La rosa

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Finalmente è finito quello stillicidio, con sfumature di calvario, che per me, Furlanette imperante, è il Mercato. La nostra rosa è scarna. Non so perché l’insieme dei giocatori di una squadra si chiami rosa. Non credo abbia attinenza con il fiore. O forse sì. La nostra rosa è priva di petali. E anche la qualità di alcuni e la loro complementarietà con altri pone seri dubbi. Avevamo un sacco di tempo per allestire un Mercato ragionato, basato sulle esigenze della squadra. Una Società interessata agli aspetti sportivi l’avrebbe sfruttato. Invece, prima si sono messe a posto le questioni economiche, che rappresentano l’assoluta priorità per gli individui che ci possiedono e ci gestiscono. E poi il turbinio negli ultimi giorni ha prodotto la vana rincorsa a Akanji e Gomez, gli arrivi di Rabiot e Odogu e il mancato scambio tra Gimenez e Dovbyk. Eh, sì, Akanji agli Orrendi sul filo di lana mi ha rifilato una mazzata. Il centrale forte ed esperto è stato individuato nel diciannovenne Odogu, che nel suo curriculum annovera ben tre spezzoni di partite in Bundes. Il ragazzo, intendiamoci, mi piace, eh! Quelle sue parole nei confronti di Paolo Maldini sono musica per le mie orecchie. David, io ti ho adottato.

Anche Nkunku mi sembra molto sveglio. Quanto mi ha divertito la sua espressione davanti alla domanda surreale di Pellegatti. Mi piaci, Christopher. Quasi quasi adotto pure te. Sei un ottimo giocatore, ma non la punta centrale che cercavamo. Il tuo ruolo preferito è il trequartista. Dai, l’importante è che tu stia bene. Mica si può pretendere che i nostri esperti capiscano certe sottigliezze. Oddio, qualcuno potrebbe anche capirle, ma deve passare sotto le forche caudine furlanesche. Il sospetto che si stia pensando a te come prossimo sostituto di Leao, Christopher, aleggia nella mia mente. Rabiot mi piace. Nonostante il discorso sui doppioni, a me sembra che a centrocampo siamo messi bene. Decisamente meglio che in difesa. I centrali quelli sono, con l’aggiunta di Odogu. De Winter? Stiamo a vedere. Per fortuna abbiamo una poderosa batteria di esterni… Estupinan e Bartesaghi a sinistra. Saele, lui sì buono, e Athekame a destra. Brrr….. Sono contenta che sia rimasto Gimenez. Io lo ritengo migliore di quanto venga quasi unanimemente valutato. E Dovbyk proprio non mi piace. Certo, si fosse parlato di Vlahovic…. Ma, conoscendo i miei polli, checché se ne dicesse, ho sempre considerato Dusan un’utopia. Purtroppo, al di là del discorso tattico, Santi è immerso in un clima di assoluta sfiducia. Veramente demenziali quelle dichiarazioni di Tare. Il ragazzo riuscirà a sopportare questo peso tremendo? E, al netto di infortuni altrui, verrà schierato in campo? Jashari? Mi piace. Modric? Un campione. La zavorra dei quarant’anni, però, è molto pesante. E, su tutto, mi opprime quel senso di casualità, di mancanza di unità di intenti che ha pervaso il nostro caotico Mercato. Un tourbillon nel quale i giocatori, tutti con il cartellino del prezzo, non possono sviluppare nessun senso di appartenenza. Strano che su Corriere, Gazzetta e Giornale siano usciti articoli simili, in cui si sottolinea come il Milan abbia speso 5 milioni in più di quelli incassati e abbia addirittura aumentato il monte ingaggi del 10%. Chissà chi avrà imbeccato i tre giornali… Non ho voglia di addentrarmi qui in queste faccende. Vi invito a leggere Calcio e Finanza, dove la situazione è spiegata molto bene. Si stima che il frenetico movimento di vendite e acquisti abbia un impatto positivo di 76 e rotti milioni sul bilancio 2025-26. Guarda caso, la cifra è in sintonia con i mancati proventi Champions. E il monte ingaggi è un po’ diminuito. Altro che aumentato! Il giochino del vendere e dell’acquistare con l’obiettivo plusvalenza è finalizzato a mere, miopi questioni di bilancio. Questo l’avevamo intuito anche noi, che non siamo certo esperti in materia come i giornalisti di Calcio e Finanza. Non diciamolo , però, ai tifosi veri. Ci accuserebbero di spargere fango sul Milan, perché noi, in realtà, tifiamo altre squadre. Loro abboccano a tutte le esche che vengono lanciate dai nostri capataz tramite i menestrelli.

La rosa è molto scarna. Sono lontani i tempi del “ Siamo numericamente competitivi”. Ma ecco che improvvisamente si avvicinano con il probabile sbarco in dirigenza di Galliani. A che titolo? Consulente di RedBird, sento dire. Sulla meravigliosa scia di Ibra. Contenta? Neanche un po’. A me dà sui nervi ricordare il Giannino. Cappero, abbiamo più dirigenti che giocatori. Be’, così potremo implementare la voce “servizi”, che è un vorace buco nero del nostro bilancio. Siamo sicuri di essere un club di calcio? Devo essere paziente, anche se non sono ammalata. La pazienza è la virtù dei forti, ma un bel vaffa è la liberazione di chi si è rotto le scatole. Una mela al giorno toglie il medico di torno? Qualcuno mi dica per favore quante ce ne vogliono per togliersi di torno Furlani. Sono disposta a mangiarle tutte. Dovrei contare fino a 10 prima di dire certe cose? Bah, a me questo artificio serve solo per perfezionare l’insulto. Alcuni pensano che scrivere abbia un effetto terapeutico. Mah! Se uno psicologo mi dicesse. “ Scrivi una lettera alla persona che ti ha fatto arrabbiare e poi bruciala”, io risponderei: “E della lettera cosa me ne faccio?” Credo che la rosa dei venti si chiami così per via della sua forma . I rombi sovrapposti che indicano le direzioni dei venti sono disposti in un cerchio e possono ricordare i petali di una rosa o una stella. In effetti si chiama anche stella dei venti. Io, però, le stelle le potrei vedere solo se tirassi martellate sulle dita a me o anche chi so. Quindi preferisco chiamarla rosa. E la guardo, sognando che la Tramontana, il Libeccio o il Maestrale spazzino via da Casa Milan gli usurpatori. Eh, la mente umana fa strani scherzi.

Dovrei concentrarmi a pensare come Allegri possa far giocare la squadra. Il problema non è di facile soluzione, vista la rosa a disposizione. E catturerebbe la mia attenzione, se non avessi nel cuore il mio pesante fardello. Io penso che con questo schifo di Società siamo destinati alla mediocrità permanente. E questo mi toglie la voglia di interessarmi di questioni tattiche, che, in condizioni normali, mi attizzerebbero molto. Non mi attizza, invece, la Nazionale. Ero fuori a cena e non l’ho guardata. 5 a 0 all’Estonia. La Norvegia resta lontana. La qualificazione diretta ai Mondiali è quasi impossibile. Dovremo affrontare ancora gli spareggi. Staremo a vedere. Secondo me Gattuso è un allenatore modesto. Ma gli voglio bene e ogni bene gli auguro. Ora, però, mi attizzano altri sport. Che gioia mi hanno dato le ragazze della pallavolo! Chapeau, campionesse del mondo! Spero che la vostra sofferta e meravigliosa vittoria sia il segnale di una Domenica destinata a concludersi in modo fantastico per i colori italiani. Ma Alcaraz è fortissimo ed in forma strepitosa. Forza Jannik! Chiudo il pezzo prima che si giochi la finale. Sono già in tensione. La guarderò con il cuore in gola. Chissà cosa combineremo con il Bologna. Se son rose, fioriranno. Speriamo non siano cachi… Io odio questa parodia di Società. Ma a te, Milan, regalerei una rosa, che è il simbolo dell’amore, perché… Je suis Paolo Maldini. Je suis Zvonimir Boban.

Chiara

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Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.