
Applausi! Applausi per il piccolo Napoleone, che si è distinto, come sempre, quando si degna di parlare, nell’intervista pre gara. Sì, vorrei battere freneticamente le mani, inserendo fra di esse la sua spocchiosa, irritante faccina . La sua struttura mentale non è fatta per produrre pensieri intelligenti. Lui, però, non lo sa e parla lo stesso. Mamma mia, che individuo odioso. Presuntuoso e incompetente. Una sciagura per il Milan. Io gli stamperei sulla camicia una lettera scarlatta. La A dell’adultera del romanzo di Hawthorne? La A di asino! Eppure nessuno lo contesta. Grrrr!!!!! Conceiçao? Ha vinto un titolo appena arrivato. Potrebbe vincerne un altro. Non accadeva dai tempi di Ancelotti. Bisogna tenerne conto. Il Ds? Non è una priorità. Si deve agire con la massima calma per trovare la persona giusta. Capito? Di programmare per tempo la prossima stagione non gliene frega niente a questa gentaglia. Cosa mi avete fatto, maledetti? Mi avete ridotto a un punto tale che non riesco ad esultare per un gol del mio Milan, perché so che con voi noi siamo condannati alla mediocrità. Sperare in questa schifezza di Società significa avere idee sbagliate sul calcio e sulla vita. E il calcio fa parte della mia vita.

Applausi ai tifosi festanti sugli spalti di S. Siro. Beati loro, che sono felici e continuano a cantare . Questo schifo di Società ringrazia. Gli Orrendi in finale di Champions e noi in quella di Coppa Italia. Loro ancora senza titoli e noi con la Supercoppa in bacheca. Devo proprio essere cretina io, che sono imbufalita. Sarei contenta di essere nelle mani di speculatori, sì, ma intelligenti. Il motivo è semplice. Non occorre essere magnati americani o laureati alla Bocconi con master a Harvard per capire un concetto elementare. E’ economicamente più vantaggioso allestire una squadra competitiva, avere voce in capitolo tra i papaveri istituzionali. I risultati sportivi portano soldi. Orrendi docent. Gli imbecilli, invece, pensano ad evitare il rischio di volatilità. C’è Conte libero sul Mercato? Chi se ne frega. Costicchia. Noi scegliamo tra due candidati gagliardi: Lopetegui e Fonseca. Siamo eliminati prematuramente dalla Champions, perdendo con due corazzate come la Dinamo di Zagabria e un Feyenord pieno di riserve. Nemmeno andiamo vicini a qualificarci per la prossima. Pazienza. Vendiamo, anzi svendiamo qualcuno. Sì, svendiamo, perché, oltre all’incapacità assoluta nel condurre trattative, con la gestione demenziale della squadra deprezziamo i giocatori. Sistemiamo il bilancio e possiamo pure tirar fuori qualcosa dalla voce spese generali. Tanto nessuno ci piglia a pesci in faccia. Così ragionano i pezzenti diversamente intelligenti. I tifosi cantano e tutto va bene, Madama Marchesa.

Applausi a Marciniak, ai varisti, a Ceferin, all’Uefa tutta. Missione compiuta. Già, i varisti erano casualmente quelli che in un’ Inter- Barça di un paio di anni fa non videro un evidente fallo di mano di Dumfries in area, facendo imbestialire Xavi. Diversi gli episodi contestabili, alcuni anche meschinamente nascosti da Sky. L’omertà dei media è davvero vergognosa. La prova evidente, indiscutibile, inequivocabile della malafede si racchiude nel rigore revocato al Barça. Il fallo è avvenuto poco prima della linea dell’area e quindi è stato giusto assegnare la punizione dal limite. Va bene. Non discuto. Ma mi spiegate perché un giocatore che ne abbatte un altro lanciato verso la porta all’ingresso dell’area di rigore, e cioè in odore di rosso, non viene sanzionato neppure con il giallo? Semplice. Perchè in questo caso sarebbe stato espulso. E si tratta dello stesso Marciniak che non esitò ad estrarre con arroganza il secondo cartellino in faccia a Theo per simulazione. Che poi loro siano più forti di noi è un altro discorso. Lo sono sia dentro che fuori dal campo. E la prima cosa deriva dalla seconda. Di questo dobbiamo ringraziare la Società di m…armellata che ci ritroviamo. Il futuro? Con questi spregevoli individui nella stanza dei bottoni sarà ancor peggiore del presente. Le solite, squallide pantomime su Ds e allenatore sono un triste dejà vu. Invece di pensare ai rinnovi di Mike e Theo i somari si concentrano su quello di Conceiçao. Ma sono bravi e pensano al bene del Milan. Non contestiamoli, mi raccomando.

Applausi, stavolta non ironici, a Gimenez. Il ragazzo ha il senso del gol. Fare il centravanti in questo Milan, senza schemi, senza organizzazione di gioco, nell’assoluto caos societario, è mestiere assai difficile. Bollarlo come schiappa dopo qualche partita non entusiasmante è profondamente ingiusto. Bravo, Santi. Sono felice per te. E, comunque, io non ce l’ho con la squadra. I giocatori, abbandonati a se stessi, in mano ad allenatori di discutibili capacità, con una Società di pagliacci alle spalle, con quale spirito possono scendere in campo? Io li considero vittime, più che colpevoli. Provano le stesse sensazioni che attanagliano me. Credo che loro siano la parte più sana della squallida parodia a cui è stato ridotto il Milan. Una Società capace di mettere alla berlina i giocatori, per poterli vendere con il plauso di molti, troppi tifosi, si qualifica da sola. Certo che ho guardato la partita. Ma senza emozione. La nostra è una Società molto inclusiva. Viste la maglie con i nomi delle mamme? Di tutto si interessano i maledetti, tranne che dei risultati sportivi. Il nostro campionato è finito ancor prima di cominciare. Alla faccia delle remuntade. Sarò più coinvolta Mercoledì, visto che un’eventuale vittoria ci porterebbe in Uefa League. La stagione, però, per me resterebbe pessima. Mortificante. E il futuro mi terrorizza.

Applausi a chi, con la sua insipienza, mi impedisce di coltivare sogni a tinte rossonere e mi costringe a tifare per Zizzo. Sì, per Zizzo, uno che detesto con tutta me stessa. E a sperare che Al Khelaifi possa avere in ambito Uefa un potere politico in grado di contrastare quello degli Orrendi. Non vorrei che al Var venissero designati gli ipovedenti di Inter – Arsenal. I tapini non si accorsero del pugno rifilato al povero attaccante dell’Arsenal da un Sommer che scambiò la sua testa per la palla. Sta’ attento, Al! Applausi a Gerry nostro, il Cardinale che è riuscito ad avere un Papa americano. Spero che almeno Leone XIV non sia interista, come tante alte cariche istituzionali distribuite in vari ambiti , da Infantino a Mattarella. Ma a te non darebbe fastidio, Gerry, visto che un po’ interista sei anche tu. Mi ricordo, eh, come guardavi estasiato la curva in una delle tue rare presenze ai derby. Peccato fosse quella nerazzurra. Forse la cosa dipende dal fatto che neanche sai quali siano i nostri colori. Io ti terrei in conclave permanente, facendoti uscire solo per spedirti su un razzo in direzione Plutone. Applausi ai mass media omertosi, appecoronati in un inquietante pensiero unico alla greppia del padrone. Svolgono alla perfezione il loro sporco lavoro. Non hanno mai una sbavatura.
Sono stanca di mandare applausi. La Lazio pareggia al fotofinish con la Juve. Bene. Così andrà a S. Siro cullando il sogno Champions. Adesso guardo Milan Futuro, impegnato nei play out contro la Spal. Trepido per questi ragazzi mandati allo sbaraglio da incapaci che mortificano e sviliscono tutto ciò che toccano. Geniale l’idea di assumere Kirovski, Ibra. Dai, che forse supera l’esame da Ds. Ottima anche la scelta di Bonera. Camarda non gioca, perchè non ha raggiunto le 25 convocazioni in campionato. Scommetto che, incompetenti come siete, neanche conoscevate questa regola. Tenere Francesco ai bordi della prima squadra, senza mai farlo giocare, e sottrarlo a Milan Futuro è un capolavoro nella gestione del ragazzo, a cui è stato fatto perdere un anno. Sì, sarebbe stato meglio avere anche Jimenez. Ma lui è spesso sceso in campo in serie A e quindi in questo caso non si possono muovere critiche. Sento che in tribuna ci sono il piccolo Napoleone e il leone di ‘sta ceppa. Mi viene la nausea. Soffro per e con i nostri ragazzi, che non sono proprio dei draghi. Ma applausi anche a loro, dai. La spuntano per 1 a 0. La Spal, però, vincendo con un solo gol di scarto al ritorno, ci condannerebbe, visto che ci ha preceduto in classifica. Quindi non c’è da stare tranquilli. Tutt’altro. Come direbbe Monsieuur De La Palisse, comunque, è meglio vincere che pareggiare o perdere. Domani palpiterò per il Napoli. Non mi aspetto certo favori da Cairo, proprietario del fogliaccio rosa sponsor e aedo degli Orrendi. Non considero purtroppo chiuso il discorso scudetto. Stiamo a vedere cosa accade Mercoledì. Non ho nessun entusiasmo, ma speriamo bene. Chissà se quelli dei carri li hanno preparati. Tranquilli, io non ci salirei comunque, perché…. Je suis Paolo Maldini.
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