The Day After: Milan – Fiorentina

453

Siamo arrivati a questo Milan-Fiorentina, che era una partita delicatissima, con tanti infortuni lasciati in eredità dalla sosta delle nazionali. Poi chiaramente ci sono giocatori importanti e giocatori fondamentali per le varie squadre. Rabiot e Pulisic per il Milan sono fondamentali, Loftus, Estupinan e Nkunku importanti anche perché a livello numerico sei risicato. Che la gestione soprattutto dei primi due giocatori sia stata alquanto deficitaria da parte delle rispettive nazionali, una società forte si deve far sentire, e poi questo è il rischio che si corre nell’avere una rosa risicata a livello numerico.

Veniamo a ieri sera, vittoria doveva essere e vittoria è stata. Tre punti fondamentali per continuare ad aumentare l’autostima del gruppo, e per riprovare a respirare a pieni polmoni l’aria da primi in classifica. Una cosa impensabile dopo Milan-Cremonese. E qui si vede la mano di Allegri, un allenatore con la A maiuscola, che sa cosa deve fare e come fare. Quello che sorprende a mio avviso è la velocità con cui ha rimesso in carreggiata una squadra ed un ambiente in completa crisi dopo la Cremonese. Perché se quella sera ci avessero detto che dopo quella sconfitta avremmo fatto 5 vittorie e un pareggio con rammarico a Torino contro la Juventus tutti, me compreso, ci saremmo fatti delle belle risate. Invece tutto vero.
Non so dove potremmo arrivare nel frattempo ci siamo.

Il piano partita del Milan era chiaro, giocarsela nell’ultima mezz’ora, possibilmente dallo zero a zero. Tutto questo perché abbiamo un solo centravanti, e per allungare le rotazioni, come si dice nel basket, il Mister è partito con Gimenez dalla panchina. Ma le regole del calcio sono poche ma inflessibili. Senza centravanti si gioca a fatica, e puntualmente entrato El Bebote la musica è cambiata.
Il centravanti messicano può piacere o meno ma è l’unico che hai in rosa, e qui la società va attaccata, fa quasi sempre i movimenti giusti per l’inserimento dei centrocampisti o delle mezzepunte. Purtroppo in questo momento non riesce a fare quello che un centravanti dovrebbe fare: bucare la porta. Con pazienza arriverà anche quello.

E arriviamo a Leao, che il ragazzo abbia delle qualità a me sembra indiscutibile. Il suo “problema” è la sua indolenza, il fatto di fare il rapper, le treccine, insomma Rafa non è altro che un ragazzo dei tempi nostri. Mi ricordo che anche Maldini una volta gli disse di non lanciare il suo disco il venerdì sera ma il lunedì magari dopo una doppietta. A volte non sono le cose che fa che non vanno bene, ma come vengono fatte.
Rafa è così e va accettato per quello che è. Diventerà un top player? Molto probabilmente no, e questo dipenderà solo da lui, dal suo grado di maturità, che come dico io non ha età. Poi bisogna capire cosa intendiamo per top player perché la tigna e la maturità che ha o meglio aveva alla su età Modric, lui non l’avrà mai anche perché bisogna essere furbi e comportarsi in modo da non dare a nessuno l’appiglio per criticare.  La stampa inbeccata a dovere lo sta già facendo con articoli su articoli che preparano la sua cessione.

Nel frattempo siamo primi e salutate la Capolista.

Harlock

Seguiteci anche su

WhatsApp

Telegram

YouTube

"Quando il Milan ti entra nelle vene avrai sempre sangue rossonero" Ho visto la serie B, ho visto Milan Cavese, ho toccato il tetto del Mondo con un dito e sono ricaduto ma sempre rialzato. Ho un papà Casciavit....Grazie per avermi fatto milanista.