
Buongiorno a tutti. Eccoci alla vigilia di Udinese-Milan con uno stato d’animo particolare. Dopo settimane di pettegolezzi e bizzarre trame di calciomercato, ci siamo trovati già presi a pernacchie dalla Cremonese – in casa – alla prima di campionato. Poi sono arrivate due vittorie che, contro Lecce e Bologna, che hanno ridato un po’ di respiro. Di certo non abbiamo scalato l’Everest né scritto alcun nuovo record sportivo ma, senz’altro, abbiamo ridato la parvenza di una squadra di calcio. Certamente con tante (troppe) cose ancora da rivedere ma, senza dubbio, ci sono segnali di lavoro e preparazione. La recente sfida con gli attuali detentori della Coppa Italia, ovvero il Bologna, oltre a riproporre molte sbavature ha, di contro, mostrato solidità e determinazione nelle varie fasi della manovra del Milan. Una nuova struttura che, oltre ad essere figlia del lavoro tattico, ha molto anche di psicologico e caratteriale nelle convinzioni di questo gruppo. Inoltre, la qualità degli interpreti, sta sicuramente trovando predominio nel nuovo scacchiere del Diavolo. In modo sicuramente più organizzato, meno improvvisato rispetto alla parentesi portoghese Fonseca-Conceiçao. Troppo presto per giudicare, sicuramente. Specie se si pensa ai prossimi impegni che ci attendono: dopo l’impegno con l’Udinese, Napoli e Juventus, una dopo l’altra. Le uniche due squadre a punteggio pieno dopo tre giornate di campionato. Lì si presenterà, per forza di cose, un primo bilancio e si daranno giudizi un minimo più concreti.
Ad oggi si può elogiare la genesi di questo nuovo corso Allegri ma, banalmente, altro non è che la riprova di quanto si prospettava dopo il suo ingaggio. Serviva questo e, al momento eccezion fatta per quello scivolone alla prima di campionato, si è visto qualcosa di promettente. Ha un senso avere speranza. Allegri ha riportato una maggiore attenzione difensiva, come prevedibile, ma ha anche trovato modo di dare sprint ai giocatori più tecnici del suo arsenale. Inutile spendere troppe parole per Sua Maestà Luka Modric, calcio allo stato puro. Il croato, autore del gol della partita, è già diventato un perno imprescindibile dei meccanismi del Milan. Non stupisce, ma non puoi non rimanere a bocca aperta. Speriamo solo che il fisico regga perché, un tenore del genere, non ce lo godevamo davvero da molto tempo. Ottima prima per Adrien Rabiot che, molto probabilmente, si consacrerà come l’acquisto più azzeccato del mercato. Quantità e qualità e la solita sensazione di sicurezza assoluta nel modo di giocare di Allegri. Bene anche Pulisic, subentrato dalla panchina e autore di ottimi spunti. Giusto dare una ‘notina’ di merito anche al già criticato Pervis Estupiñan. Dopo un primo tempo dalle solite sensazioni taiwoiane con tanto di inutile cartellino giallo, l’esterno ecuadoregno, ha offerto una buona prestazione nella ripresa e, in generale, è apparso in crescita. Speriamo gli diano presto qualche ripetizione sulla transizione difensiva e che continui a mostrare miglioramenti. Ottimi ingressi per Ricci e Nkunku. Il centrocampista ex Torino ha colpito un palo e disegnato ottime geometrie a centrocampo, oltre ad offrire dinamismo a tutto il reparto. L’acquisto più costoso del mercato estivo è entrato come un treno nel match. Accelerazioni improvvise e dribbling hanno messo in seria difficoltà la stanca difesa felsinea, fino ad arrivare all’episodio clou che apre il secondo grande tema di Milan-Bologna, dopo quello del lavoro della squadra.
Ovviamente si parla del calcio di rigore negato al Milan (ce n’erano due nella stessa azione, bastava sceglierne uno) che, oltre a destare unanime incredulità, ha dato il via ad un vociare di presunte telefonate dirigenziali e quant’altro. Ciò che è fattuale è che, il presidente della FIGC Gabriele Gravina, si è esposto parlando di “errore evidente” sull’assurda decisione presa dalla squadra arbitrale. Gli ha fatto eco l’ex arbitro Gianluca Rocchi parlando di “sbaglio di Var e Avar” ricordando che il “var” in questione è il già celebre Fabbri. Il club, seppur indirettamente, ha fatto trasparire la forte contrarierà legata ad un scelta così assurda senza però, fortunatamente, inscenare manifestazioni circensi che si sono viste più volte in altre realtà del nostro campionato. Nonostante la sfuriata – costata l’espulsione – con tanto di ormai iconico lancio della giacca, il tecnico Max Allegri ha presto sedato gli animi nel post-partita limitandosi ad un diplomatico: “Se il Var dice che non c’è, il rigore va tolto”. Un buon modo per rimanere sul pezzo e mantenere la concentrazione su se stessi prima di puntare il dito contro i fattori esogeni, seppur così incisivi come accaduto contro il Bologna. Peccato che, seppur senza scelta, siamo caduti nella solita trappola arbitrale. L’usuale tranello che, negli anni, ha accompagnato il Milan dopo le topiche dei direttori di gara di cui è stato sfortunata cavia.
Proprio contro il Bologna, pochi mesi fa in finale di Coppa Italia, ne subivamo un’altra carina come la mancata espulsione per la gomitata su Gabbia. E anche stavolta accadrà che, nonostante si sia cercato – almeno pubblicamente – di glissare sulla questione, assisteremo comunque al vociare del parterre dei fenomeni del: “Hanno fatto pressione e ora gli danno i rigori” appena ci verrà assegnato un penalty. Cornuti e mazziati, colpa di troppo mutismo prolungato nel tempo, ogni qualvolta si siano commessi errori assurdi ai nostri danni. Da parte delle cosiddette istituzioni calcistiche invece il solito ritornello: scusate ma non vi garantiamo che non si ripeterà. Speriamo bene. Ora testa all’Udinese, che di milanese ne ha già battuta una. Squadra fisica e rognosa come poche, lo sappiamo bene, specialmente se quasi certamente ci presenteremo senza Maignan e ancora una volta Leao. Altra chance per Gimenez? Contro il Bologna si è fatto ricordare per il clamoroso gol sbagliato solo davanti al portiere ma si è preso qualche applauso di incoraggiamento, supportato dallo stesso Allegri che ha comunque messo in evidenza il lavoro svolto per la squadra. Il messicano dovrebbe partire ancora nell’undici di partenza , a meno che non si opti per una clamorosa prima da titolare per Nkunku che è ancora un po’ indietro di condizione. Vedremo. Forza Milan.
Joker
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