Un’estate rossonera, lenta e inesorabile

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Benvenuti, Max e Igli.

17 luglio 2025. Decimo giorno dal via alla nuova stagione del Milan, la stagione del furente ritorno ai fasti che ci spettano. La stagione delle lezioni imparate, delle azioni concrete oltre le parole. L’annata della competenza e della voglia di tornare in cima, facendo tesoro di tutto ciò che finora non è andato e che ha mostrato la magica via per la soluzione dei problemi. Mi fermo qua. E’ sufficiente a descrivere la serie di auspici che ci sono arrivati finora sul prossimo futuro del Diavolo. Fin dall’approdo del nuovo direttore sportivo Igli Tare fino alla presentazione del ‘nuovo’ tecnico Massimiliano Allegri.

Il tutto amplificato dal recente approdo di Luka Modric con la maglia rossonera. Credo che tutti – anche quelli che non lo ammettono – un piccolo fremito nel vedere il Pallone d’Oro 2018 con i colori del Diavolo, lo hanno avuto. E’ sempre bello accogliere uno dei migliori giocatori della storia del calcio. E’ bello sentirlo parlare di Milan in un certo modo, con la passione di quella generazione passata che, il Milan dominante a livello internazionale, lo ha assaporato e gustato appieno. E’ altrettanto bello che Modric abbia coronato quel sogno che aveva fin da bambino. Tutto bello, peccato che poi c’è la realtà con le sue problematiche da fronteggiare. Modric non è più un bambino sicuramente, dopo gli ultimi anni del Milan, da un certo punto di vista non siamo più nemmeno noi tanto bambini. E se ancora oggi ci piace sognare, non possiamo esimerci dal guardare sempre con occhio preoccupato quelle che sono le scelte dei cosiddetti piani alti. Ad oggi siamo senza terzini sinistri, ad eccezione del buon baby Davide Bartesaghi. Abbiamo tante possibili pezze da mettere: da Terracciano a Saelamaekers, passando per Musah. Cibo per la fantasia tattica ma, ripeto: siamo senza terzini sinistri reali e che facciano quello di mestiere. In attacco nessuno ancora ha capito se si punterà su Gimenez, visti i dindini spesi appena sei mesi fa o se si deciderà di mostrargli la porta. Intanto, tutto tace. Il centrocampo, al netto degli innesti di Modric e Ricci, è ancora una bella incognita. Ricci, considerando l’età e la versatilità mostrata a Torino, è sicuramente quello più interessante. Modric fa stropicciare gli occhi ma quante partite potrà avere nelle gambe a quasi 40 anni seppur considerando la mancanza delle coppe europee? Ricorda un po’ l’operazione Zlatan del 2019/20 ma, senz’altro, il ruolo di Modric rende tutto un po’ più complesso. Quanto può essere integro? Speriamo tanto.

In difesa sarebbe necessario un innesto dopo le tante difficoltà affrontare in queste ultime due stagioni. Allegri rivitalizzerà giocatori come Thiaw e Pavlovic attingendo da tutto il loro potenziale? Saprà rendere Tomori (posto che resti) un giocatore costante nelle prestazioni? Se non arriva nessun difensore che, come si suol dire, alzi il livello, non si può fare altro che sperare in quel che si ha. Che si deciderà di fare con giocatori come Chukwueze e Okafor? Considerando che è rientrato alla base anche Saelamekers. In attacco, come detto prima, si darà fiducia a Gimenez o si cercherà un centravanti di spessore? Ricordando che, ad oggi, alle spalle del messicano hai solo Lorenzo Colombo, rientrato dal prestito all’Empoli. Poi ci sono i casi ‘spinosi’ Adli e Bennacer, giocatori con un enorme punto interrogativo come Loftus-Cheek, Emerson Royal, Pobega, Bondo… Mah. Speriamo. Appunto, speriamo. Le cose possono funzionare oppure no sulla base di fattori variabili. Continua a mancare quel senso di pianificazione o, perlomeno, di idea su cosa vuoi andare a costruire. Una visione della vettura che vuoi mettere su strada, o qualcosa che almeno le somigli. Sì, lo so. Il mercato non finisce oggi, ci vuole tempo, bisogna aspettare e tutto quello che si va ripetendo da tempo. Va bene. Aspetteremo e daremo i giudizi definitivi a tempo debito ma posso comunque essere deluso? Da due anni si inciampa continuamente fino a toccare nuove vette negative che uccidono l’entusiasmo. Si dovrebbe dare un impulso forte con scelte mirate e precise e, ancora oggi invece, navighiamo nel ‘forse’, nel ‘vedremo’ e nelle opportunità da cogliere. Sempre se si è in grado di vederle. Nessuna accelerazione, nessun lavoro strutturato. E con tutto il rispetto (fino a un certo punto) per Max Allegri, e con il dovuto ossequio a Sua Maestà Luka Modric per tutto ciò che è stato, è ancora maledettamente poco. Ci sono poi questioni ‘ardenti’ sullo sfondo, di cui si parla un po’ meno, come le situazioni contrattauali di Maignan e Pulisic. Quanto si potrà contare su di loro? Quanto credono ancora in questi colori? Dobbiamo aspettarci dei valori aggiunti come ci avevano abituato tempo fa o versioni rivisitate dell’ultimo Theo Hernandez che, dopo prestazioni al limite dell’imbarazzante, ha chiuso la sua avventura con un tocco di veleno. Peccato, peccato davvero per Theo, per quello che è stato e per quello che è diventato. In ultimo, un ex. Vedremo e, ribadiamolo ancora per la centesima volta: speriamo. E guardiamo scorrere questa ennesima lenta e inesorabile, estate rossonera. Forza Milan.

Joker

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Un bisbiglio, un nuovo gioco. Una poesia da imparare, due colori che inebriano la mente ancor prima della vista. Uno spettro di emozioni da cui imparare a essere uomo. Questo è stato il Milan nella mia vita: il silenzio più profondo della passione, l'urlo più solenne e selvaggio dell'anima.