Francobolli e coriandoli

Va bene, dea Eupalla. Hai vinto tu. Mi sono presa una gioia dopo la partita con la Roma. L’ho posata. Avevi ragione. Non era mia. Certo che sei stata perfida. Segniamo 2 gol. Pur senza strafare, controlliamo la partita. Poi la nefandezza di Estupinan. Scusa, Pervis, guarda che sei un calciatore e non un etereo lanciatore di coriandoli o un appiccicatore di francobolli. Francobolli? Si affaccia nella mia mente il Gronchi Rosa. Dunque, siamo nel 1961. Per celebrare il viaggio del Presidente Gronchi in America del Sud, viene emesso un francobollo, il Gronchi rosa, sul quale viene compiuto un errore macroscopico. Quasi come il tuo, Pervis. Risultano clamorosamente sbagliati i confini tra Perù ed Ecuador. Infatti sono tracciati quelli vecchi, mentre, a seguito di una guerra e a un successivo accordo, l’Ecuador aveva ceduto dei territori. I Peruviani si arrabbiano di brutto. Il francobollo viene subito ritirato e sostituito. Ne rimangono in giro poche copie. Per questo il Gronchi rosa acquista valore tra i filatelici. Io non voglio massacrarti, Pervis. Non sono una persona truce. La squadra avrebbe potuto e dovuto rimediare alla tua nequizia, entrando in campo con un atteggiamento meno sciagurato nel secondo tempo. Ecco, siccome non posso restituire all’Ecuador i territori persi, lo risarcisco restituendogli te. Tranquilli, Ecuadoregni. Ve lo regalo e ve lo recapito direttamente, in modo che non dobbiate neppure sostenere le spese di trasporto.

Il peggior presidente della nostra Storia

Eh, che volete, l’esimio Scaroni, incarterebbe Leao. Io, invece, Estupinan. Ognuno ha gli incartamenti suoi. Sentita l’ultima uscita del peggior presidente della nostra Storia? Agghiacciante. Come sempre. Io penso che le persone della sua fattispecie le abbia portate l’avvoltoio e non la cicogna. Al massimo di lui si è occupato l’uccello padulo. Anche i nostri dirigenti si affezionano ai giocatori. Devono, però, agire con lucidità e intelligenza, per raggiungere i loro obiettivi. Capito che lungimiranza? E ci sono parecchi tifosi che appoggiano questa gentaglia, eh! La trasferta di Perth non è stata decisa per ragioni economiche. No! Figuriamoci. Porta pure pochi sodi. Questo è vero. E rappresenta un’aggravante. Significa che sono dei mentecatti. Sacrificano i risultati sportivi per degli spiccioli. Avete presente quando un aereo supera la velocità del suono? Si dice che abbatte il muro del suono e la conseguenza è un tremendo boato. Questa sottomarca di Società ha abbattuto il muro della decenza più e più volte. Dopo il sinistro fragore del licenziamento di Maldini e Massara, con la promozione di un asino a supercoach, ce ne sono stati tanti altri. Sono caduti nella colpevole indifferenza, dal sapore di complicità, di coloro che si definiscono tifosi di serie A. I tifosi della maglia. Mamma mia, quanti errori ha commesso Maldini. I colpevoli delle sconfitte? Theo e Leao. I reprobi del cooling break. A volte pure Maignan. Quanto mi sono arrabbiata a sentire discorsi del genere. I nostri giocatori migliori sono stati mortificati e umiliati. Proprio come me. Prendersela con loro e non con chi ha distrutto le nostre ambizioni sportive è un atto di una miopia imbarazzante. Con questi maledetti al timone i nostri sogni possono essere scritti su un coriandolo. Al massimo, volendo esagerare, su un francobollo.

Come stai, Adrien?

Eppure, anche con questi chiari di luna, io quest’anno mi interesso alle cose di campo. Ho visto un progetto tattico più sensato. I ragli li ho sentiti provenire solo da casa Milan. Non dalla panchina. Poi la rosa corta, gli infortuni, l’inadeguatezza in alcuni ruoli non permettono di fare voli pindarici, d’accordo. Però…. Qualche pizzicorino mi è venuto. In questa stagione l’attesa delle partite non è un mesto calvario verso qualcosa che vorresti non accadesse mai. Il pre Parma mi viene rovinato da Scaroni. Lo detesto al pari di Furlanette. Mi viene in mente un aforisma di Groucho Marx. Guardate quest’uomo. Sembra un deficiente e parla come un deficiente. Ma non lasciatevi ingannare. E’ veramente un deficiente. Uno stadio in comproprietà con gli Orrendi non mi attizza. Questi saltafossi sono andati in prestito dalle banche per pagare la prima rata da 50 milioni. Con 495 milioni di ricavi ne hanno tirato fuori ben 3 di utile. Ma di cosa vogliamo parlare? Basta farmi il sangue cattivo, dai. Concentriamoci sulla partita. Leao e Nkunku davanti. Indisponibile Gimenez. Problemi alla caviglia sui quali sento fare delle facili ironie. Rabiot non ce la fa. Almeno non andrà in Nazionale. Speriamo di averlo per il derby. Per me l’assenza di Adrien è ancora più pesante di quella di Pulisic. Christian parte dalla panchina. Alla fine non recupera neanche Tomori. Ci sarà De Winter.

Sempre corti siamo. E, in questa situazione, è facile pagare dazio. Cosa combineremo stasera? Dobbiamo vincere! Senza se e senza ma. Così passeremo una notte in testa alla classifica e ammortizzeremo un po’ i punti persi con Cremonese e Pisa. Già, Cremonese e Pisa. Attenzione al Parma! Basta passi falsi con le piccole, per favore. La Juve pareggia con il Toro. Bene! E’ una nostra concorrente diretta. La possiamo mandare a 5 punti. Non sono proprio tranquilla. Ma abbastanza ottimista, sì. L’ottimismo naturalmente si rafforza dopo i primi due gol, anche se rimango sempre un po’ sul chi vive. Me la prendo con il Var. Cosa andava a cercare sul nostro primo gol? E perché richiamare l’arbitro sul rigore, che era netto? Meno male che Di Bello è stato bravo, confermando la sua decisione. Vengo trafitta da un pensiero. Occhio, che i maledetti, dopo aver trattato vergognosamente Maignan, sono capaci di prendere Suzuki! No, eh! Quelli sono capaci di tutto, purtroppo. Calma. il francobollo sulla cartolina della partita non l’abbiamo ancora messo. E non è tempo di lanciare coriandoli. Comunque, pur non facendo sfracelli, gestiamo senza affanno la gara. Ma Estupinian va su una palla, sulla quale è in netto vantaggio, con la vigoria fisica di un lanciatore di coriandoli. Se la fa strappare e poi Bernabè compie un capolavoro. Mamma mia, vengo assalita da brutte sensazioni. Mi tiro su. Siamo ancora in vantaggio. Dai, entriamo in campo decisi nel secondo tempo e sistemiamo la pratica. Però un po’ di paura ce l’ho. Come siano andate le cose l’avete visto tutti. Il Parma, con l’attacco più asfittico del campionato, può farci 3 o 4 gol. Pareggia meritatamente. Qui la perdiamo, penso. Poi buttiamo alle ortiche due clamorose occasioni con Pulisic e Saele. L’avesse fatto Leao, apriti cielo. Veniamo via con un pareggio che sa di sconfitta.

Altri due punti gettati al vento. Sono ancor più delusa che con Cremonese e Pisa. Qui eravamo andati sul 2 a 0, maledizione al secchio. Sento parlare di presunzione. Non sono d’accordo. Magari fosse così. La squadra, dopo aver preso il primo gol, era terrorizzata. Credo che abbia dei dubbi sulla sua forza e che si faccia prendere dalla sindrome del braccino corto. Non è la prima volta che capita di non saper gestire un vantaggio. E qui la cosa si è acuita. Più delle due enormi occasioni sprecate, che pure mi hanno fatto sobbalzare, sono rimasta molto infastidita dai due gol presi. E da quelli che avremmo potuto prendere. Non è solo questione di difensori. Il centrocampo arranca, purtroppo. Modric gioca sempre e sta pagando un calo di energie. Fofana è imbarazzante. Speriamo di poter inserire giocatori importanti. Ma Jashari e Rabiot sono reduci da infortuni. Non possono essere in grande condizione. E’ sempre qui che casca l’asino. A dire il vero, poi, per segnare dobbiamo sempre fare qualcosa sopra le righe. Tiri da fuori o giocate eccezionali, come lo slalom di Saele in area. La clamorosa occasione fallita da Pulisic è stata creata dal geniale tacco di Rafa. Gli altri faticano meno. Io non ce l’ho con Allegri. Ha fatto qualche errore? Sì. Poteva non mettere Estipinan? Sì, ma non è che Bartesaghi sia un fenomeno. Saranno contenti i detrattori di Theo. E pure quelli che vogliono sostituire quel ciondolone di Leao con Unkunku. Io ritengo che Max sia una risorsa. I grossi problemi si trovano a casa Milan e oltreoceano. Il Napoli ha perso, giocando male. Guarderò gli Orrendi. Non mi arrabbierò, come avrei fatto in condizioni normali, per la loro vittoria, che, vista la sconfitta del Napoli, li manderà in testa. In questi giorni sono stata destabilizzata dalla scomparsa di un amico interista. Ecco, penserò che lui possa essere felice lassù. Quanto a noi, dobbiamo cercare di rifiatare e resettare. Dopo la sosta ci aspetta il derby. In campo non voglio vedere lanciatori di coriandoli e appiccicatori di francobolli. E non voglio sentirmi battuta in partenza, perché… Je suis Paolo Maldini. Je suis Zvonimir Boban.

Chiara

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Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.