Dal giorno alla notte e viceversa

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Intorno a metà della ripresa, sul tre a zero, Pioli ha bussato alla schiena di Giroud: “Come ti senti? Ti do il cambio?”. Risposta scontata, conoscendo il carattere del francese e, soprattutto, la piega che stava prendendo la partita: decisamente divertente. Oly ha ovviamente declinato il garbato invito del suo allenatore, e d’altra parte quella di Pioli era stata una domanda e non un’imposizione. Domanda che ha l’effetto di rendere piuttosto chiara la rotazione al centro dell’attacco contro lo Spezia, atteso a San Siro sabato sera: il fatto che l’allenatore abbia acconsentito a lasciare l’uomo del match in campo fino all’ultimo secondo equivale a dire che non serviva risparmiargli minuti, perché contro i liguri tornerà in scena Origi. Il belga ha ormai acquisito una tenuta atletica sufficiente per partire dal primo minuto, e infatti sabato succederà per la terza volta consecutiva in campionato, dopo Monza e Torino. D’altra parte Giroud adesso può anche rilassarsi un po’, dopo aver svolto pienamente il suo dovere in Champions, trascinando il Diavolo agli ottavi. Tocca a Divock, che col Monza ha festeggiato il primo sigillo in rossonero e poi a Torino è finito nel buco (rosso)nero generale. Si annunciano cambi anche sulla trequarti, dove Messias – particolarmente ispirato in zona gol negli ultimi tempi – dovrebbe riprendersi il posto a destra, mentre al centro è ballottaggio tra Diaz (leggermente favorito) e De Ketelaere. Qui, al netto delle riflessioni che impongono le caratteristiche dello Spezia, si tratta anche di una scelta “filosofica” perché CDK va recuperato sotto l’aspetto mentale. 

Fonte Gazzetta dello Sport

Vergogna!

Scrivere un articolo dopo la deprimente partita di Torino e dopo l’esaltante prova casalinga contro il Salisburgo…, capite bene che non è cosa semplice! Tutto e il contrario di tutto! Trovare un filo conduttore logico e consequenziale appare un cimento alquanto difficoltoso, talmente sono all’opposto le due prestazioni. Allora partiamo dal dato di fatto, dopo nove lunghissimi e, per la maggior parte, tristissimi anni, il nostro Milan supera la fase a gironi e torna a giocare un ottavo di Champions; gioia e gaudio, innalziamo in alto i peana e i ditirambi, ascoltiamo il suono melodioso del clavicembalo ben temperato. Nulla era scontato, impresa da plauso e gioco godibile; senza quell’asino che ha arbitrato a Londra, ci saremmo risparmiati l’ultima sofferenza contro i bibitari austriaci.

Peggio del pantagonnato…

Vogliamo dire forse che il Toro di quel selvaggio di Juric è più forte dei bibitari? Battere 4-0 in casa gli austriaci non è cosa semplice, ragazzi dobbiamo essere felici, torniamo dove meritiamo di stare! Bravi i ragazzi, bravo il Mister, brava la società e bravo il pubblico! Sono 4 aspetti di un un unico grande mondo: il MILAN! Io sono felice perchè nella vita ho due stelle polari (mica una!), la logica e la coerenza. Per quasi un decennio ho lottato per avere un Milan come questo, spavaldo, bello a vedersi, con dei valori e che se la giocasse fino alla fine! Se poi soccombi perchè il tuo avversario è più forte, allora gli batti le mani e poi cerchi di vincere la prossima sfida.

In campionato abbiamo pagato anche questo protrarsi e questa incertezza relative alla nostra qualificazione agli ottavi, anche per colpa dell’asino di cui sopra che ci ha fatto perdere a Londra. Ma ormai è andata così. Abbiamo pagato il protrarsi degli infortuni, soprattutto di Maignan che non è cosa da poco. Tata Luciano è un onesto professionista, ma non è Maignan; non ha i riflessi e i guizzi del francese, non sa impostare dal fondo come se fosse un regista arretrato; eh si, anche in questo abbiamo subito una perdita qualitativa, oltre al fatto che la difesa non è sicura come prima, non sentendosi coperta come quando c’è il titolare francese.

Non è nemmeno da ignorare la menomazione dell’intera catena di destra, con un Calabria che, alla lunga, fa sentire la sua assenza. Nella sfortuna poi perdi anche il suo sostituto titolare come Florenzi, importante e decisivo nelle fasi finali dello scorso campionato. So di essere in minoranza e non fa nulla, ognuno ha le sue idee, ma la perdita di Salamelekko non è quisquilia da poco; il belga è confusionario, pasticcione, ma pressa e rincorre chiunque, caca il cazzo quanto basta e in Champions non si era disimpegnato male.

Tutto questo per dire cosa? Di certo ci sono stati degli errori, anche del tecnico, specie con formazioni spregiudicate e con tattica poco accorta, soprattutto in partite delicate. Spesso non abbiamo un piano B e a Torino si è visto che 400 punte non servono a nulla se non hai chi le innesca: mutatis mutandis, a Roma Mou ha lasciato Pellegrini dietro le innumerevoli punte. Guarda caso torna l’equilibratore Krunic e miracolosamente la squadra ritrova razionalità e logica: è un caso? Tutto questo giocando addirittura in 10 contro 11, dato che la vomitevole e ributtante prova di Rebic non è nemmeno commentabile. Nemmeno voglio più sprecare tempo a scrivere cose che continuano ad essere sotto gli occhi di chi vuol vedere; se poi invece ci facciamo condizionare dalle spacconate di un personaggio che fa paura solo a se stesso, allora è del tutto inutile.

Però Pioli, giustamente e coerentemente rinnovato, deve appunto capire alcune cose; l’articolo che ho voluto riportare parla di un prossimo turn over in vista della gara casalinga contro lo Spezia; no, ma anche no, assolutamente no! Questa fissazione, del tutto italica, per cui non si può giocare a distanza di pochi giorni non va bene in assoluto; è ora che giochi chi ha dimostrato di valere! Giroud ha segnato? E’ felice? Allora me lo rimetti in campo che ne fa altri due ai liguri sulle ali dell’entusiasmo! Krunic? Titolare! E così via, questa sarabanda non porta a nulla, ben sapendo che abbiamo sempre Vrancks Sinatra e Manu Chao che si possono buttare dentro alla bisogna!

Il tempo degli esperimenti ha un inizio, ma anche una fine! Sento dire che il Katekista non può essere accantonato perchè 35 milioni e bla bla bla! E sticazzi? Ma sono soldi di noi tifosi? Chi se ne frega! C’è un bene superiore che si chiama Milan, c’è un bene superiore che si chiama 3 PUNTI CONTRO LO SPEZIA! Chi perde il posto si adoperi per recuperarlo con merito, non perchè è costato tanto! In campionato non si può più rischiare nulla, va bene la Champions, vanno bene i proventi di essa, ma in campionato occorre recuperare! Quando si vuole aprire un ciclo, lo si fa con la costanza e non con prestazioni occasionali.

In ultimo, visto che siamo festanti, permettetemi di festeggiare la liberazione dell’Europa dal “Cholismo”, nulla di più orrendo e raccapricciante di questo presunto calcio, basato sull’ostruzionismo, difensivismo ad oltranza e maleducazione di un tecnico che io mi vergognerei di aver in panchina; un personaggio che mistifica i valori del calcio e della sportività. Senza di lui sarà una Champions migliore, un calcio migliore. Viva il calcio, quello vero. Già che ci siamo e che parliamo di valori, vorrei che la società prendesse provvedimenti contro Ciokko Baiokko: nel mio calcio, io presidente ti convoco e ti obbligo a consegnarmi quell’orrido copricapo che cospargo di benzina e gli do fuoco. Poi ti multo e ti metto definitivamente fuori rosa! Tu rappresenti la maglia che fu di Liedholm e di Maldini padre, di Rivera e di tutti i grandi campioni che hanno onorato questi meravigliosi colori. Il cappellino rosa da nonnetta te lo metti a casa tua con il ciuccio in bocca. Peggio della pantagonna di Boateng! Vergogna! Per rinnovare Leao e Bennacer, ho trovato io le risorse. E’ sufficiente riversare gli stipendi lordi di Rebic e Ciokko Baiokko.

Gianclint

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Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.