
E’ terminato lo straziomercato e il giudizio è semplice e lineare: divisioni e improvvisazione.
I problemi di questa rosa non erano così difficili da inquadrare visti i risultati della stagione appena terminata, eppure si è riusciti a generare ulteriore caos alimentato ancor di più dalle dichiarazioni di Furlani & C. sul fatto che non ci fosse bisogno di vendere e non ci sarebbero state rivoluzioni. E’ accaduto l’esatto contrario.
Basterebbe questo per deprimere una tifoseria ma soprattutto per polverizzare quel poco di fiducia che una parte del tifo, oramai minoritaria, ancora riponeva in questa società. Si può dare ancora credito a mentitori seriali? Evidentemente no e credo che anche il mister ne abbia le scatole piene.
Le sue dichiarazioni sul fatto che al Milan debbano arrivare giocatori affermati non può passare inosservata, come non può passare inosservato il solo arrivo di Rabiot in tal senso (per Allegri è un giocatore importante), una sorta di “oh adesso te lo abbiamo preso, non rompere” confermato dall’arrivo di un illustre sconosciuto come sudomaodogu in difesa e il nulla in attacco.
In tal senso una menzione la merita Santiago Gimenez. Non sarà il miglior attaccante in circolazione e nemmeno uno che ti svolta la stagione, ma se Gasperini lo voleva è perché credeva potesse essere il suo puntero da 20 e passa gol stagionali. Noi stavamo facendo la genialata di darlo ad una diretta concorrente prendendo nel contempo uno come Dovbyk. In tutto questo circo la cosa che ho trovato più penosa è il trattamento del ragazzo, acquistato appena sette mesi quasi da salvatore della patria e gestito come se fosse un appestato trovato nell’androne di casa. Sono cose da società seria? Io direi di no.
Fatta questa parentesi, torniamo al calciomercato: divisioni e improvvisazione.
DIVISIONI – No, non sono quelle di Furlani per far tornare i suoi conti ma la totale assenza di logica nella costruzione della rosa. Abbiamo un mister che si sapeva fin dall’inizio avrebbe voluto giocare con la difesa a tre e potendo scegliere il 352. Bene, non è stato acquistato un leader difensivo né un difensore capace di impostare, in compenso gli hanno ceduto il centrale che riteneva più valido, o meno peggio se volete, ossia Thiaw. Ha fatto capire attraverso giornalisti a lui vicini come non impazzisse per Ricci e nemmeno Jashari fosse così fondamentale per il suo gioco. Risultato? Presi entrambi.
Volendo giocare un 352 ovviamente servono dei quinti di grande dinamismo e con capacità di lettura delle fasi, insomma gente pronta. Risultato finale batteria esterni: estupinan, athekame, bartesaghi, saelemaekers. Ora o nessuno lì dentro capisce di calcio oppure uno chiedeva A, un altro proponeva Z e un terzo rispondeva “ma sai che ti dico? Facciamo M come compromesso” ed il risultato ovviamente rimaneva un accrocchio inutile per tutti.
Così è stata costruita una rosa fondata sulle sabbie mobili, incapace di soddisfare le esigenze e i punti forti dell’allenatore che tu società hai scelto per la terza volta nel giro di un anno come se fossero dei fazzoletti con cui ti soffi il naso per poi buttarli nel cestino. Ma si fa così?
Se prendi Allegri devi dargli una difesa e un attacco di un certo tipo altrimenti quelle qualità che ha (poche a mio avviso) vengono mortificate.
IMPROVVISAZIONE – Partiti con il raduno prima di chiunque altro, si è giustamente pensato a un modus operandi basato sul raziocinio e sulla volontà di dar in mano all’allenatore una rosa completa il prima possibile. Aspetta e spera.
Forti del mantra “non faremo rivoluzioni” la squadra è stata smantellata pezzo per pezzo al credo “venghino siori venghino”, l’importante era portare moneta sonante poi per gli acquisti si vedrà. Così è stato.
Il Milan è sembrato più gestito come un’udinese con la differenza di riuscire a ridursi agli ultimi giorni per notare alcuni dei difetti noti a tutti come la difesa da parte destra della classifica. Per notarlo c’è voluta però la sconfitta casalinga contro la cremonese ed il risultato è stato puntare dei giocatori mai arrivati prendendo poi sudomaodogu. L’improvvisazione è anche prendere un giocatore che adoro come Nkunku ad un allenatore che non sa che farsene perché lui voleva un puntero vero. L’improvvisazione è fare il remake dei tre giorni del condor con i giorni del furlo risultati una cagata pazzesca dopo essere andati in ritiro a inizio luglio e perso più di un mese su jashari per risparmiare un pacchetto di fruit joy.
Questa può essere la strategia di una società sportiva che ha come interesse il risultato sportivo? La risposta la conoscete.
Andatevene tutti.
Seal
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