Le news dell’aumento di capitale

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Tom Ricketts, proprietario dei Chicago Cubs

Stamattina potrei pure scrivere un pezzo degno di Gianni Brera o Beppe Viola (a scanso di equivoci, non ne sono in grado), che comunque non lo commentereste discutendo dei contenuti e degli interrogativi sollevati. Comprensibilmente, ci mancherebbe. Il bluff Yonghong Li è finalmente terminato, con l’ennesimo aumento di capitale da qualche spicciolo che stavolta, tuttavia, non è andato a buon fine. È questo l’argomento del giorno, perciò andiamo a rivedere cos’è successo nella convulsa giornata di ieri.

Ore 17.30, minuto più, minuto meno: la conferma. Li non porta a termine l’aumento di capitale di 32 milioni. Più vicino l’arrivo di Elliott. Il botto della serata arriva però poco più tardi.

È l’interesse della famiglia Ricketts all’acquisto della maggioranza del Milan, l’ultima, clamorosa, novità in casa rossonera. Ma chi è di preciso questa famiglia americana?

I Ricketts sono attivi nella finanza americana, in particolare del Nebraska, fin dai primi anni Settanta quando John Joseph Ricketts iniziò la sua attività di broker fondando una società che in vent’anni è diventata multimilionaria, fino ad avere, dopo alcune fusioni e acquisizioni, un valore, secondo Forbes, di 2.1 miliardi di dollari.

Trasferitisi a Chicago negli anni Ottanta per permettere ai quattro figli, Thomas, Todd, John e Laura, di frequentare l’università, nel 2009 hanno acquistato la squadra di Major League Baseball dei Chicago Cubs, dando una svolta al club. Attraverso investimenti mirati sul campo, per innalzare il livello tecnico della squadra, innovando i centri di allenamento, ristrutturando lo stadio, già di proprietà, e rendendolo un punto di riferimento per la vita della città, i Ricketts hanno portato i Cubs a vincere il campionato, per la prima volta nella centenaria storia della società.

I Ricketts sono velocemente entrati nel cuore dei tifosi dei Cubs. Il primo fattore del grande affetto nutrito dai fan verso la famiglia è l’appartenenza alla squadra. Prima che proprietari, infatti, i Ricketts erano tifosi dei Chicago Cubs fin dai tempi del trasferimento nella più grande città dell’Illinois. Il secondo motivo della grande stima dei tifosi è il grande rispetto tenuto dalla famiglia di imprenditori nei confronti della storia della società.

20.15 – Sky Sport rivela importanti novità riguardanti il futuro societario del Milan. Il comunicato con cui la famiglia Ricketts ha annunciato il proprio interesse per il club rossonero potrebbe essere il preludio di un’ufficialità, attesa già nella prossima settimana. L’interesse della famiglia americana, la sessantaseiesima più ricca dello stato, prosegue da qualche settimana, nonostante il nome sia emerso solo nelle ultime ore. L’obiettivo dei Ricketts è quello di acquisire la maggioranza del club e di impegnare tutte le proprie risorse finanziare nella sua gestione.

19.12 – Importantissima novità sul futuro del Milan. E’ arrivato il comunicato della famiglia Ricketts che conferma l’interesse per l’ingresso all’interno della società rossonera.

Di seguito il testo:

“La famiglia Ricketts (non solo Tom) è interessata ad acquisire uno stakeholder di controllo nell’AC Milan. Mentre Tom è la persona di riferimento, l’intera famiglia e le intere risorse finanziarie della famiglia sono coinvolte in questa vicenda, proprio come la proprietà dei Cubs. La famiglia Ricktts ha portato un campionato ai Chicago Cubs attraverso investimenti a lungo termine ed essere stati grandi amministratori del club. Porterebbero lo stesso approccio al Milan. (Non ci sarebbero modifiche rapide ma investimenti a lungo termine per assicurare un successo duraturo)”.

Da milannews.it

I Ricketts, dunque. Alzi la mano chi è informato su chi siano, cosa facciano e soprattutto quanti soldi abbiano. Una cosa è certa: questi possibili futuri proprietari hanno un nome e un cognome spendibili, si sa chi siano e cosa facciano. Lo stesso non si poteva dire per Yonghong e Han Li. Due perfetti sconosciuti giunti dal lontano Oriente senza mai parlare, chiarire le proprie posizioni, presentarsi. Già solo da questo punto di vista si tratta di un salto di qualità.

Ora sarà da valutare l’impatto di questa notizia sulla sentenza attesa dalla UEFA: ulteriore segno di incertezza, e quindi esclusione dalla coppe europee, oppure l’organismo di Nyon lo potrebbe valutare come uno spiraglio per un futuro migliore? Lo scopriremo presto, questo è sicuro. Intanto, per non saper né leggere, né scrivere, la speranza del tifoso rossonero è che si chiuda il più velocemente possibile il capitolo sui “cinesi”. E pensare quante parole si era preso a suo tempo Maldini per aver dichiarato di non fidarsi di questa gente… qualcuno, forse, dovrebbe chiedergli scusa.

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.