Odio perdere

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la corriera
a badminton
il filo
a burraco
il sonno
a tressette
l’amore quando si fa sera
a ruba mazzetto
la voce
a giro girotondo
lo smalto
a lupo mangia frutta
i capelli

E le partite di calcio? Come si dice negli States: sti cazzi! Sti grandissimi cazzi!

Nella scala delle priorità di questa società probabilmente odio perdere partite o in generale nello sport, viene dopo odio perdere i calzini in lavatrice ma prima di odio perdere i campioni omaggio della profumeria. Questi odiano talmente tanto perdere che da quando han rilevato il Milan stanno battendo tutti i primati negativi esistenti (unica cosa che riescono a battere) e facendo la conta sono arrivati a 20 sconfitte su 72 partite ufficiali! Ma non vedete come ci rimangono male, come ci tengono? Su dai come fate a non vedere la rabbia che li pervade mentre giocano a football manager.
Questi odiano così tanto perdere che per arrivare a 20 sconfitte nella gestione precedente redbird bisogna tornare indietro al 20 marzo 2020 (Milan-Genoa 1-2). In quel caso furono 20 sconfitte in 115 partite. Ma non la sentite la rabbia della proprietà mentre addobba l’albero con Mariah Carey in sottofondo e geilò che balla? It’s christmas time! Ma cosa vi preoccupate c’è il panettone, il pandoro e poi tanto ricomincerà la tiritera dello stadio e Ibra! Sollazzatevi tra un render e un bilancio perché lì non temiamo sconfitte!

Come non dimenticare le ambizioni fortificate e diciamocelo eravamo noi a non aver capito una beata minkia come al solito: fortificate perché sta gente si rinchiude in una torre d’avorio. Qui parliamo di persone che si nascondono appena possono perché sia mai metterci la faccia quando serve. Tragicamente comico il tweet rossonero pubblicato prima della partita che immortala Furlani e Moncada seguiti dalla dicitura “supporting the team in Bergamo”: qualcuno li ha visti davanti al microfono dopo la sconfitta?
A proposito di sconfitta, tragica la giornata di Stadioni: poco prima delle 19 è stato fermato dalla polstrada in direzione Milano a guida di un dragster, si è giustificato dicendo che stavamo perdendo ma subito gli han fatto notare che la partita era sull’1-1 e multa appioppata per guida in stato di pareggio.
E’ venuto fuori un casino, eccolo raggiunto dal nostro Gauro Puma: Dispiace, dispiace molto. Abbiamo riacciuffato la partita per ben due volte e per ben due volte mi sono trovato in autostrada immerso nel traffico delle feste venendo a sapere dei nostri gol, non è facile superare certi momenti. Pensate poi come ci si possa sentire con un gol subito al 95esimo: non c’è nemmeno tempo per andar via prima. La sconfitta? Stiamo migliorando. Contro i nerazzurri avevamo perso 5-1 ora solo un gol di scarto e nel tempo di recupero!
La società però è sempre sul pezzo ed il nostro inviato ha intravisto dei petali di rosa per terra e così ha intercettato Geoffrey Joffer re di Zamuncada che va ancora in giro lanciando dollari mbappesi alla folla nonostante siano fuori corso da oltre 10 anni: Dispiace per la sconfitta ma dobbiamo guardare avanti. Durante l’intervallo ho visionato i filmati di sicurezza dell’Orio Center e potremmo firmare tre dodicenni, saranno il futuro del Milan nel 2038!

Buttiamola sul ridere perché altrimenti rimane solo la rassegnazione di essere in mano a una proprietà che non ha la benchè minima idea di come si costruisca la mentalità vincente, di cosa sia la vittoria.
Buttiamola sul ridere perché altrimenti rimane solo shutter island all’orizzonte con 6 sconfitte in 20 partite (figuratevi se non odiasse perdere) e il tecnico a dire che se fosse finita 2-2 ci sarebbero state tante cose positive.
Buttiamola sul ridere altrimenti rimane solo la spregiudicatezza e la tracotanza di chi dopo un periodo di letame fumante decide di non esautorare il mister nonostante fosse alle porte l’ultima sosta prima di un ciclo di 10 partite in meno di 40 giorni.
Buttiamola sul ridere perché questa società ha buttato tutto al macero nel giro di pochissimi mesi, l’importante era fare la foto col pollicione alzato.
Allora non posso che rispondere sticazzi davanti alle loro ambizioni fortificate, al loro battere i pugni sul plexiglass, ai loro render, ai geni dello scouting, al coach su cui ruota tutto il progetto che si capovolge e torna in culo. Sti grandissimi cazzi. Nemmeno la voglia di incazzarmi mi è rimasta perché manco son degni della mia rabbia, siamo alla fiera della mediocrità con piani di crescita e sviluppo per vincere nel duemilamai perché se in meno di un anno e mezzo sei riuscito a fare sto macello dove minchia vuoi andare.
E allora lo ripeto: sticazzi, sti grandissimi cazzi di tutte le vostre geniali idee, tornate sulla Terra o meglio ancora levatevi proprio.

Seal

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Ricordo Baresi entrare in scivolata e poi l'ovazione del pubblico, da quel momento ho capito che fare il difensore era la cosa più bella del mondo. Ancora mi esalto quando vedo il mio idolo Alessandro Nesta incenerire Ferrara sulla linea di porta mentre credeva di essere a un passo dalla gloria. Se la parola arte fosse compresa appieno le scivolate del n.13 sarebbero ammirate in loop al MoMA di New York.