Comandanti

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E’ la prima volta da quando tifo che mi ritrovo mentalmente quasi rassegnato a un’imbarcata storica. Di derby partendo da sfavoriti me ne ricordo eccome, ma un conto è partire senza i favori del pronostico un conto è come mi sento adesso, una sensazione mai provata prima e non si può nemmeno dire che sia semplice sconforto visto che il nostro portiere su 19 tiri in porta ha incassato 14 gol e nelle ultime tre partite ne abbiamo presi 12 gol (tra l’altro in progressione: 3-4-5) segnando due sole reti per giunta per due gesti tecnici enormi ed estemporanei dei nostri attaccanti.
Non si può nemmeno dire che questo clima di sfiducia non se lo siano cercato perché c’è supponenza nel presentarsi a gennaio con ancora tatarusanu in porta nonostante due mesi di campionato fermo in cui si sarebbero potute fare tutte le valutazioni a freddo del caso. C’è supponenza o quantomeno superficialità nel non utilizzare un altro modulo quando non c’è più Maignan a garantirti un certo tipo di gioco e non hai un vero cambio per i due centrocampisti che si spompano e possono rompersi (vedasi bennacer). Infine c’è superficialità e incomprensione tra dirigenza sportiva e staff quando in un intero girone di campionato non si riesce a inserire nell’undici titolare un solo calciatore e per questo non puoi aspettarti che quando le cose van male coloro che hai reputato non all’altezza se non delle pippe ti salvino il culo. Se non si ha la forza o la volontà di toccare qualcosa (allenatore) o di imporre degli acquisti in cui si crede (dirigenza) allora si è in balia degli eventi: se non ci sono grandi difficoltà al largo si può navigare con una certa tranquillità altrimenti bisogna solo pregare.

Nel nostro caso gli eventi avversi ci sono stati, primo tra tutti Maignan, e non li hai affrontati, non hai cercato di domarli ma ti sei fatto trascinare da loro senza reagire. Trovo riduttivo il discorso “però con la salernitana e fino al 85esimo con la Roma c’eravamo, si dev’essere rotto qualcosa”. No, non la penso così, a mio parere abbiamo offerto prove di squadra più che rivedibili da fine ottobre, la situazione attuale è solo la versione ingigantita di un problema già presente ed ora amplificato anche da una condizione atletica molto deficitaria perché, fateci caso, ci devastano tutti da questo punto di vista. I nostri commettono errori pacchiani ma in velocità non stanno dietro a nessuno: da kalulu a tonali, da calabria a theo hernandez. Anche qui qualcuno dovrebbe risponderne come sugli infortuni che più che nel numero sono terrificanti nella durata.
Per dirla tutta da fuori mi sembra un club in autogestione:

– il proprietario probabilmente fa fatica a ricordarsi i colori sociali del club: non era presente per la sua prima finale e presumo non sarà presente per il derby
– la dirigenza fa una campagna acquisti estiva che l’allenatore rinnega nei fatti lasciando tutti ai margini
– il problema infortuni è rimasto tale e quale e nessuno sembra prendere misure reali o efficaci
– il portiere titolare, uno dei principali artefici dello scudetto, si fa male e non viene posto rimedio nella sessione di mercato invernale
– 18 gol subiti nel solo mese di gennaio (l’anno scorso 31 in una stagione e ad oggi sono già 29) e nulla è stato messo in discussione tra modulo, allenatore e calciatori né è stato posto un qualche correttivo sul mercato.

La barca Milan è lì in balia delle onde e tutto questo non agire a mio avviso viene mascherato sotto il tetto chiamato “unità di intenti” che al primo scossone proveniente dall’alto, se mai ci sarà, crollerà miseramente.
Adesso pare che a buoi scappati e recinto distrutto, l’allenatore stia pensando ad un modulo diverso ma se la logica sarà quella di una squadra bassa e non di una squadra corta, con tata in porta per gli altri sarà un semplice tiro al bersaglio. Occorrerebbe una condizione atletica decente, una squadra corta e smetterla col centrale che rincorre l’attaccante fino in campo al mondo aprendo uno squarcio in difesa per le infilate: non siamo più in grado di reggere tutto ciò.
Io a questa barca ci tengo e spero che qualcuno il timone lo voglia prendere saldamente in mezzo alla tempesta perché gli scogli sono vicinissimi.

Seal

Ricordo Baresi entrare in scivolata e poi l'ovazione del pubblico, da quel momento ho capito che fare il difensore era la cosa più bella del mondo. Ancora mi esalto quando vedo il mio idolo Alessandro Nesta incenerire Ferrara sulla linea di porta mentre credeva di essere a un passo dalla gloria. Se la parola arte fosse compresa appieno le scivolate del n.13 sarebbero ammirate in loop al MoMA di New York.