Ammissioni di colpa

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La sosta per gli impegni delle nazionali, che cade in un periodo terrificante per il nostro Milan, mi spinge a cospargermi il capo di cenere rispetto ad alcune valutazioni fatte a inizio stagione. Credo che ammettere le proprie debolezze e i propri errori sia il primo passo verso la redenzione e la resurrezione, visto che ci stiamo avvicinando con ampie falcate al tempo pasquale.

Io cercherò di essere molto autocritico, ma spero che lo stesso facciano altr* (notate la classe e la modernità dell’asterisc*) che si sono spesi in epinici per pallidi poppanti belgi strapagati o per insipidi terzini olandesamericani.

ORIGI – mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa

Ero straconvinto che l’inserimento di Divock avrebbe contribuito in modo sostanziale ed efficace allo sbocciare del nostro attacco. E invece si sta rivelando un flop totale, oltre che dal punto di vista prettamente tattico e tecnico, sotto il profilo dell’atteggiamento e dell’approccio. Pensavo non accadesse, ma hanno pienamente ragione gli amici Larry e Seal, ossia che per il buon Origi non faccia nessuna differenza giocare, non giocare, marcire in panchina, stare fuori per infortunio, impattare o non impattare, farsi una passeggiata lungo Mersey o in Corso Buenos Aires. E questo è un grosso grossissimo problema per una squadra che ha bisogno come il pane di qualcuno che lì davanti possa supportare Olivier Giroud. E invece zero, per il momento stiamo parlando del nulla mischiato col niente.

TOMMASO POBEGA

Mai pensato fosse un fenomeno o la pietra angolare su cui impostare il Milan del futuro, ma la sua sparizione mi ha sorpreso. Pensavo potesse rivestire il ruolo di ‘guastatore’ nel disegno (o scarabocchio) tattico di Pioli, grazie la sua capacità di inserirsi e di segnare, caratteristica sconosciuta per tutti gli altri nostri centrocampisti. E invece, forse non solo per colpe sue, da un paio di mesi è sparito totalmente dai radar. Mi rimane sotto pelle una speranziella che possa dare il suo contributo entro la fine della stagione, ma temo che ormai lo scenario sia posto su un piano inclinato verso l’oblio.

(MANU) THIAW

Ammetto con estremo candore che, dopo aver visto il buon Thiaw dal vivo contro la Fiorentina lo scorso novembre, il mio parere sul soggetto fosse decisamente negativo. Lo vidi eccessivamente acerbo, impacciato e profondamente a disagio nel gestire il pallone.

Sia chiaro che non lo ritengo comunque un potenziale fenomeno (e le ultime uscite sembrano confermarlo), ma certamente si sta rivelando l’unico acquisto sensato di un mercato sont… fallimentare. La prospettiva è che Malick potrà dare il suo ottimo contributo anche in forza del dato anagrafico che è tutto dalla sua parte.

Ora, che sia chiaro, voglio essere smentito su tutta la linea dal lungagnone tedesco che ragionevolmente si occuperà di fare la guardia a quel satanasso di Osimhen. Missione pressochè impossibile, ma che può essere una occasione di mettersi in luce, considerando che se dovesse fare brutta figura contro il 9 del Napoli non sarebbe nè il primo nè l’ultimo in questa stagione.

EVOLUZIONE DI PIOLI

SIa chiaro da subito: non ho mai avuto una grande passione per ‘Pep di Parma’ (cit. Johnson) e lui e il suo calcio non sono mai stati neanche lontanamente il mio ideale. Nonostante questo pensavo onestamente che il goduriosissimo scudetto dello scorso anno potesse essere, oltre che una meritata consacrazione, anche una (tardiva) rampa di lancio  per lui, in modo da fare un ulteriore passo nella sua crescita come tecnico da grande squadra.

E invece, grazie anche al lavoro sciatto e di scarsa qualità della società, devo dare ragione ai suoi detrattori che non vedono in lui possibilità di guidare con continuità e successo una compagine che punti a consolidersi al vertice. Troppi errori, troppa superficialità, troppa confusione, troppa approssimazione. E la terribile sensazione che si stia arrivando rapidamente e inaspettatamente alla fine di un ciclo più che triennale. E questo nonostante il contratto appena rinnovato fino al 2025 (argh!).

Ciò non toglie che non lo ritenga l’unico da ‘incolpare’ per la stagione deprimente e per l’inaccettabile gennaio (NON DIMENTICHIAMOCELO!!!) in cui ci siamo fatti umiliare ovunque e soprattutto dai ratti del Naviglio.

Indubbiamente però la sua performance e i suoi atteggiamenti mi hanno sorpreso, in negativo ovviamente.

Quali sono i ‘granchi’ che avete preso in questa stagione e che vi sentite sereni nel poter candidamente confessare all’alba di fine Marzo e alla vigilia di un aprile clamoroso (speriamo in positivo!) per i nostri colori?

FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO

Raoul Duke

ps: Dovrei ammettere la mia colpa anche nell’aver sbagliato la valutazione su Kjaer, che pensavo avrebbe giocato molto di più post ripresa dall’infortunio. E invece, nonostante la prestazione monstre niente da fare. Ma forse in questo caso non dovrei essere io ad ammettere la colpa, ma qualcun altro… soprattutto alla luce del fatto che Tomori ha deciso di mandare in campo il suo gemello rimbambito!

Milanista dalla nascita, primo ricordo Milan-Steaua del 1989 e prima volta nella fu Curva Sud in occasione di un derby di Coppa Italia vinto 5-0. Affezionatissimo al Milan di Ancelotti nonostante tutto e fiero delle proprie scorribande in Italia e in Europa al seguito della squadra fino al 2005, anno in cui tutto è cambiato. DAI NAVIGLI ALLA MARTESANA, DA LORETO A TICINESE, TRADIZIONE ROSSONERA, TRADIZIONE MILANESE!