
Certo che io coltivo un rapporto a suo modo speciale con la Dea Eupalla. C’ho le prove! Ecco l’ultima. Dunque, a me nulla cale della Nazionale. Ho spiegato più volte le ragioni. Vengono riassunte nei volti non simpaticissimi di Gravina, Viglione, Chiné, gente in corrispondenza di amorosi sensi con don Beppe. Neanche tifo contro. Voglio bene a Gattuso, che ritengo un allenatore scarsino ma una bella persona. Non guardo la partita con la temibile Moldova. Oltretutto conta davvero poco, perché, comunque vada, si andrà ai play off. Quindi mi interesso ad altro. Nel fare un rapido zapping, però, vedo che il risultato è ancora sullo 0 a 0. Ma dai? Mamma mia, neanche con la Moldova? Mentre concepisco questo pensiero, ci sono i cambi di Rino nostro. Fuori Scamacca e Raspadori. Dentro Retegui e Pio Esposito. Un lampo mi attraversa la mente. Vuoi vedere che il buon Pio fa gol e poi ci ammorbano con i peana? Speriamo di no…. Detto, fatto. La dea Eupalla è specializzata nel far accadere tutto quello che non voglio. Poco male. Non seguirò nessun commento. Mi sono adagiata nella dimensione dello struzzo, che mi sembra adatta a preservare i miei nervi. Stammi a sentire, Dea Eupalla. Guardiamoci negli occhi. Fa sì che gli Orrendi vincano il derby. Ascoltami, ti prego. Sono una faina? Sì! Anche se credo che non ci sia bisogno di interventi esterni per farci perdere. Certo, non si deve sopravvalutare il significato della sconfitta con l’Entella. La partita serviva a mettere minuti nelle gambe di Jashari, che ovviamente non è pronto. E non lo sarà neppure per il derby. Come Rabiot, temo. Però sconfitte con squadre di categorie inferiori non sono mai un buon segno. E mi dicono di un Fofana e un Estupinan pietosi, more solito, purtroppo.

Il derby si staglia minaccioso all’orizzonte. Brrr!!!!! Io, comunque, continuo a percepire i nemici veri all’interno. E non mi riferisco a Max e Tare. La mia mente viene trafitta da un pensiero. Bisogna stare attenti alla risonanza. No, non devo fare nessun esame clinico. Il fatto è questo. Nel 1850 il ponte Angers, costruito sul fiume Maine, crolla mentre viene attraversato da un battaglione di soldati. Le vittime sono più di 200. La causa del disastro? La risonanza, appunto. Si tratta di un fenomeno fisico che si verifica quando una forza esterna investe un sistema oscillante con una frequenza vicina a quella di oscillazione del sistema stesso. Questo fa sì che le onde oscillatorie si amplifichino a un punto tale che può portare al patatrac. Nel caso citato la cadenza del passo dei sodati entra in risonanza con le vibrazioni proprie del ponte, provocando il crollo. Ecco, il nostro famigerato GLI è composto da individui le cui malefiche vibrazioni entrano in risonanza tra loro e con l’indegna proprietà che li ha scelti. Non ho bisogno di spiegare i danni prodotti da questa maledetta risonanza sul nostro povero, amatissimo Milan. Ehi, presidente di ‘sta ceppa. E tu, Furlanette dei miei stivali. Dite che ho stancato? Che ci devo mettere una pietra sopra? Lo faccio volentieri, se voi mettete la testa sotto. Il Milan era il ponte che mi portava dalla sponda del monotono tran tran quotidiano alla riva del sogno, dell’immaginazione. L’avete distrutto, maledetti! Senza voi, i vostri squallidi compagni di merende e i vostri indegni datori di lavoro, la mia vita, come quella di tanti tifosi che l’antifona l’hanno capita da tempo, sarebbe più bella.

Non presto nessuna attenzione alle voci di Mercato. Nulla mi aspetto da questi. Anzi, occhio, che sono capaci di vendere Leao. E Scaroni corre ad incartarlo. Lewandowski? Figuriamoci… Per averlo, occorre mettere pesantemente mano al portafoglio. Il ragazzo ha, comunque, 37 anni. Giusto tre in meno di Modric. Thiagone nostro? Le primavere sono 41. Una in più di Luka. Massimo rispetto per i campioni, per carità. Ma…. 2026: Odissea nell’ospizio non è un film che mi attizzi particolarmente. E non lo ritengo neppure realizzabile, visto il braccino corto dei nostri produttori. Zirkzee? Può darsi che lo United voglia scaricarlo in prestito. Lui, al contrario di Sesko, non è un 9. Ma come la mettiamo con stipendio e commissioni? Mentre sono qui a pensare con un briciolo di terrore al derby e non mi lascio sfiorare dalle indiscrezioni di Mercato, guardo con una certa apprensione il display del cellulare. Ad ogni squillo temo di veder apparire il nome “ Umberto”. E’ lui, infatti, a darmi sempre in tempo reale notizie di infortuni dalle Nazionali. Brrr!!!! Qui bisogna incrociare le dita e alzare gli occhi al cielo. Com’è dura la vita di un tifoso milanista. Nel frattempo un grosso dazio l’ha pagato il Napoli con Anguissa. Credo non ci sia mai capitato di giocare un derby con tutti o quasi i titolari a disposizione. Loro? Quasi sempre al completo.
Una discreta risonanza ha avuto la bancarotta di zio Yongho. Si parla di 250 milioni di euro non restituiti. La cosa mi ha stupito. Non credevo possedesse delle credenziali tali per cui qualcuno si fidasse a concedergli un prestito. Spero riesca a conservare la sua bella credenza. La ricordate? Mamma mia, quando buttai l’occhio su quel video surreale, gelidi brividi mi corsero lungo la schiena. Quante ne abbiamo passate, ragazzi. Gioie immense e sofferenze laceranti. Ma siamo sempre qui, nonostante i giannizzeri ci calpestino. Riusciremo a resistere fino alla liberazione? Ci sarà una vera liberazione? Povero ponte di Angers, sei stato vittima di una micidiale risonanza. Maledetta risonanza di vibrazioni di anime malefiche, hai distrutto il ponte che proiettava verso il cielo i nostri sogni rossoneri. E adesso che facciamo? Cerchiamo di metterci in risonanza con i nostri ragazzi, con il nostro allenatore, per tentare di aiutarli, di amplificare le piccolissime vibrazioni positive che ci portano al derby. Dai, che non siamo battuti in partenza. Almeno spero… Come stai, Adrien? Non sopporterei altri infortuni dalle Nazionali. Basta, maledizione al secchio! Guarderò gli Azzurri con la Norvegia? Bah! Forse. Al massimo li guardicchierò. Senza pulsioni. Quelle le riverserò tutte su Sinner. Cos’altro ho da dire? Semplicemente… Je suis Paolo Maldini. Je suis…. Zvonimir Boban.
Chiara
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