Emergenze e soluzioni

393

Una domenica oggettivamente complicata trasformata in una prova di forza mentale vinta.
Questa è stata la partita contro la fiorentina, una serata in cui le due squadre si giocavano molto nella testa ancor prima che nel resto. Da una parte una squadra falcidiata dagli infortuni con la possibilità di rivedere il primo posto in classifica dopo oltre due anni, dall’altra una squadra con i demoni della zona retrocessione che non poteva permettersi di perdere, anzi doveva provare a vincere.
Sembrano banalità, ma sono i perfetti ingredienti per una partita inguardabile con risultato altrettanto illeggibile specie nella giornata con meno gol della storia della serie A a 20 squadre. La verità? Ci siamo andati molto vicini, ma era difficile sperare in molto meglio a dirla tutta, troppa pressione e troppi assenti.

Io credo che in giornate come queste il lavoro del tecnico si veda ancora maggiormente perché davvero possiamo giudicare lo stato di avanzamento della squadra. Non parlo degli automatismi tra i giocatori (troppi assenti) ma del livello di compattezza e saper reggere una situazione emergenziale.

Scrivevo così nell’ultimo post e bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare (non gli sciatt): Allegri ha dato compattezza e convinzione ai giocatori. Nel primo tempo la fiorentina non ha mai tirato, nessuno dei loro giocatori è stato in grado non dico di impensierire il portiere, ma quantomeno di non farlo sbadigliare. Certo anche noi non abbiamo prodotto nulla o quasi offensivamente, ma con tutta probabilità era la tattica del mister (io non l’ho condivisa ma non sono nessuno) per poi giocarsela nella ripresa. Indipendentemente da questo, la compatezza c’è stata eccome e se non fosse stato per un gol rocambolesco avremmo retto anche alla situazione emergenziale senza subire gol. I test probanti saranno altri perché questa fiorentina è ai minimi termini nel gioco e forse anche dal punto di vista atletico, però come detto in premessa questa era innanzitutto una prova mentale: tornare in vetta dopo più di due anni.
Non significa niente nella lotta per lo scudetto, ma significa molto per i giocatori che sanno di poterci arrivare e che quanto richiesto dal tecnico produce risultati. Per dirla in breve fiducia, forse il sentimento più importante al mondo.

Parlando di fiducia e qualcosa di buono mi viene da citare Bartesaghi.
Il giovane prospetto non ha affatto sfigurato contro Dodò ed è stato autore di alcuni cross pregevolissimi: tesi, alti quanto serve e arcuati il giusto. Insomma quello che ti aspetteresti da un terzino o da un quinto di centrocampo. E’ ancora un po’ macchinoso sul primo passo e paga le ingenuità di chi in fondo non ha mai giocato a certi livelli, ma a mio avviso le prime impressioni sono migliori rispetto a quelle date da Estupinan. Su quella fascia potremmo davvero avere due alternative e francamente il canterano potrebbe diventare titolare vista anche la diversa stazza fisica rispetto all’ecuadoriano. Io ci credo.
Il giocatore da non credere è Luka Modric: di un’altro pianeta.
Domenica sera erano tutti un po’ piantati fisicamente, lui no ed era ovunque. Ricordando un paio di giocatori del nostro recente passato è stato un po’ come vedere in un solo essere supremo la fase difensiva di Gattuso e quella offensiva di Pirlo. Per me che lo adoro dai tempi degli Spurs la sua fase offensiva è superiore a quella di Pirlo, ma era giusto per dare un’idea della combo vista contro la fiorentina. Sorprendente non è tanto la sua leadership naturale, quanto la sua volontà di determinare in ogni giocata, sia essa difensiva o offensiva. Chi ha l’onore di giocare con lui ha l’onere di capire cosa voglia dire essere un calciatore a tutto tondo indipendentemente dalle qualità personali. Modric non è un esempio, Modric è l’esempio che tutti dovrebbero seguire.

Ciò che invece continuo a far fatica a seguire è l’insistenza nel vedere Leao come prima punta. Contro il Pisa sicuramente giocherà dietro a Gimenez, ma lo farà per una situazione contingente (unici due disponibili) e non per un reale convincimento visto che quando tornerà Pulisic quel ruolo sarà dell’americano. Come già detto nel mio ultimo post, Allegri non deve schierare per forza Leao titolare ma a mio avviso quando gioca deve farlo in un ruolo in cui possa rendere.
Nonostante le parole del little tony stark di Albaro, fino al cambio Athekame/Gimenez siamo scesi in campo con una formazione con tre posizioni buttate nel cesso agevolando di non poco la difesa viola e De Gea per voler insistere con Leao prima punta. Fino a quel momento la fiorentina non ha dovuto fare nulla per contrastarci perché tanto non riuscivamo a fare niente con Leao che non sa giocare da prima punta, Pino fuori posizione e Athekame che beh…è Athekame. In sostanza avevamo un quinto che come minimo è acerbo, chi finora ha fatto il quinto egregiamente a fare male la seconda punta/centrocampista offensivo e Leao in un ruolo che non può fare.
Appena abbiamo messo Gimenez spostando Pino nel suo ruolo e Leao in un ruolo non esattamente suo ma meno problematico, è svoltata la partita perché la difesa viola è andata fuori giri: cose che possono succedere se metti una punta a fare la punta e il tuo miglior quinto a fare il quinto.
So di attirarmi gli strali di molti compreso quelli dell’iron man, anzi dell’uomo dell’età del ferro di Albaro ma per deformazione professionale credo sia meglio muovere qualche critica quando è meno problematica (vittorie) rispetto a quando tutto brucia perché le scelte di formazione stavano per costare caro. Ovvio non avrò mai la controprova, ma ho sempre creduto che partire con la miglior formazione possibile e coi giocatori nelle loro posizioni sia il modo migliore per incamerare un risultato positivo e poi gestirlo, e per come è entrato Gimenez credo avesse ben più di quaranta minuti nelle gambe. Alla fine tutto è bene ciò che finisce bene, ma senza quel rigore per me generoso saremmo qui a domandarci perché il messicano se ne stesse in panchina.

Quello che molti si domandano è come il Milan possa essere primo in classifica sia tra noi tifosi milanisti che tra gli avversari. Beh, pur non attendendomi nulla di tutto ciò, bisogna dire che ad oggi il primo posto è meritato. Questa squadra è partita con una rovinosa sconfitta in casa contro una neopromossa per poi inanellare risultati positivi a cui col tempo si sono aggiunte anche belle partite per poi vincere contro i campioni d’Italia pur rimanendo in dieci, pareggiare a Torino con rammarico e vincere contro la fiorentina in condizioni oggettivamente assai complicate. La posizione occupata dai nostri se la sono meritata perché sono cresciuti partita per partita, poi se tutto ciò sarà sufficiente per rimanere là in alto lo scopriremo, intanto applausi a loro: bravi.

Seal

p.s: durante la scrittura di questo post nessun mecenate di Albaro è stato maltrattato

Seguiteci anche su

WhatsApp

Telegram

YouTube

Ricordo Baresi entrare in scivolata e poi l'ovazione del pubblico, da quel momento ho capito che fare il difensore era la cosa più bella del mondo. Ancora mi esalto quando vedo il mio idolo Alessandro Nesta incenerire Ferrara sulla linea di porta mentre credeva di essere a un passo dalla gloria. Se la parola arte fosse compresa appieno le scivolate del n.13 sarebbero ammirate in loop al MoMA di New York.