Pagelle Udinese Milan 0-3

443

EQUILIBRIO.

Termine sconosciuto per il tifoso vero, che di per sé è uno squilibrato: diversamente non farebbe sacrifici assurdi per seguire la propria squadra in trasferta, non spenderebbe cifre fuori dal mondo per abbonamenti TV o merchandising ufficiale, non si rovinerebbe un intero weekend (e anche il lunedì, e anche il martedì) quando la sua squadra perde o subisce un torto arbitrale.

Questo siamo, squilibrati nel senso etimologico del termine, persone psicologicamente ed emotivamente instabili che spinti dall’odio viscerale (doveroso) verso la proprietà indegna che ci tiene in ostaggio hanno passato un’intera estate a preconizzare scenari foschi e cupissimi, financo la terza retrocessione.

Fortunatamente abbiamo invece trovato un tecnico che sull’EQUILIBRIO in campo delle sue squadre ha costruito un’intera carriera, lo dico con fare contrito e il capo cosparso di cenere ma Massimiliano Allegri è la medicina giusta per curare il Milan semi-moribondo degli ultimi due anni, forse l’unico giusto vaccino per stimolare la creazione di anticorpi in grado di mettere un argine alla pericolosa china discendente che si era intrapresa.

Domenica scorsa ero a San Siro per Milan Bologna, ero entrato scettico e dubbioso ma ne ero uscito rinfrancato e rasserenato, per la sensazione di rassicurante solidità che mi aveva trasmesso la squadra.

Impressione confermata e rafforzata dalla partita di questa sera, forse la migliore giocata dal Milan negli ultimi 3 anni: squadra cortissima con linee molto ravvicinate, raddoppi di marcatura costanti, preventive puntualissime, ripartenze fulminanti in verticale non appena si apriva una linea di passaggio.

Certo, schierare il miglior centrocampista degli ultimi 20 anni sicuramente aiuta (ringrazio il Dio del calcio per avermi concesso l’opportunità di vederlo giocare almeno uno scampolo di carriera con la nostra maglia), ma è tutto il reparto in generale che restituisce un’appagante sensazione di compattezza e di solidità, hai finalmente la percezione che farci gol non sia affatto facile, nonostante difensori abbastanza “normali” ad esser generosi.

Per il momento voliamo bassi, le prossime due partite con Napoli e Juventus saranno molto indicative per darci la misura esatta di quali potranno essere gli obiettivi della nostra stagione: però il pensiero che in questa intelaiatura debbano essere ancora inseriti Leao e Nkunku e la consapevolezza che giocheremo soltanto una partita alla settimana mentre gli altri spenderanno energie preziose in giro per l’Europa, forse forse qualche ideuzza stuzzicante inizia a suscitarla

Terracciano: SV Si guarda la partita in tutta serenità perché di tiri nella specchio della sua porta non ne arrivano proprio

Tomori: 6+ Serata di totale tranquillità per Fikayo, che impreziosisce la sua prestazione prendendo parte alla prima impostazione nella splendida azione che porta al terzo gol

Gabbia: 6,5 Matteone capitano comanda il reparto con disinvoltura, concedendosi anche qualche sventagliata a tagliare il campo di tanto in tanto

Pavlovic: 6+ Feroce ed aggressivo in un match in cui le sue caratteristiche andavano a nozze per contrastare la fisicità dei friulani (De Winter: SV)

Saelemaekers: 6,5 Di tanto in tanto commette qualche errore per la troppa frenesia ma sembra il classico giocatore con l’etichetta “insostituibile” nella concezione allegriana, per la sua capacità di sapersi rendere ugualmente utile nelle due fasi

Fofana: 6,5 Limitarne i compiti ed il raggio d’azione non può che fargli bene, si limita a fare tanta densità tra le linee e conserva la lucidità per siglare il primo centro in campionato (Ricci: SV)

Modric: 7,5 Fuoriclasse senza età e senza tempo, sempre al posto giusto al momento giusto per la rara capacità di leggere l’azione un attimo prima degli altri, lo trovi ad impostare davanti alla difesa, poi a dettare i tempi in mezzo, poi a rifinire sulla trequarti, e sempre con giocate mai banali, uno spettacolo per gli occhi e per il cuore (Athekame: SV)

Rabiot: 7,5 Giocatore che ho sempre odiato visceralmente e che già amo alla follia (quando si parla di equilibrio), un autentico gigante del centrocampo capace di cantare e di portare la croce, di correre e di ragionare, di randellare e di rifinire, semplicemente imprescindibile

Estupinan: 7 Risponde alle critiche eccessive iniziali con una prestazione a tutto tondo attenta in fase difensiva e propositiva il giusto in fase offensiva, visto che entra nell’azione del primo gol dopo aver servito un assist al bacio vanificato da Gimenez (e se ancora a qualcuno venisse in mente di fare paragoni con Emerson Royal ripensi al suo tiro al volo di esterno da fuori area di poco a lato, una roba così il brasiliano non riusciva nemmeno a pensarla)

Pulisic: 8 Difficilmente ricordo un giocatore che sappia abbinare classe e concretezza come lui, gli avversari lo sanno e cercano di caricarlo di falli fin da subito ma lui incassa e restituisce tutto con gli interessi, due gol + assist + MVP, la mia gioia al fantacalcio con i suoi 16 punti in saccoccia (Loftus-Cheek: 6+ Entra bene a match ormai chiuso)

Gimenez: 6 Di stima e di incoraggiamento, perché quella che deve essere una risorsa non può diventare un problema, fa i movimenti giusti ma anche stasera dimostra poca serenità e poca lucidità davanti al portiere, impressionante la mole di occasioni vanificate per un motivo o per l’altro nelle prime 4 giornate (Nkunku: 6 Restituisce la chiara sensazione di un giocatore imballato per i carichi di lavoro, quando sarà al meglio ci farà divertire)

 

Allenatore Allegri (Landucci): 8 Già scritto quasi tutto in premessa, la rapidità nel raddrizzare una squadra che imbarcava acqua da tutte le parti è stata impressionante, sta facendo di necessità virtù con quello che gli è stato messo a disposizione, ora il compito più difficile, inserire all’interno di questo equilibrio ritrovato due booster come Leao e Nkunku, elementi indispensabili per ambire a qualcosa di veramente ambizioso

 

Max

 

Seguiteci anche su

WhatsApp

Telegram

YouTube

Il mio primo nitido ricordo del Milan risale all'8 aprile 1973, compleanno della buonanima di mio papà: sono sulle sue spalle a Marassi, e' il Milan allenato dal Paron e da Cesare Maldini, vinciamo 4-1 e lui mi indica la 10 di Gianni Rivera... Da allora tutta una vita accanto ai nostri colori, vivendo con la stessa passione gioie e delusioni, cadute e rinascite, disfatte e grandi trionfi, fino alla foto a fianco...ecco, il mio Milan è finito lì, dopo è iniziata l'era del Giannino....ma adesso, forse, si ricomincia.