
Prima di parlare dell’attualità e della prossima partita qualche commento sul post di una settimana fa su Leao. Credo sia normale che il portoghese scateni dibattiti anche molto divisivi e viscerali: negli ultimi anni è stato uno dei pochissimi calciatori passati da Milanello in grado di fare davvero la differenza. Comprendo quindi perfettamente le posizioni di chi sostiene che sia e debba continuare a essere incedibile per il Milan. Nel 2022 senza di lui sicuramente non avremmo vinto uno Scudetto insperato, l’anno successivo è stato anche per via del suo infortunio contro la Lazio che il Milan ha visto sfumare una possibile finale di Champions League, e alle sue giocate in generale sono legate diverse vittorie chiave del ciclo di Pioli. Credo sia tuttavia comprensibile anche l’idea di chi da lui si aspetta sempre quel qualcosa in più, di chi pensa che a 26 anni, un potenziale fuoriclasse, avrebbe dovuto raccogliere di più con il club e con la Nazionale (raramente parte titolare con il Portogallo). La mia idea rimane molto più vicina a questa seconda “fazione”, ma rimane il fatto che tutti noi, comunque la pensiamo, speriamo che il numero 10 (ri)prenda in mano il Milan come fatto tre anni fa. Questo è il momento di farlo, con Pulisic out e la possibilità di tornare a essere punto di riferimento offensivo, seppur in un ruolo diverso. Le potenzialità le ha, tocca a lui metterle in mostra. Naturale tuttavia pensare a un possibile piano B se queste potenzialità dovessero rimanere inespresse come successo nel recentissimo passato.
Pulisic fuori almeno due settimane, se non un mese pieno. La pausa delle Nazionali ci dona il contrattempo fisico di Captain America, più le condizioni precarie di Saelemaekers e Rabiot, insieme a Modric i migliori rossoneri di questo inizio di stagione. Chiaro che rappresentare il proprio Paese sia un privilegio e che i CT di ogni selezione abbiano e debbano avere libertà di schierare chi vogliono e come vogliono nei match di peso, ma nelle amichevoli? Anzi, per dirla tutta: qual è il senso delle partite amichevoli tra Nazionali? Sono più un rischio per i club che un plus per i CT. Perdere un calciatore così in forma e decisivo come il numero 11 per via di un problema fisico subito in un’amichevole tra USA e Australia è senza senso, onestamente. A mio avviso bisognerebbe ripensare totalmente il calendario calcistico internazionale per fare in modo che impegni di Nazionale e di club non si possano accavallare mai.
Stasera torna a Milano Stefano Pioli, che con la sua Fiorentina sta vivendo un momento a dir poco complesso. Solo tre i punti raccolti in sei partite, frutto di tre pareggi e tre sconfitte. I viola stanno faticando a trovare la loro nuova identità dopo l’addio di Palladino e il cambio dalla difesa a tre a quella a quattro. Al momento sono solo quattro i goal realizzati, otto quelli subiti. Kean si è sbloccato in A solo la scorsa giornata, mentre con la maglia azzurra continua a segnare. A metà campo tanta tecnica e fraseggio, ma poche verticalizzazioni decisive, e contemporaneamente poco filtro. Nonostante numeri e rendimento poco lusinghieri, non c’è molto da star tranquilli contro i toscani, che spesso ci mettono in grande difficoltà: non dimentichiamo che hanno una rosa ampia, soprattutto con diverse soluzioni davanti. Non vanno sottovalutati. Probabile formazione (3511): De Gea; Pongracic, Marì, Ranieri; Dodò, Mandragora, Nicolussi Caviglia, Fazzini, Gosens; Gudmundsson; Piccoli.
Nel Milan come detto out Pulisic, Estupinan (anche lui reduce da un infortunio con l’Ecuador), Rabiot e Jashari, in forte dubbio Saelemaekers e Nkunku. Formazione di fatto quasi obbligata. Chance dal primo minuto probabilmente per Ricci, con Loftus-Cheek in appoggio a Leao come mezzapunta. Probabile formazione (3511): Maignan; Tomori, Gabbia, Pavlovic; Atekhame, Fofana, Modric, Ricci, Bartesaghi; Loftus-Cheek, Leao.
Stringiamo i denti e cerchiamo di portare a casa i tre punti, che avrebbero un peso specifico enorme. Forza Milan!
Fab
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