
Per mezz’ora abbondante è sembrato un allenamento o poco più.
Poi i nostri eroi hanno deciso di staccare la spina nella presunzione di aver già vinto la partita, e come già con il Pisa abbiamo preso due gol che hanno complicato maledettamente tutto.
E’ chiaro che se con Cremonese, Pisa e Parma fai 2 punti in tutto prendendo la bellezza di 6 gol emerge con prepotenza un problema di testa, al quale evidentemente nemmeno un allenatore scafato come Allegri è ancora riuscito a porre rimedio: da dove nasca poi questa presunzione è davvero un mistero, visto che la stragrande maggioranza dei giocatori che compongono la nostra rosa in carriera ha vinto una beata minchia.
Eviterei comunque di sprofondare nella depressione, che a leggere certi commenti nell’immediato dopo partita si ha quasi l’impressione di essere ultimi in classifica anziché in testa (seppure in coabitazione e con una partita in più).
Resto convinto che nella mediocrità del nostro campionato saremo in grado di restare lì in alto a giocarcela fino alla fine, e chissà che i due punti gettati nel cesso oggi non vengano prontamente recuperati già nel derby dopo la sosta.

Maignan: 6 Bernabè pesca il gol della vita e lì c’è poco da dire, ma sull’inserimento di Del Prato rimane piantato in porta senza muovere un muscolo, riesce però a farsi perdonare con un grande riflesso su una punizione velenosa di Hernani che passa in mezzo ad una selva di gambe
De Winter: 5.5 Così così, cerca spesso di proporsi in appoggio ma i risultati sono gli stessi della fase difensiva, impalpabili (Athekame: SV)
Gabbia: 6 Senza infamia e senza lode
Pavlovic: 6 Ha il suo bel daffare nel cercare di arginare Pellegrino che sembra un ragazzo interessante, forse per questo si propone meno del solito in fase di spinta
Saelemaekers: 6 Il voto è la media tra una prima frazione in cui risulta decisivo con gol e rigore procurato ed un secondo tempo molto deficitario in cui si specchia troppo abusando di dribbling e colpi di tacco inutili, con l’aggravante di un’occasione colossale cestinata a campo aperto
Estupinan: 4 Catastrofico rientro del laterale ecuadoregno, sulle cui spalle grava la responsabilità di almeno un gol e mezzo, da totale sprovveduto soprattutto la palla persa sulla linea del fallo laterale sul finire del primo tempo quando sarebbe bastato un calcetto per metterla fuori e permettere alla squadra di riaggiustarsi, se non siamo alla bocciatura definitiva poco ci manca (Bartesaghi: 6 Mezzoretta ordinata e senza sbavature, che il titolare a sinistra ormai debba essere considerato lui mi sembra assodato)
Modric: 6+ Canta e porta la croce, mette ordine e cerca di tamponare come può, il secondo cartellino che è costretto a spendere nel giro di poche partite è chiaro sintomo che dovrebbe tirare un pò il fiato (e invece andrà in nazionale)
Ricci: 5.5 Chiude in ritardo su Bernabè in occasione della prima marcatura dei ducali, nel resto della partita trotterella sulla mediana senza particolare costrutto (Pulisic: 5.5 Bentornato Captain America, ma uno come te quell’assist di Leao deve metterlo in porta ad occhi bendati)
Fofana: 5 Dorme sonni profondi perdendosi l’inserimento di Del Prato e mostra i consueti limiti tecnici in fase di impostazione
Nkunku: 5.5 Interessanti alcuni scambi di posizione con Leao nella prima frazione, inizio di ripresa deficitario che costringe Allegri al cambio (Loftus-Cheek: 5.5 Prova a portare sostanza fisica sulla trequarti ma trovando spazi chiusi per i suoi strappi non incide più di tanto, il lavoro di raccordo tra i reparti non è proprio nelle sue corde)
Leao: 7 (il migliore) Concreto e ben calato nella partita al servizio della squadra, glaciale e preciso sul rigore, peccato che nella ripresa non sfrutti una ripartenza a campo aperto preferendo lo scarico sulla destra all’uno contro uno, delizioso il cioccolatino di tacco con il quale mette Pulisic davanti a Suzuki
Allegri: 5 Se tre indizi fanno una prova, Acciughina sale sul banco degli imputati per non aver saputo ancora trovare il bandolo della matassa contro le provinciali, incomprensibile poi la scelta di panchinare un giocatore in grande crescita come Sopracciglione per ridare spazio alla sciagura ecuadoregna
Max
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