Testa ad Empoli e Bologna, cuore e palle a Napoli. E Leao?

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Sfrutto una citazione che spesso gita nella nostra chat di redazione, “testa a…” ripetuta a cadenza giornaliera da un amante della Haute Couture nostrana che invita tutti noi a mantenere la concentrazione e non lanciarsi in voli pindarici, voli che qualcuno però preferisce fare in auto nonostante le sue capacità economiche gli permeterrebbero di viaggiare giornalmente con un Eurocopter EC 120 Colibri a cinque posti. A parte questa divagazione prettamente di cazzeggio, credo che mai come questa volta la citazione “testa a…” sia azzeccata e centrata per il nostro momento. Troppi punti buttati nel cesso in campionato durante la stagione che non possiamo più permetterci di lasciare per strada.

Per questa squadra le partite con Empoli (pre Pasqua) e Bologna (tra l’andata e il ritorno dei quarti ci Champions), sono difficili da preparare e da metabolizzare. Per questo la testa deve essere messa a questi impegni, senza dare per scontato che siano già vinti, o peggio ancora, possano essere “sacrificati” alla mercè di un doppio duello con il Napoli in Champions. Mentalità perdente, che non possiamo più assecondare, altrimenti la crescita non avverrà mai e tra un anno saremo ancora qui a parlare di queste situazioni. Tra la partita di domani e fino al 18 aprile, dovremo essere bravi a mettere la testa negli impegni senza le pallettes della sfida infrasettimanale, quelle dove la testa ti fa vincere perchè sei concentrato e focalizzato sull’obiettivo. D’altronde sono due squadre che non faranno le vittime sacrificali, anzi, vorranno prendere punti e lì conterà proprio la capacità di essere superiori nell’aspetto mentale. Dovrà essere capace lo stratega in panchina a preparare le partite e la testa dei giocatori, tenendo alta la tensione, sarebbe già un passo avanti rispetto alla sciatteria di Udine e similia. Facile fare il partitone con il Tottenham, mettiamoci impegno anche quando il campo e la partita sono brutti e rognosi.

Le partite con il Napoli, invece, si preparano da sole. Frase fatta, lo so, ma è così. E’ un dato incofutabile che questa squadra certe partite le prepara con giudizio e saggezza (fatta eccezione per la Supercoppa Italiana…) e stranamente sono tutte partite con le “grandi” o nel palcoscenico della Champions. Tre partite contro una squadra molto forte in 20 giorni sono un bel test per capire quanto dovrò ancora accanirmi contro questa gestione scellerata della stagione 22/23 o se invece, i limiti palesati sono tali da dover arrendersi all’evidenza e alla superiorità degli avversari. Servirà molto cuore perchè ci sarà da soffrire e da stringere i denti, le ondate avversarie saranno complicate da gestire e quelle, senza voglia e palle, non le reggerai. Le notizie che arrivano dall’infermeria partenopea le valuteremo nelle prossime ore, sicuramente sull’attacante nigeriano si faranno magie e salti mortali per renderlo disponibile in Champions, anche perchè, diciamocela tutta, il Napoli domenica può anche perdere e non cambierebbe nulla. Diverso è il doppio confronto europeo. Doppio confronto che personalmente continuo a pensare sarà decisivo solo all’andata a Milano, lì ti giochi tutto, un pò come è stato con il Tottenham negli ottavi. Il risultato dell’andata condizionerà molto il ritorno. Parere personale.

Concludo con un argomento che non mi scalda affatto ma che è sulle pagine di tutti i giornali, ormai da mesi. Il rinnovo di Leao. Onestamente la cosa mi lascia molto distaccato anche perchè nel 2023 sono sempre e solo gli stessi che parlano di bandiere e cazzate varie, il calcio è cambiato e i calciatori ancora di più. Non penso che Leao sarà mai una bandiera del Milan, di certo non a lungo e non in campo, però potrebbe dimostrarlo anche rinnovando per un paio di anni a cifre meno esose, per poi andarsene in altri lidi a guadagnare tanto, ma facendo anche guadagnare tanto la società che l’ha fatto diventare grande. Quindi, mio caro, la multa per la faccenda Sporting smazzatela tu, sono cazzi tuoi, firma e porta qualche milionata in cassa nelle prossime stagioni. Sarebbe il matrimonio perfetto. Detto questo se vuole i soldi che chiede, ora è il momento di trascinarsi la baracca come ha fatto nel finale della scorsa stagione. Lo schema d’attacco dello stratega è noto ormai, palla a Leao e preghiamo. Bene, ora tocca a te e torna a sorridere ragazzo, il calcio è una roba semplice, oltre che divertente.

FORZA MILAN

Johnson

"...In questo momento l'arbitro dà il segnale di chiusura dell'incontro, vi lasciamo immaginare fra la gioia dei giocatori della formazione rossonera che si stanno abbracciando..." la voce di Enrico Ameri chiude la radiocronaca dal San Paolo di Napoli. Napoli-Milan 2-3, 1 maggio 1988. Per me, il lungo viaggio è cominciato da lì, sempre e solo con il Milan nel cuore.