I papabili

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La partita di Torino ha messo la parola fine alla nostra stagione. Sinceramente non saprei cos’altro scrivere se non che stiamo tifando una squadra senza senso, senza palle e senza anima, come ci ha ricordato il nostro funereo allenatore.
Se arrivi a dire che non hai un’anima e non vedi reazioni in allenamento devi dimetterti seduta stante, se non lo fai ci deve pensare la società.
È inaccettabile una situazione del genere e per l’ottava stagione di fila ci ritroviamo a riscrivere le stesse cose. Nel frattempo sono cambiati decine di giocatori, tre presidenti, tre amministratori delegati, due sponsor tecnici, magazzinieri, una colf, custodi, tre lavandaie, giardinieri e persino cinque governi.
Cambierà l’ennesimo allenatore, cambierà perché giochiamo male, cambierà perché non andremo in Champions, cambierà perché abbiamo fatto una figuraccia nella semifinale di Coppa Italia e perché in Europa League la figuraccia l’abbiamo fatta da tempo.
Gravissimo poi che a quattro giornate dalla fine e a pochi punti dal quarto posto la squadra ed il suo allenatore sembrino già in vacanza, le conferenze stampa paiono veglie funebri ed i giocatori scendono in campo svuotati.
A trecentosessanta minuti dalla fine con solo tre punti da recuperare sulla quarta ci si potrebbe ancora quantomeno sperare, del resto ci spera il Torino che ha i nostri stessi punti non vedo perché non ci dovremmo credere noi, invece a Milanello la spina è stata staccata ed allora conviene già pensare al futuro.
Ecco converrebbe forse, ma a leggere alcuni nomi accostati alla nostra panchina vengono i brividi.
Iniziamo con l’uomo che a parer mio sarebbe l’allenatore ideale per ricostruire la nostra squadra ovvero Antonio Conte.
Alla Juve ha creato un gruppo forte ed in nazionale ed al Chelsea ha dimostrato le sue qualità. Saprebbe scegliere i giocatori adatti al suo calcio, fatto di intensità e recupero palla, in pratica della nostra rosa quelli idonei a questo tipo di calcio li potremmo contare sulle dita di una mano ma credo che Conte potrebbe davvero ricostruire un gruppo forte a patto che venga ascoltato ed accontentato sul fronte mercato. Il problema è che vuole uno stipendio stellare e soprattutto credo sia già in parola con l’Inter.
Andrebbe benissimo anche Maurizio Sarri, profeta del 433 vero e puro e non del 451, si potrebbe puntare sul gioco e non sulla veemenza o sul veleno, perché a calcio alla fine vince chi gioca meglio e Sarri le sue squadre la sa far “girare”, non mi pare si sia adattato benissimo a Londra ed in caso di mancata qualificazione alla Champions League potrebbe venir silurato da Abramovich, spalleggiato da una tifoseria che mai ha legato con l’allenatore toscano.
Credo che Sarri al Milan verrebbe molto volentieri, ed a differenza di altri suoi colleghi ci verrebbe anche senza Champions League. Il suo carattere burbero potrebbe essere un problema ma credo che come filosofia di gioco sarebbe perfetto per noi.
Come terza scelta ci sarebbe il buon Gasperini, miglior allenatore stagionale, nessun dubbio, ma che non so fino a che punto potrebbe portare a Milanello i suoi principi di gioco, profeta della difesa a tre e delle marcature a uomo a tutto campo, la nostra storia invece è fatta di marcature a zona e difesa a quattro, anche se è vero che oramai di quel Milan non è rimasto più nulla. A mio parere la scelta di Gasp potrebbe rappresentare un rischio, un rischio che tuttavia, personalmente, correrei a patto che venga supportato dalla società.
Nelle prime dieci giornate a Bergamo era in zona retrocessione, gli fu dato del tempo e adesso si vedono i risultati, se si trovasse da noi in zona retrocessione dopo due mesi non credo potrebbe lavorare con la stessa tranquillità.
Gli altri due nomi ovvero Giampaolo e Di Francesco sono da brividi, il primo denota una certa instabilità ed il suo gioco lo trovo da sempre sopravvalutato, mentre Eusebio secondo me avrebbe tutte le carte in regola per fare la fine di Sinisa e Montella, ovvero esonerato. Non mi sembra né un “genio” della panchina né tantomeno un gran motivatore.
Giampaolo e Di Francesco sarebbero le cosiddette soluzioni low cost dettate da esigenze di bilancio. Sarebbe surreale il fatto che si sia andati a prendere il dirigente più pagato della Premier per poi mettere in panchina un onesto “mestierante” della serie A.
Esistono poi gli outsider stranieri come Van Bommel, Jardim e Pochettino, il primo sta facendo molto bene col Psv Eindhoven e sta contendendo il campionato all’Ajax, Jardim è stato esonerato e richiamato dal Monaco ma sta avendo una stagione pessima e Pochettino non capisco proprio come possa lasciare una squadra semifinalista di Champions League per una squadra che potrebbe non disputare nemmeno l’Europa League.
Ci sarà comunque tutto il tempo per pensare all’allenatore della prossima stagione, Gattuso è stato confermato e dovrà salvare quantomeno la faccia, le responsabilità sono sue ma anche di un manipolo di pseudogiocatori che non perde occasione di fare figuracce e che dovrebbe capire l’importanza della maglia che indossa.

MattLeTiss

"Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione". Per questo ho amato alla follia Dejan Savicevic e Matt Le Tissier. Milanista da generazioni, cuore Saints grazie a "Le God". Sacchi mi ha aperto un mondo, Allegri me lo ha chiuso. Sono cresciuto col Milan di Arrigo, quello per me era il gioco del calcio, tutti gli altri prendono a calci un pallone.