Gufi, corvi, pipistrelli: cercatevi un lavoro, lasciate stare il Milan

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Fermi tutti, altolà, stiamo calmi ,schisci, belli al caldo nella cesta.
Il tifoso rossonero vive e respira Milan ventiquattro ore al giorno, sanguina Milan per sette giorni alla settimana e per trecentosessantacinque giorni all’anno ma lo si conosce, anche noi nel nostro piccolo oramai abbiamo imparato a fronteggiare, percepire, scrutare le sue reazioni. Ben inteso ognuno è libero, per l’amor di Dio, di reagire e rispondere a delle emozioni nella maniera più soggettiva possibile ma è molto ondivago, peregrino, bighellonante nel suo mood post partita.
Se si perde, Oddio è finito tutto, Oddio retrocediamo, Oddio è tutto sbagliato, tutto da rifare. Quando si vince invece si guarda il calendario, si contano i punti, si calcolano le partite potenzialmente da vincere o si disquisisce di filotti vari sperando di vincerle tutte con tre goal di scarto.
Non è così ragazzi, non sarà così e non deve essere forzatamente così, il campionato è lungo e tutto da giocare, le rivali sono agguerrite ed il pericolo è dietro l’angolo. Walter Mazzarri, vecchio lupo di mare della serie A, è li che ci aspetta con tenaglie, pinze e chiavi inglesi pronto ad avvitarci nel suo 352, modulo che ahinoi abbiamo già dimostrato di soffrire.
Mettiamocelo bene in testa, perché prima ce lo ficcheremo bene in testa e meglio sarà per tutti: non siamo l’invicibile armada ma siamo una squadra competitiva, non siamo la piccola fiammiferaia con tutto il rispetto per la favola che ci ha affascinato e intrattenuto da bambini e personalmente, nel nostro caso, anche da adolescenti. Siamo forti ma ancora in fase di crescita, quindi concentriamoci su obbiettivi realistici e alla nostra portata.
Sappiamo bene che sui social o nelle vostre chat di whatsapp i gufi, i corvi, i pipistrelli anche e soprattutto fra tifosi rossoneri, si sbilanciano in pronostici col petto in fuori, arrogantelli, che lasciano il tempo che trovano all’apparenza ma che poi sono inevitabilmente guance messe lì per prendere sberle ben assestate. Lasciate perdere questi vagabondi del web, lasciate che si occupino, tra le loro poche attività quotidiane, di rifilare al prossimo pacchi, contropacchi e contropaccotti evitando poi che si prendano la loro rivincita senza mostrare il volto, lanciandosi, scagliandosi, scaraventandosi in pronostici baldanzosi che non fanno altro che attirare sfortune, sfighe e iatture.
Cerchiamo di isolare la squadra, il secondo tempo contro l’Empoli non è stato dei migliori e lo sappiamo, lo sa la squadra e lo sa Stefano Pioli ma questi 1-0 non sono certo casuali e al sottoscritto piacciono e non poco. Se vinci con tre o quattro goal di scarto pensi di essere bravo, troppo bravo, e di conseguenza l’attenzione cala e il margine di errore si innalza, con l’1-0 no ragazzi, così si tiene la barra dritta, si sta sul pezzo, di buzzo buono.
So benissimo anche io che siamo primi, la classifica è bella per carità di Dio mancherebbe altro, ma non ci stiamo a trastullare andando a cercare subito ossessivamente e compulsivamente il risultato dell’Inter, del Napoli o della Juventus, stiamo coi piedi per terra e guardiamoci più in là delle nostre spalle, semmai, se volete, se non ne potete fare a meno guardate con un occhio i risultati del Sassuolo o del Verona per esempio.
Il resto è fuffa e non deve minimamente, per nulla, affatto interessare.
I gufi, le talpe, le civette appollaiate a far passare il tempo scrutando da mattino a sera quei 10 centimetri di mare che intravedono dal loro attico, simbolo di un abusivismo edilizio da prima repubblica, lasciamoli li, pensiamo e proteggiamo i nostri ragazzi, immergiamoci nella semplicità di Pierre Kalulu. Anzi no, perché poi vi direbbero che Kalulu vi ricorda N’Gotty o Strasser….e allora le cartomanti con l’occhiale rotondo e nero tornerebbero a parlarvi di nuovo di scudetti già cuciti o quant’altro. Lasciamoli stare, per carità di Dio. Testa al Cagliari.

Gauro Puma