Molte domande…

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“Nostro Signore vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. E fu attacco e centrocampo: e fu sera a San Siro. Al 62° la vittoria fu ultimata. Allora nostro Signore, portato a termine il lavoro che aveva fatto, vide che era bello e giusto ed al 63° minuto si riposò da tutte le opere che aveva portato a termine. Il Signore benedisse il 63° minuto e lo consacrò, mentre lanciato a rete dal cherubino Akan, dopo avere dribblato il portiere, decise di metterla fuori per non infierire nella sua infinità bontà” (Dalla terza lettera di Zlatan ai farisei e dedicato a Raoul Duke ed a tutti coloro che, a differenza mia, non hanno mai avuto dubbi su Nostro Signore del calcio Zlatan)

La forma non è ancora ottimale ma lo voglia e la grinta ci sono sempre…

“se avevo 20 (eoni) facevo quattro ma ho 38 (sempre eoni) e ho fatto solo due…” Così Re Zlatan tra il serio ed il faceto, nel dopo partita, perché gli anni passano anche per Nostro Signore ma solo perché esso stesso ha deciso di confondersi tra noi umani e non a caso. Se così non avesse fatto dalla sede torinese di lega e FIGC, partirebbe immediatamente una crociata gobbistea ed il regolamento vieterebbe, con una modifica emessa a tempo di record, al divino di scendere in campo contro l’umano. Il tutto, naturalmente, per la salvaguardia della fede ed il bene del calcio Italiano…

Scherzi a parte; temevo molto la partita contro le tagliatelle che, sulla carta, sembravano di ben altro spessore rispetto agli sparring partners delle amichevoli estive ed ai trifogli in salsa alla Guinness dello Shamrock Rovers. Micione ci prova e nei primi minuti i Bolognesi ci pressano alti ma i rossoneri non si scompongono e danno sempre l’impressione di avere tutto sotto controllo. Dal 5° in poi è solo Milan. Mettiamo lì il Bologna, maciniamo gioco, creiamo occasioni, scambiamo in velocità, con Ibra (manco a dirlo) che fa il direttore d’orchestra facendo girare tutta la squadra. Non è solo quello che fa col pallone ma indirizza, loda (in qualche rara occasione), cazzia quando il caso (cioè abbastanza spesso), motiva e gestisce. La musica non cambia, la partita l’abbiamo in mano ed i tre punti non sembrano mai in discussione. Al di là dei gol e delle occasioni impressiona il senso di autorità che i ragazzi mostrano, la consapevolezza di essere più forti e che il risultato non può sfuggire. Senza scendere nell’analisi dei singoli è tutta la squadra che gira come un orologio gestendo la palla a suo piacimento in tutte le zone del campo, arrivando prima su tutte le palle morte, recuperandola a tempo di record e non lasciando quasi mai l’iniziativa agli avversari. Solo dopo i cambi, troppi e tutti insieme che stravolgono l’assetto e con Ibra che un poco il fiato decide di tirarlo, i rossoblu creano qualche grattacapo ma nell’unico vero tiro in porta ci pensa Donnarumma (glie ne basta una, quando serve, difficile e spettacolare, per dimostrare di essere quel fuoriclasse che è…) a spegnere ogni velleità.

Lunedì sera ho visto una squadra preponderante nel gioco, nella cifra tecnica e fisicamente. Qui cominciano le domande e, come sempre, a Voi le risposte. La prima che vi pongo è la seguente: La sproporzione vista in campo è figlia di una preparazione diversa? I nostri tecnici hanno spinto sull’acceleratore per essere pronti a questo inizio di stagione intenso per garantire, per quanto possibile, il passaggio in El senza troppi patemi? Pagheremo la condizione arrivata in anticipo nel prosieguo della stagione?

La seconda che mi viene in mente invece è se il Milan è veramente cresciuto mentalmente tanto da fare un evidente salto di qualità pur senza nuovi innesti di peso (Tonali è troppo presto per considerarlo) o è il Bologna davvero così limitato che l’ha fatto sembrare anche meglio di quanto non sia?

Continuo. Il Milan di lunedì è sembrato lo stesso del post lock down. Forse persino migliore, consapevole e sicuro del fatto suo. Al momento, fatto salvo i 1000 posti ad invito, si gioca ancora senza pubblico. Quando, speriamo presto, si tornerà alla normalità, con il pubblico che rumoreggia alla prima palla sbagliata o se la partita prende una brutta piega, rimarremo questi o ricominceremo a soffrire? Quello che abbiamo visto nel finale del campionato è il vero livello di questa squadra che tanti fattori come l’effetto Ibra, Pioli, un modulo diverso, la società, l’unità di intenti, la compattezza etc., sono riusciti finalmente ad evidenziare o è frutto del momento?

Per non lasciare quesiti in sospeso. Quando giocheremo con squadre di livello superiore, ad esempio le antagoniste per i posti Champions, riusciremo a mantenere questo atteggiamento? Ovvio che saranno partite più difficili ed i risultati per nulla scontati ma scenderemo in campo con la stessa sicurezza e senza troppi timori referenziali? Ce la giocheremo alla pari con tutte e poi vada come vada?

Mi rendo conto che vi sto affidando un compito improbo ma la curiosità di tastare il sentiment di una parte così qualificata della tifoseria rossonera come siete Voi utenti di Milannight è una tentazione alla quale non posso resistere.

Rimane, che in campionato, sempre sulla carta, abbiamo superato l’ostacolo più ostico delle prime tre e la possibilità di iniziare con un 9 su 9 appare alla portata a meno che le neopromosse Spezia e/o Crotone non si rivelino più forti del Bologna di Sinisa. Ma, in ogni caso, riusciremo a gestire le forze considerando gli impegni di EL e campionato, per portare a casa il filottino e la qualificazione onde arrivare alla sosta con la pancia piena ed il morale alto per affrontare poi il derby con la stessa serenità mostrata sino ad ora? Ammesso e non concesso che accada, basterà un inizio sugli scudi a convincere la società che con qualche piccolo sforzo sul mercato potremmo finalmente svoltare o causerà l’effetto contrario dando l’impressione di essere già abbastanza forti così per raggiungere l’obiettivo?

Ma, per finire, vi lascio con quella che più mi angustia. Per quanto la natura di Ibra sia evidentemente divina, potrà, visto gli eoni che inesorabilmente sono passati anche per lui, mantenere questa forma per la stagione e senza infortuni? E, Dio non voglia, dovesse mancarci il Signore del calcio per qualche tempo, il resto della squadra saprà farne a meno e mantenere un rendimento da qualificazione CL?

Molte domande…

FORZA MILAN

Axel

Puoi cambiare tutto nella vita. La fidanzata, la moglie, l'amante, la casa, il lavoro, la macchina, la moto e qualsiasi altra cosa che ti viene in mente. Solo una cosa non potrai mai cambiare. La passione per questi due colori. "il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari". Grazie mamma che mi hai fatto milanista, il resto sono dettagli.