Quel vago senso di fastidio

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Persone, tifosi milanisti, molto più ottimisti e positivi di me (e ci vuole poco!) potrebbero dirmi: “Ma non ti ricordi gli anni in cui si arrivava settimi, ottavi, decimi? Oh ma siamo tranquillamente terzi e stiamo facendo gli stessi punti dell’anno dello Scudetto 2022, di cosa ti lamenti?”.

E francamente potrebbero, alla fin fine, avere ragione loro. Solo che questa stagione, e in particolare questa fase di ‘limbo’ (non il gioco caraibico ecc ecc) la percepisco la sento e la vivo con un vago senso di fastidio, e forse nemmeno tanto vago.

Sarà che questa squadra, generalmente di livello più che discreto ma che sembra costruita da Stevie Wonder sotto effetto di psicotropi, mi trasmette proprio pochino pochino dal punto di vista emotivo. Sarà che, nonostante la mia idiosincrasia per la versione crepuscolare del duo B&G, trovare una coppia di dirigenti che mi stia epidermicamente più sulle p***e di Furlani&Scaroni è difficile. Sarà che sto invecchiando e su questo ahimé non ci sono dubbi. Sarà che vedere in grandissimo spolvero la truppa di rattus norvegicus dell’altra sponda del Naviglio mi genera costante reflusso gastroesofageo… ma che vi devo dire, sento del fastidio. E del tedio. E non sto ad approfondire da capo il discorso sullo stile della nostra proprietà se no mi tocca scrivere ‘Guerra e Pace’

Andando rapidamente sul discorso dei roditori della prescrittese, bisogna ahinoi farsene una ragione: hanno costruito, grazie a una dirigenza tanto antipatica quanto capace (la nostra è solo antipatica) una squadra matura, completa, equilibrata, solida e davvero forte. Squadra che esprime anche un ottimo calcio organizzato, con alcune individualità notevolissime. Sciapò. Ah e non venite a parlarmi di debiti, bond, cazzi e mazzi. A me dei debiti non può interessare di meno! Non sono soldi miei e il focus primario del tifoso dovrebbe essere godersi una squadra forte e vincente, non analizzare la trimestrale e l’andamento della Borsa di Francoforte. I ratti vinceranno quindi il campionato e, pochissimo da dire, sarà la squadra nettamente più forte a portarsi a casa il tricolore. Sad but true citando i Metallica prima che diventassero la caricatura di sé stessi.

Il senso di fastidio, vago o non vago, deriva anche dall’aver inopinatamente gettato alle ortiche in una sera di gennaio la possibilità di giocarsi concretamente un trofeo raggiungibile, quella Coppa Italia che tanti tifosi rossoneri dissennati continuano a schifare e snobbare. Forse questi personaggi, come i famosi giapponesi delle altrettanto famose isole, credono di vivere ancora la golden age del trentennio Berlusconi. E non si rendono conto che sarebbe il caso di portare a casa qualsiasi soddisfazione sportiva (tradotto: trofei) a prescindere dal lignaggio o presunto tale della stessa. Un trofeo è un trofeo, altro che gli sproloqui di Stadioni sulla Coppa Italia stessa e sui quartiposti.

Ah dimenticavo… vi racconto un aneddoto, a proposito di fastidio latente: in occasione di Milan-Roma ero a San Siro con l’amico Johnson. Stavamo parlando con un ragazzo che ha il posto vicino a noi e, tra una chiacchiera e l’altra, ho scoperto dal nulla che il derby sarebbe stato ad aprile. Non potete immaginare la mia gioia nel saperlo, visto che ero convinto fosse a febbraio e già mi stava salendo l’ansia per questo infausto evento. Tale è ormai il terrore di farsi prendere a pisellate in faccia da quelli là, che il mio primo pensiero dopo l’eliminazione ai gironi di Champions è stato: “Oh almeno ci evitiamo il rischio di un altro doppio derby europeo!”. Fate voi.

Visto che ormai il campionato è un trascinarsi abbastanza grigio nell’attesa di assistere alla festa nerazzurra, vediamo se l’imminente Europa League riuscirà a smuovere qualche corda emozionale. A differenza dell’amico fraterno Gian, io ci ho sempre tenuto molto alla Coppa Uefa nelle sue varie versioni ed inclinazioni, quindi mi piacerebbe assai che si provasse a fare un percorso positivo per provare a portarsela a casa o almeno arrivare a giocarsela a Dublino… d’altronde negli anni ce l’hanno fatta, o ci sono arrivate molto vicine, squadre parecchio più scarse di questo Milan.

Putroppo però prendere due goal a partita, un allenatore a fine corsa e una dirigenza che pensa a tutto tranne che a vincere, temo non servano allo scopo.

Staremo a vedere, per il momento vi siete dovuti ciucciare un post sul… fastidio. Quello sulla speranza che la prossima stagione sia del tutto diversa, a partire da una dirigenza (proprietà?) e da una guida tecnica ossessionate dalla VITTORIA, me lo tengo nel taschino per il prossimo futuro.

FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO

Raoul Duke

Milanista dalla nascita, primo ricordo Milan-Steaua del 1989 e prima volta nella fu Curva Sud in occasione di un derby di Coppa Italia vinto 5-0. Affezionatissimo al Milan di Ancelotti nonostante tutto e fiero delle proprie scorribande in Italia e in Europa al seguito della squadra fino al 2005, anno in cui tutto è cambiato. DAI NAVIGLI ALLA MARTESANA, DA LORETO A TICINESE, TRADIZIONE ROSSONERA, TRADIZIONE MILANESE!