Il tempo stringe

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Un pensierino che vi arriva dal treno che mi porta verso le meritate ferie. Non più tardi di meno di un mese fa, avevo espresso la speranza che Elliott “facesse presto”. Già allora, almeno ai più attenti (o meglio, ai meno disattenti), era ormai chiaro che la proprietà cinese del Milan avrebbe avuto vita breve, se non brevissima.

Così è stato, nonostante le timide e goffe rassicurazioni dell’amministratore delegato rossonero Marco Fassone. Ma piuttosto che parlare di chi non fa fortunatamente più parte della nostra storia, è più interessante discutere di quello che potrebbe essere il futuro di un Milan di proprietà di un fondo d’investimento. La considerazione più positiva è che per sua stessa definizione un fondo d’investimento finanzia un progetto sperando che in futuro i soldi investiti possano ritornargli moltiplicati. In questo senso, essere proprietario di una “nobile decaduta” del calcio europeo – ma con potenzialità ancora inespresse – fornisce a Elliott l’assist per valorizzare e in futuro rivendere un asset piovutogli dal cielo.

Il fondo americano dovrà cercare di fare di necessità virtù: valorizzare nel più breve tempo possibile un Milan che per un anno ha sognato invece su progetti fatiscenti di cui, pochi giorni fa, abbiamo scoperto che nemmeno l’amministrazione delegato era a conoscenza. Ne consegue un fatto: anche complice la campagna acquisti 2017, che il sottoscritto crede verrà valorizzata nella stagione appena iniziata, il management rossonero sarà chiamato non più a puntare sul numero di nuovi acquisti, ma sulla qualità degli stessi. È chiaro come da questa squadra, una delle più giovani della scorsa Serie A, manchi tra le altre cose quell’esperienza necessaria per affrontare i momenti più duri di una stagione. Non è più il momento di affidarsi a scommesse, è ora di puntare sulle certezze. È questo il motivo per cui non ritengo impossibile l’approdo al Milan di Antonio Conte, magari con la permanenza di Rino Gattuso come allenatore in seconda.

Se Elliott ragiona pragmaticamente (e come può non farlo, essendo un fondo d’investimento?) questa non può che essere la soluzione preferita da chi vorrà raggiungere il massimo risultato con il minimo sforzo. Se questo è vero, e speriamo di sì, è chiaro che il tempo stringe: già troppi giorni sono stati persi dietro le beghe societarie, è ora di agire. Anche perché quest’anno il mercato estivo chiuderà il 17 agosto. Abbiamo dunque ancora un mese circa per puntellare la squadra di giocatori d’esperienza e di livello, sperando che il progetto Milan sia ancora in qualche modo affascinante.

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.