Nepero e dintorni

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Ehi, Cremonese, non si fa così! Ti salverai sicuramente, perché hai preso Nicola. Non potevi aspettare la seconda giornata a mettere fieno in cascina? E poi quella maglia! Ci ha disorientato, perché pensavamo di giocare contro i Blancos. Eurogol di Bonazzoli, per carità. Ma lui ha potuto farlo, perché era solo soletto. Siamo alle solite. La nostra area di rigore sembra sempre l’asilo Mariuccia. E questo è il motivo principale della mia frustrazione. Sinceramente pensavo che con Allegri avremmo migliorato la fase difensiva. Che i nostri centrali non fossero poi delle ciofeche e pagassero una follia tattica che li lasciava allo sbaraglio. Invece…. Non sanno proprio marcare. Non fanno sentire il fiato sul collo all’attaccante. Se nemmeno Allegri riesce ad inquadrarli, devo accettare di essermi sbagliata. Manca la qualità della materia prima. Dai, almeno non è colpa di quel reprobo di Theo, reo di essersi ammosciato e imbruttito, esattamente come me, in un ambiente reso tossico da uno schifo di Società. Meno male che ce ne siamo liberati, sostituendolo con l’ottimo Estupinan. Purtroppo non siamo riusciti a sbolognare quel ciondolone fannullone di Leao. Ma niente paura. Provvederemo presto. Devo confessare che io, pur non essendo ottimista sull’esito della stagione, mi aspettavo di vincere con la Cremonese. Che dire? Si vede che ho ambizioni sportive troppo alte. Così la delusione è stata ancora più grande. Colpa mia. Le difficoltà difensive erano apparse anche nelle amichevoli. I gol buscati dalla Cremo, con l’uomo libero in area, li avevamo presi uguali pure nel precampionato. Non si sono più viste le voragini, le praterie lasciate agli avversari, d’accordo. Resta il fatto che è troppo facile per chiunque farci gol. Basta mettere un cross anche dalla trequarti. Sì, il mio ottimismo era fuori luogo. Abbiamo affrontato l’esordio avendo a disposizione una sola punta, peraltro arrivata a Milanello il 5 Agosto. C’è la necessità di recuperare? Non abbiamo un attaccante da buttare dentro. Aveva ragione chi mi metteva in guardia, parlando della possibilità di non vincere e addirittura di perdere. Del resto, mica ho l’intelligenza di Nepero. Eh, John, tu hai una mente geniale. Il tuo numero, che Eulero ha chiamato e, pur non essendo un farabutto, è irrazionale come la proprietà e la dirigenza del Milan. I tuoi logaritmi non sono astuti come gli algoritmi furlaneschi. Hanno, però, un perché e un per come tali che tu sembri perfino un laureato alla Bocconi con master ad Harvard.

Non mi aveva messo sull’avviso neppure l’ennesima, tragicomica vicenda Boniface. A me spiace per il ragazzo, che mi sembra un ottimo centravanti dalla cartella clinica simil bollettino di guerra. Non ho capito la feroce crociata contro di lui del fogliaccio rosa. D’accordo, lì sono spudoratamente, vergognosamente interisti. Ma pure amichetti del piccolo Napoleone, eh! Hanno perfino detto che il merito delle cessioni è di Furlanette… E allora come si spiega la cosa? Ogni pensiero, anche il più complottista in chiave furlaniana, è lecito. Del resto pure io, se fossi interista, amerei l’indegno e la vomitevole proprietà che lo gratifica per l’ottimo lavoro svolto. Mi ha fatto sorridere la presa per i fondelli di Tuttosport alla carta igienica rosacea. Accordo trovato per il ripiego di Koné : arriva Diouf. Chapeau! Surplus di visite mediche per Boniface. Mi sembra giusto che l’ennesima farsa sia stata allestita a una settimana dalla chiusura del Mercato. I problemi fisici di Victor si conoscevano. Fargli fare delle visite fuori sede come fu per Pubill? No. Bisogna farlo venire a Milano, per poi rispedirlo indietro tra i lazzi e i frizzi di chi gode a dileggiarci. Io non so più come insultare Furlanette. Lui è molto peggio delle piaghe d’Egitto. Ma che problema c’è? Prenderemo Harder o Embolo e a posto così, con i tifosi di serie A che ci diranno di aspettare, prima di giudicare. Io sono clemente e li assolvo, per non aver compreso il fatto. Devono avere qualche problema con le sinapsi, poverini. Loro si meritano questa Società che guida il Milan al il disastro. Io e quelli come me no. Ma ce la dobbiamo cuccare lo stesso, purtroppo. Almeno, però, ci ribelliamo, maledizione al secchio!

Il paradosso di Russell (o paradosso del barbiere) è considerato una delle più celebri antinomie della storia del pensiero logico e matematico, formulata da Bertrand Russell, filosofo e matematico inglese, nel 1918, a seguito di alcune domande poste già nel La sua scoperta ebbe ampia risonanza all interno della comunità di studiosi che agl inizi del Novecento si occupavano della sistemazione dei fondamenti della matematica. Si tratta di un antinomia più che di un paradosso: un paradosso è una conclusione logica e non contraddittoria che si scontra con il nostro modo abituale di vedere le cose, l antinomia è invece una contraddizione. Russell arriva ad una contraddizione. prof. Marco Lombardi. 12/11/2018.

La tua colpa, Max? Aver accettato lo stipendio dei padroni del caravanserraglio ed essere accondiscendente con loro. C’è più milanismo in un Theo distrutto dalla consapevolezza della violenza fatta a un luogo dell’anima chiamato Milan che nei pagliacci rinchiusi nelle stanze dei bottoni. Perchè Hojlund dovrebbe accettare di venire da noi in prestito con diritto, avendo subodorato cosa sia la nostra sottospecie di Società e sapendo di non venire sicuramente riscattato? Mica è un pacco postale lui. Lo sono, invece, i nostri giocatori, con il loro prezzo appiccicato addosso. Il calcio non è una scienza esatta, d’accordo. Del resto neanche la Matematica lo è del tutto. Ce lo insegna Gödel. E sono famose parecchie antinomie che mostrano come in certe situazioni sia impossibile applicare una logica in grado di dare una soluzione corretta. In omaggio a Rio, scelgo il paradosso del barbiere. Dunque, in un villaggio c’è un barbiere che rade tutti e solo gli uomini che non si fanno la barba da soli. Il barbiere si rade da sé? Inutile che si accapiglino le fazioni del sì e del no. Esiste un’insuperabile contraddizione. Il barbiere non può radere se stesso, perché fa la barba solo agli uomini che non si radono da soli. Se non si radesse, farebbe parte della categoria degli uomini che non si fanno la barba da soli. Quindi dovrebbe radere anche se stesso. Inutile scervellarsi. Non si esce dal cul de sac. Ma, nel caso delle due fazioni in cui si dividono i tifosi del Milan, non si presentano antinomie logicamente irrisolvibili. Ci sono quelli che hanno capito da molto tempo in che manacce siamo caduti e vogliono lottare contro gli usurpatori. E poi ci sono gli altri, che si definiscono i veri tifosi. Loro tifano per la maglia e non contestano mai, diventando così complici di una Società che distrugge il nostro club, i nostri valori, la nostra Storia. Se la prendono con chi ci piglia per i fondelli, non con chi ci ha fatto diventare una barzelletta. No, nessuna antinomia. Non c’è niente di opinabile. I fatti sono lì a dimostrare quale sia la verità. E, purtroppo, non è quella dei fiduciosi, garruli ottimisti.

Anche il Napoli perse la prima l’anno scorso, diranno certamente alcuni. Sì, però Conte si fece sentire e il giorno dopo arrivarono Lukaku e McTominay. E Neres a stretto giro di posta.  A noi arriveranno un embolo e un’escherichia okoli. Occhio anche a Harder. Vent’anni, riserva dello Sporting. Un poderoso score di 5 gol segnati l’anno scorso. Un giaccone è più bomber di lui. Quindi un profilo interessante, se non costoso, per i nostri illuminati capataz. I filosocietari staranno sbavando. Io mi limito ad un amarissimo sorriso che reprime le parolacce. Sono mortificata e distrutta, ragazzi. Stanotte ho dormito poco e male. Alla faccia di chi pensa che i maledetti come me tifano contro, per dimostrare che avevano ragione. Nepero era un ricco signore che viveva bene, amministrando le sue terre. I piccioni del vicino avevano preso il maledetto vizio di atterrare nei suoi campi, per mangiare le sementi. Nepero disse minaccioso al vicino, che, se non fosse intervenuto, avrebbe sequestrato i piccioni. L’altro rispose sarcastico: “ Se riesci a prenderli…” Ma il mattino dopo non rise, vedendo l’intrepido John, che riempiva i sacchi con i piccioni. Come aveva fatto, con quel fisico torpido e acciaccato? Semplice. Nepero era una faina. Aveva versato del brandy sulle sementi e i poveri piccioni ubriachi e storditi erano caduti ai suoi piedi. Ecco, io vorrei riempire di brandy, magari con contorno di qualche bastonata, certa gentaglia. Poi metterla nei sacchi e spedirla su Marte. Non so più cosa dire, ragazzi. Forse Allegri qualcosina sistemerà. Ma ogni sogno ci è precluso dagli indegni maledetti. Gustiamoci quest’ultima settimana di sontuoso Mercato e tremiamo, pensando al Lecce. Confidiamo in Di Francesco. Sì, sono acrimoniosa, perché…. Je suis Paolo Maldini. Je suis Zvonimir Boban.

Chiara

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Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.