Pagelle Lazio Milan 1-0 (Coppa Italia)

E anche quest’anno, come da più di un ventennio (giusto per “omaggiare” i biancocelesti qualificati ai quarti), la Coppa Italia la vinciamo l’anno prossimo. Il Milan esce dalla competizione della coccarda prendendo un goal su un angolo dubbio assai, ma inutile recriminare su un episodio del genere quando giochi un primo tempo sotto ritmo (per usare un eufemismo) e in fase offensiva unisci disorganizzazione a scelte sbagliate e imprecisioni tecniche degne di altri palcoscenici.

Al di là della partita e della competizione, la serata ribadisce che gran parte delle seconde linee sono poco proponibili se non addirittura inguardabili: unica consolazione per gli amanti dei corsi e ricorsi storici e per i viveur della Albaro bene, è il fatto che il Napoli lo scorso anno uscì sempre agli ottavi, sempre con la Lazio all’Olimpico (invero in maniera molto più fragorosa con un 3-1), sempre arrivando dalle qualificazioni estive… e poi in campionato finì come sappiamo. Ma a parte questo elemento cabalistico che lascia il tempo che trova, la trasferta romana lascia amaro in bocca, che speriamo svanisca in quel della Torino granata, in un’altra trasferta molto complicata.

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Peggiore: PERVIS

MAIGNAN: 7 – Ancora una volta il migliore in campo ma stasera non basta. Incolpevole sull’inzuccata di Zaccagni, abbandonato in beata solitudine nel cuore dell’area

TOMORI: 5 – Da fan di Fikayo, onestamente stasera malissimo. Soffre Zaccagni e la scarsa pulizia tecnica emerge in tutta la sua prepotenza, ma in questo è purtroppo in ottima compagnia

DE WINTER: 5- – Primo tempo da incubo, secondo un filo meglio, ma sembra spaesato. Attenuanti: probabilmente come vice Gabbia è fuori ruolo e giocando poco non può avere il ritmo dei titolari

PAVLOVIC: 6 – Prende subito un giallo per rimediare a una vaccata di Estupinan. Gestisce tutto il resto della partita con inaspettata saggezza: il migliore del terzetto difensivo, non che ci volesse tantissimo eh

SAELEMAKERS: 5,5 – Ha la lingua di fuori e si vede. Quanto sia corta la nostra rosa è testimoniato dal fatto che Allegri al posto suo deve mettere Loftus Cheek che è tutto tranne un esterno (e forse tutto tranne che un calciatore da Milan, anche da questo Milan)

(NKUNKU: 4 – Ha toccato un pallone? Rapporto prestazioni prezzo talmente pessimo da far rivalutare Gimenez e De Ketelaere)

JASHARI: 6 – Di puro incoraggiamento visto l’inizio tribolato della sua vita rossonera. Strepitosa però la palla per Estupinan sulla migliore occasione del Milan, cestinata malamente da Leao

(MODRIC: SV)

RICCI: 5 – Il soldatino di Max stavolta tradisce, mettendo in campo una prestazione scialba e infarcita di errori tecnici

RABIOT: 6- – Difficile criticare troppo Adrien, che sta evidentemente ancora recuperando la miglior condizione, ma con un attacco conciato come il nostro dovrebbe farsi sentire di più in zona goal

ESTUPINAN: 4+ – A parte la bella palla per Leao nel cuore del secondo tempo, un flagello peggio delle locuste e della peste bubbonica. Aridatece Sopracciglione prima di subito

(BARTESAGHI: SV)

LOFTUS CHEEK: 4,5 – A parte cestinare due discrete occasioni di testa, fa poco o nulla, apparendo lento, macchinoso e inconcludente. Si adatta alla fine nel fare l’esterno a destra ed è peggio che andar di notte

(PULISIC: SV – Ma quasi ci porta ai rigori)

LEAO: 5+ – Ci provicchia in un ruolo che non sente ancora come suo, ma l’assist sbagliato per Rabiot e soprattutto la maxioccasione com palla scagliata nel Tevere (non la tribuna, proprio il fiume) non possono garantirgli la sufficienza. Bello il velo che libera Pulisic al tiro

ALLEGRI: 5,5 – La fase propositiva è quella che è, ma anche le alternative ai titolari sono quelle che sono, cioè scarse. Urgerebbe aiuto dal mercato, per cullare qualche sogno (illusione?) di grandezza che vada oltre la bagarre Champions League, ma con questa gente al timone la speranza rischia seriamente di essere vana

FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO

Raoul Duke

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Milanista dalla nascita, primo ricordo Milan-Steaua del 1989 e prima volta nella fu Curva Sud in occasione di un derby di Coppa Italia vinto 5-0. Affezionatissimo al Milan di Ancelotti nonostante tutto e fiero delle proprie scorribande in Italia e in Europa al seguito della squadra fino al 2005, anno in cui tutto è cambiato. DAI NAVIGLI ALLA MARTESANA, DA LORETO A TICINESE, TRADIZIONE ROSSONERA, TRADIZIONE MILANESE!