14° Premio Ricardo Oliveira – terza eliminatoria

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Terza ed ultima votazione per decidere chi prenderà parte alle Final Eight del Ricardo Oliveira!
Vi ricordiamo che alla fase ad eliminazione diretta parteciperanno gli 8 più votati di tutte le eliminatorie e vista l’ampia scelta tra gli attaccanti potreste far passare il turno a ben più di due calciatori!

Ed ora ecco le nomination dell’ultimo turno eliminatorio, ricordate che potete votare fino a due giocatori!

Charles De Ketelaere – Insieme a Origi è il fiore all’occhiello della campagna acquisti e insieme a lui rappresenta il vero fallimento della stagione. Arrivato da capocannoniere del Bruges campione del Belgio, non segna un gol manco a piangere… drammatico l’errore contro il Monza. Il mister come al solito ci mette del suo perché, come per la maggior parte degli acquisti, lo fa giocare giusto a inizio anno (5 presenze da titolare sulle 9 totali) per poi bocciarlo. Nel resto della stagione Pioli lo fa entrare solo per degli scampoli di partita ed il belga fa di tutto per convincerlo della bontà della sua scelta.

Brahim Diaz – Insieme a Krunic è il pupillo del mister e si vede. La sua stagione ricalca quella passata: partenza col botto (4 gol nelle prime 11 di campionato) per poi scomparire fino alla 0-4 col Napoli (16 partite senza segnare). Ciò nonostante è il perno offensivo della squadra, grazie anche alle prestazioni di De Ketelaere, diventandone croce (soprattutto) e delizia (a spot). Sbaglia un quantità industriale di gol che sembrano fatti, come quello nel derby di ritorno di champions al decimo minuto, ma appunto è brahim diaz e se ha segnato quasi quanto Messias pur essendo titolare ci sarà un motivo. Tornato alla casa blanca di lui ricorderemo il fisico da lanciatore di coriandoli, i voli da superman appena spinto e il carattere battagliero dando sempre tutto per questa maglia.

Olivier Giroud – Con l’età che avanza anche quest’anno era destinato al ruolo di co-titolare con Origi, in realtà l’attaccante belga passa più tempo a fare shopping in centro che sul campo costringendolo agli straordinari. Olivier però appartiene alla categoria dei grandi calciatori e professionisti e nonostante spesso boccheggi perché privo di cambi, dà vita alla sua miglior stagione realizzativa dall’annata 15/16: 13 gol in campionato e 5 in champions league. E’ l’autentico faro là davanti, speriamo che quest’anno gli venga affiancato qualcuno con un curriculum non troppo dissimile dal suo.

Zlatan Ibrahimovic – 144 minuti giocati con un gol segnato sul famoso rigore ribattuto contro l’Udinese, un finale un po’ mesto per un giocatore del suo calibro. Come molti si auspicavano, sarebbe stato meglio chiudere la passata stagione con la gioconda dello scudetto e l’immagine di immortale, ma Zlatan è Zlatan. Grazie di tutto Z.

Marko Lazetic – 8 minuti contro la Cremonese, poi viene prestato in Austria all’Altach dove entra in campo 10 volte, una sola da titolare, con zero gol realizzati. Altro assegno da 5 mln buttato in stile Ballo-Touré?

Rafael Leao – In una stagione balorda per la squadra realizza ben 15 gol in campionato da ala (non calcia i rigori), un gran numero a pensarci bene. E’ vero che Pioli spesso applica lo schema “palla a Leao e speriamo che il Signore ce la mandi buona”, ma se questa squadra dal gioco imbarazzante non sprofonda il merito è gran parte suo. Dove continua a non fare la differenza è in champions, ultimo step per entrare nel gotha dei campionissimi, ma ci riuscirà, nel frattempo ha rinnovato il contratto a cifre tutt’altro che pazzesche dimostrando la voglia di crescere ancora con noi.

Mike Maignan – Si potrebbe fare copia e incolla di quanto scritto per la precedente edizione dell’Oliveira: è un giocatore semplicemente determinante per leadership, parate e manovra. Anche quest’anno incappa in un infortunio che ce ne priva per parecchio tempo e la sua volontà di rientrare in tempo per i mondiali cammellati non aiuta in tal senso. Giocatore fondamentale.

Divock Origi“La leggenda di Anfield”, “Football without Origi is nothing” dice molto sui tifosi inglesi e sul perché l’inghilterra combini da sempre poco o nulla a livello di nazionale. Divock avrebbe tutte le doti per far bene (fisico, velocità, tiro) ma in breve non ha voglia. D’altronde se negli anni di maggior crescita di un calciatore decidi di stare rivettato sulla panchina del liverpool senza mai fiatare un motivo ci sarà. La sua stagione disastrosa insieme al ritiro non dichiarato di Ibra costringono Giroud agli straodinari che ne esce spremuto come un limone.

Junior Messias – Stagione fotocopia di quella passata tra gol segnati e minutaggio, costellata anche in questo caso da numerosi infortuni. Non sfigura rispetto ai suoi competitor, perchè i competitor sono scarsi, ma gioca prevalentemente per i fatti suoi. La sliding doors della sua stagione è l’andata della semifinale di champions contro l’inter quando a inizio secondo tempo su assist al bacio di Tonali può riaprire il match, ma decide di tirare una lavatrice nel magazzino dell’euronics in onore dei vecchi tempi.

Ante Rebic – Dopo due stagioni in doppia cifra parte subito forte con 2 gol all’esordio, poi capisce di essere solo la riserva di Leao e si estranea dalla contesa tra infortuni veri o immaginari. Disputa una stagione semplicemente oscena: quelle poche volte che scende in campo ti fa capire di non avere alcuna voglia e di aver chiuso con quell’ambiente. E’ talmente scazzato che le ultime partite è di fatto fuori rosa per scelta tecnica; se rimanesse a girare per i boschi con il suo quad tutta l’estate nessuno ne sentirebbe la mancanza.

Ora tocca a voi, potete votare fino ad un massimo di due calciatori! Le votazioni si chiudono il 10 luglio.

Milannight

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Community rossonera, da sempre in prima linea contro l'AC Giannino 1986. Sempre all'attacco. Un sito di curvaioli (La Repubblica). Un buco nero del web (Mauro Suma)