Pagelle Milan inter 1-1

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Ero molto preoccupato di dover fare le pagelle, avendo il terrore di mettermi davanti a una tastiera dopo una asfaltata epocale. E invece, con un po’ tanto culo, abbiamo strappato un pareggio che sta stretto all’inter (che si conferma pianginateam appena le cose non vanno bene bene bene, frignando su un rigore non dato) nonostante il goal raggiunto solo al 93esimo.

Fanno la differenza ovviamente in primis la semplice constatazione che la squadra sbagliata di Milano sia ahimé nettamente più forte e in secundis che Inzaghi ha potuto inserire 5 giocatori veri a far rifiatare i titolari, mentre Conceicao si è girato verso la panchina e si è trovato costretto a inserire i Terracciano, i Camarda e i Chukwueze. Sembra davvero surreale che non si stia cercando urgentissimamente un centrocampista, ma con questa dirigenza non ci si stupisce più di nulla.

Nel valutare la partita teniamo sempre conto del delirio e del caos con cui si arrivava al derby e di quanti di noi preconizzavano una goleada, che per fortuna non è andata in scena.

MAIGNAN: 6,5 – Qualche buon intervento, poi l’uscita strepitosa su Dumfries a pochi secondi dal pareggio dell’inter su cui chiaramente non ha responsabilità alcuna

WALKER: 6,5 – Upgrade clamoroso rispetto a chi c’era prima ed è andato a Bologna e a chi c’è ancora ma è al sanatorio

TOMORI: 7+ – Lampi di Fikayo stile anno scudetto, partita mostruosa in marcatura, contro avversari fortissimi e durante un infinito assedio

PAVLOVIC: 7 – Vibes da Stam della Lidl, ma nelle ultime settimane sembra obiettivamente un altro giocatore. Nel corpo a corpo e nella pugna è devastante, guadagnandosi i galloni di centrale ignorante adorato dalle folle (nel senso di moltitudini e nel senso di pazzia)

HERNANDEZ: 6,5 – Molto più attento del solito in fase difensiva e senza le solite crisi di nervi contro Dumfries, che è già tantaroba

BENNACER: 6- – Esce, credo, perché il suo primo tempo non è piaciuto per nulla a Sergione. Onestamente non mi era parso così terrificante.

(JIMENEZ: 5,5 – Argento vivo ma poi purtroppo sbaglia sull’azione del goal del pareggio, rilanciando male)

REIJNDERS: 6,5 – Qualche imprecisione ma goal preziosissimo, il primo in un derby

MUSAH: 6 – Rispetto alle mani nei capelli di Zagabria, tiene a freno la minchiata sempre in canna e si riscopre jolly multiruolo, pur rimanendo di una mediocrità disarmante

(TERRACCIANO: 5 – Se in un derby gli altri mettono uno Zielinski a centrocampo e tu un Terracciano, forse una riflessione servirebbe)

PULISIC: 6 – La famosa spia della riserva è pesantemente accesa, ma rimane un maisenza nonostante tutto

(CHUKWUEZE: 5 – Si perde totalmente Zalewski ed è un errore capitale)

LEAO: 6 Poca roba in generale, ma la sgasata sul vantaggio gli vale la sufficienza

(GABBIA: SV)

ABRAHAM: 6 – La media tra il 7 come specie di difensore / lottatore /centrocampista aggiunto e il 5 da quell’attaccante che dovrebbe essere e invece ahimé non è

(CAMARDA: 6- – Combatte come può e prova la conclusione in porta… certo si poteva pensare di servire Chukwu… ah no ha fatto bene a tirare)

PALO ALLA SINISTRA DI MAIGNAN: 8 – Miracoloso e provvidenziale in tre occasioni nel secondo tempo, non può nulla in quanto troppo distante dalla palla del pareggio di De Vrij. Decisamente il migliore in campo per il Milan

CONCEICAO: 6,5 – La squadra si schiaccia troppo nel secondo tempo, ma d’altronde nell’era dei 5 cambi non avere riserve all’altezza la paghi cara. In un momento difficilissimo, con Milanello che sembra la sala d’attesa della Stazione Centrale e contro la peggiore delle avversarie possibile, mette in campo una squadra più che dignitosa anche se con gli uomini contati. Si nota che ha preparato bene la partita e finché il piano ha retto coi titolari ce la siamo giocata, pur nella differenza di valori in campo

FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO

Raoul Duke

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Milanista dalla nascita, primo ricordo Milan-Steaua del 1989 e prima volta nella fu Curva Sud in occasione di un derby di Coppa Italia vinto 5-0. Affezionatissimo al Milan di Ancelotti nonostante tutto e fiero delle proprie scorribande in Italia e in Europa al seguito della squadra fino al 2005, anno in cui tutto è cambiato. DAI NAVIGLI ALLA MARTESANA, DA LORETO A TICINESE, TRADIZIONE ROSSONERA, TRADIZIONE MILANESE!