anche la testa a deviare il tiro di Neres) ma non disdegna un paio dei suoi soliti lampi di calcio. Non prende la palma del migliore solo perchè Pulisic è in uno stato di grazia incredibile. Sei arrivato troppo tardi Luka, ma ci stai dando tutto quello che hai. Chapeau.
Rabiot: 7,5 – Onnipresente. In mezzo al campo, a raddoppiare la marcatura sulla fascia sinistra, a recuperare palloni e dettare i tempi per le ripartenze. Combina fisico e tecnica ma anche per lui sembra esserci stato uno switch mentale importante. Chissà quanto conta l’allenatore.
Estupinan: 4,5 – Aveva dato segnali di ripresa nelle precedenti due partite, fornisce a Pulisic la palla da cui nasce il primo goal. Poi però non tiene mai Politano che gli scappa via sempre, si perde qualche marcatura di troppo che potrebbe costarci cara fino all’episodio del rigore. Rosso sacrosanto per un fallo sciagurato che forse si sarebbe potuto evitare (al prezzo di un goal degli azzurri).
Pulisic: 8 (il migliore) – Allegri ha dichiarato nel prepartita che non fosse proprio al 100%. E meno male aggiungerei io, chissà cosa avrebbe fatto al massimo della forma. Bastano 5 minuti per sverniciare la difesa napoletana e fornire a Saelemakers un pallone che va solo spinto in porta. Fin quando rimane in campo è l’autentico Boogeyman della difesa partenopea. Oltre al secondo goal illumina San Siro con passaggi come quello che manda Fofana in porta. Dal 59′ Bartasaghi: 6 – Esordio in serie A contro clienti difficile come Politano prima e Neres poi. Cerca di limitarli come può, spesso aiutato anche da Rabiot. Probabilmente lo vedremo titolare tra una settimana a Torino.
Gimenez: 5,5 – Per dare un voto al messicano bisogna prima capire cosa gli chieda effettivamente Allegri. Perchè se i suoi compiti sono quelli di abbassarsi a prendere palla e di tenere la squadra alta in fase di possesso, il voto è 7. Se però gli si chiede di segnare e di garantire presenza in area allora il voto diventa 5. Propendo per una media arrotondata per difetto. Dal 68′ Leao: 4 – Rischierò di essere tranchant sul portoghese, ma se entri in una partita del genere in cui tutti, anche il magazziniere, stanno sputando sangue in campo per portare a casa i 3 punti, allora devi lasciare i solchi sul terreno. Soprattutto se la richiesta del tuo allenatore è di tenere alta la squadra e dare una mano in copertura. Invece entra con la solita indolenza a cui ormai siamo abituati e dal più pagato della rosa non è accettabile.
Allenatore Massimiliano Allegri: 7 – Se due indizi fanno una prova, il terzo avvicina alla certezza. Ha passato l’anno sabbatico a studiare e aggiornarsi. Ha cambiato qualche persona all’interno dello staff e i risultati si vedono tutti. A memoria non mi sembra di ricordare l’ultimo suo Milan o la sua Juve giocare in questo modo. Lui stesso a fine partita ammette che si sta lavorando per avere delle alternative a partita in corso o a seconda dell’avversario che ci si trova davanti. La squadra risulta aggressiva e compatta e quando giochiamo la palla abbiamo uno schema al momento non ancora decifrato dagli avversari. Colpo di genio la posizione di questo Pulisic che fino a qualche partita fa dava l’idea di non riuscire a collocare in campo. Max, se continui così mi toccherà chiederti scusa anche in aramaico e con un kg di cenere in testa.
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