
Lentamente e stancamente stiamo finendo questa stagione disgraziata. Un’annata nata male già nella sua concezione, nel suo embrione.
Domani sera giochiamo la finale di coppa Italia per provare a dare un senso, per quello che può contare, a questa insulsa annata rossonera.
Il Milan con la Coppa Italia ha sempre avuto un rapporto di amore e odio, per i rossoneri si tratta della quindicesima finale della nostra storia, e finora delle quattordici già giocate, il Milan ne ha vinte solamente cinque, di cui quattro sul finire degli anni sessanta e nei tribolatissimi anni settanta, con addirittura un back to back nel 1972-1973, le altre nove finali le abbiamo.
Giusto per darvi l’esatta dimensione del rapporto tra la coccarda tricolore e il diavolo.
Proprio per questo motivo sento e leggo di molti tifosi combattuti sull’esito della partita. Chi si augura di perdere per fare un danno alla dirigenza chi invece spera di vincere come ogni partita del Milan.
Io personalmente sono di vecchia scuola, e la vedo in questo modo.
Per quanto mi sia indigesta l’attuale proprietà, anche volendo non riesco a tifare contro il Milan, perché quando la maglia rossonera scende in campo in me suscita sempre emozione. Quindi domani sera spero vivamente di vincere ed alzare il trofeo nazionale. Che poi come dice il caro buon vecchio Ancelotti “La Coppa Italia interessa solo a chi la vince” è una grande verità.
E poi se il Milan segna cosa faccio non esulto? Non ne sarei capace.
Perché non sarà l’eventuale vittoria di domani sera a farmi cambiare idea sulla gestione del Milan e sui dirigenti che sono al potere in questo momento.
Perché non si può barattare due potenziali trofei come i nostri con quelli che inseguono i cugini.
Quindi mettere in bacheca due trofei in questa stagione insulsa NONSTANTE LORO, nonostante le loro scelte nefande, nonostante le loro cialtronierie è un successo. Senza il loro non saper fare calcio poteva essere meglio la stagione? Mi sbilancio e direi proprio di si.
Che poi vincere o perdere dipende molto anche da episodi e dalla fortuna oltre che da una attenta programmazione e gestione delle risorse umane ed economiche.
Ma il competere deve essere sempre presente. Sono una squadra di calcio devo competere per raggiungere i migliori risultati in base alle possibilità che ho.
Quello che mi dispiace è che molti non abbiano ancora capito le dimensioni del disastro che stiamo vivendo. L’incompetenza, l’approssimazione, l’arroganza di chi è dentro la stanza dei bottoni è allucinate.
Mi dispiace che molti sostenitori siano assuefatti dalla mediocrità di pensiero, che questo modo di pensare sia assolutamente normale. Perché domani sera qualcuno è pronto a raccontarci che tutto sommato è stata una buona stagione perché abbiamo alzato due trofei come ai tempi di Ancelotti. Pazzia pura. Tutto questo per coprire la loro inadeguatezza.
Non dobbiamo rassegnarci a questa mediocrità, perché noi siamo il Milan con la sua storia, la sua mentalità e il suo DNA. Non siamo la seconda squadra di Milano, ci hanno fatto diventare la seconda di Milano. Noi non siamo l’Everton o L’Espanyol. Noi non siamo il Monaco 1860 oppure il Rayo Vallecano. Per Dio noi siamo l’AC Milan.
“La nostra ambizione è lottare per lo scudetto ogni annoe di essere competitivi anche in Europa” (Giorgio Furlani)
Se questi sono gli obiettivi stagionali della società quest’anno avete fallito. E se il metro di paragone è la cacciata di Maldini, per me siete da cacciare tutti, come avete fatto con Lui. Per inseguire la vostra visione, ammesso e concesso che una visione ci sia.
Perché non abbiamo mai lottato per lo scudetto anzi per il terzo anno di fila finiamo a più di venti punti di distanza dalla prima e la Champions è stata gettata per aver giocato due partite indegne a Zagabria e a Rotterdam.
Ora vincere una Coppa Italia e aver già messo in bacheca una Supercoppa Italiana, che non sono gli obiettivi primari possono salvare una stagione?
Possono essere paragonabili ad una potenziale doppietta Scudetto e Champions dei cugini neroazzurri?
Direi proprio di no, ma siccome io sono tifoso del Milan domani sera se Maignain alzerà lo Coppa Italia gioirò, ma siccome non sono tifoso degli americani e di Furlani non sposterà di una virgola la mia opinione su di loro. Anzi saranno sempre maledetti.
Vedete la differenza tra noi e loro e che la loro proprietà americana non ha cambiato un management che funzionava, Noi invece quello che funzionava lo abbiamo smantellato a picconate. Estinto il milanismo e la competenza in materia calcio. Perché loro sono furb e il loro modo di fare calcio attraverso gli algoritmi, i moneyball e cavolate del genere è più figo. Ma gli altri che ne sanno???
Poi per vincere domani sera cosa bisogna fare?
Beh semplicemente giocare a calcio, con un approccio alla partita ben diverso di quello di venerdì scorso o a quello visto molte volte quest’anno, per esempio a Zagabria. Bisogna essere concentrati e ben messi in campo perchè io mi aspetto un Bologna che avrà voglia di alzare un trofeo dopo tantissimi anni. E non vedere settanta minuti di nulla come venerdì scorso con una squadra quasi titolare.
Sperare che Fofana in qualche modo possa rientrare assieme a Tomori.
Per vincere bisogna mettere in campo una squadra sensata, equilibrata e che abbia fame. Dobbiamo giocare solo questa partita, perché le ultime due di campionato non serviranno a nulla, anche se la matematica per una potenziale qualificazione in Champions League non ci condanna ancora.
E poi una certa qualificazione europea, seppur Europa League, perché quello ci meritiamo consentirebbe ad una dirigenza seria, competente, meno presuntuosa ed arrogante di programmare la stagione prossima. Anche se ad onor del vero la macchina organizzativa dovrebbe essere già messa in moto non da giovedi prossimo ma da almeno tre mesi. Ma il noi facciamo i casting per un DS, per poi sentirci dire che il mercato lo fa la società. Ma allora perché cercate un DS? Per tenere buono il popolo? Potrebbe essere.
Che piaccia o meno voi omini della finanza l’Ac Milan è una società che fattura decine di milioni e dietro ci deve essere programmazione, come in ogni azienda che si rispetti. E siccome noi produciamo calcio che viene basato sui risultati dobbiamo produrre risultati in campo. Non siamo un’azienda di magliette da proporre nelle varie tonalità e colorazioni che offendono la nostra storia. Questo vuole il tifoso-turista? Ok glielo fornisco ma quello non è il nostro business. Il nostro focus è quello che succede dentro ad un rettangolo di gioco. La maglia lilla o panafricana è un contorno che può servire. Ma non il fulcro del vostro lavoro.
Io non ho dubbi, domani sera esulterò per il Milan ma continuerò la mia battaglia contro questa dirigenza.
Come sempre
W Milan
Harlock
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