
Se sei il Milan…
Ammesso e non concesso
che hai fatto una preparazione pesantissima seguendo una strategia di lungo periodo per coprire al meglio tutta la stagione, che i giocatori vadano in campo coi muscoli più imballati di un carico di lavatrici cinesi stipate in un container, che non hai ancora la rosa al completo, che hai fuori per infortunio il tuo giocatore di punta, all’esordio in campionato a San Siro, contro una neo promossa che farà fatica a non retrocedere, dopo le ultime stagioni che definire disastrose è un eufemismo, con lo stadio pieno ed imballato, quei cazzo di tre punti me li porti a casa. Magari dopo 88 minuti di catenaccio, giocando come fossi tu la neopromossa, giocando sporco, pestando come fabbri, usando le peggio tattiche per irretire gli avversari, simulando un tentato omicidio ad ogni contrasto, con un gol mezzo rubato all’89° dopo tre rimpalli fortunati nell’area avversaria, ma quei tre punti li porti a casa.
Ammesso e non concesso
che sei solo un simpatizzante. Giapponese, Cinese, Kazaco, Canadese, Cileno o da qualunque parte del mondo tu arrivi. Che tu sia un padre che porta i bimbi allo spettacolo di San Siro tutti vestiti con la quarta maglia, la sciarpina in tinta e dopo aver fatto il pieno di gadget a casa Milan, una zia o una nonna con i nipoti al seguito, l’allenatore della scuola calcio del Corvetto con i suoi piccoli allievi. Se sei a San Siro dopo una partita così riempi lo stadio di fischi, insulti e contestazioni, spacchi i seggiolini, e caghi sulle rampe di accesso al secondo e terzo anello; così, a sfregio, per far capire che anche se sei solo un simpatizzante a certe prese per il culo non ci stai. E dopo la partita, prima chiedi il rimborso del biglietto per “manifesta presa per il culo” poi ti ritrovi nel piazzale con gli altri 70.000 (o quanti ne sono) e bruci i biglietti, i gadget che hai comprato e le cuore rossonero. Altrimenti, se sei solo un turista curioso in vacanza, a Milano ci sono ben altre attrazioni. La Milano by night, il Duomo di notte, il Poldi Pezzoli e l’accademia di Brera, la facciata della scala illuminata a giorno, il quadrilatero della moda con le vetrine scintillanti H24, il castello sforzesco. Non vai a San Siro.
Ammesso e non concesso
che sei un tifoso coglione che non riesce a non mantenere una speranza e rinnova l’abbonamento (come sono io del resto…), che non riesci ad accettare che faccia tutto così schifo, che vuoi comunque mantenere accesa la fiammella, dopo una partita così, alla prima di campionato e contro una neopromossa, lasci il tuo posto vuoto per tutto il resto del campionato. Fai la lista degli sponsor e ti rifiuti di comprare qualsiasi oggetto o servizio di brand che sponsorizzano il Milan e gli scrivi pure. Egregi Sig.ri Puma, Emirates, etc… da oggi non comprerò più i vostri prodotti e/o servizi fino a quando all’AC Milan, che colpevolmente sponsorizzate, rimarrà questa proprietà. Con san siro vuoto e 95.000.000 di simpatizzanti nel mondo che smettono di spendere il messaggio arriverebbe forte e chiaro e gli sponsor ti mollano che la pubblicità negativa è deleteria.
Ammesso e non concesso
che ti spacci per “giornalista” o anche solo presunto tale e milanista, dopo una partita così non puoi esordire con “anche il Napoli l’anno scorso perse la prima di campionato e poi ha vinto lo scudetto”. Che se te ne esci così non sei un giornalista, né tanto meno milanista, ma solo un baciachiappe che per puri motivi di convenienza cerca di scusare l’inscusabile.
Sei come l’Abate Alberoni, che il generale francese Vendome ricevette mentre era seduto sulla tazza del cesso intento alla defecazione mattutina e che per piacergli a tutti i costi, nel momento in cui il generale si alzò per pulirsi l’orifizio appena utilizzato gli corse incontro esclamando: “o culo d’angelo” andando a baciarglielo (Cit. Montanelli-Gervaso storia d’Italia).
Ammesso e non concesso
che sei un DS degno di questo nome e che accetti un incarico in una società con un passato prestigioso, per quanto al momento in disarmo, non accetti che ti fai vendere uno dei due migliori giocatori che hai in rosa al primo giorno di mercato senza sapere con chi, quando e come lo potrai sostituire e con un budget ridotto al lumicino. Non accetti che, anche se per motivi comportamentali (che in assoluto potrei anche capire), ti danno via uno dei migliori, forse il migliore, esterni sinistri del campionato per sostituirlo con un giovane carneade che forse… un domani… magari… boh… Non accetti che se il tuo allenatore gioca con la difesa a tre, per la quale servono tre centrali e non esterni o mezze ali adattate, gli fai iniziare la stagione con tre centrali contati che potrebbero si e no essere tre oneste riserve e dopo che hai dato via il meno peggio dei 4 che avevi. Piuttosto vai in sala stampa incazzato e dai le dimissioni che tanto, per la storia che hai avuto, non credo tu abbia il problema del pane e mortadella.
Ammesso e non concesso
che credi di essere un allenatore con un passato vincente, uno status e l’arroganza giusta, dopo un esordio così, non puoi andare in sala stampa ripetendo i soliti mantra. Abbiamo commesso errori (ma che scoperta…), dobbiamo crescere, dobbiamo lavorare, dobbiamo qui e dobbiamo là, dobbiamo farci più pippe e via così. Ti presenti incazzato come un ussaro a Balaclava e… “Abbiamo fatto cagare. Chiedo scusa ai tifosi a nome mio, dei giocatori e della società ma questi mi hanno dato e questi posso mettere in campo. Adesso ognuno dovrà prendersi le sue responsabilità”. Non accetto niente di meno e se ti chiedono le dimissioni le dai, che il problema del pane e mortadella non ce l’hai nemmeno tu, non che fai da parafulmine a questa società ridicola basta che a fine mese arrivi lo stipendiuccio.
non firmi un contratto con una squadra come l’AC Milan, ridotto in condizioni pietose, al buio senza avere delle solide garanzie. Senza stabilire prima gli obiettivi ed i mezzi per raggiungerli. Ed obblighi la società a mettere tutto per iscritto altrimenti non sei quello che pretendi di essere.
Ammesso e non concesso
che ci sia una società… (cit. Gianclint)
Roby
Ammesso e non concesso
che questa società abbia ancora il diritto di chiamarsi “AC Milan” il tifoso Axel non se lo merita. Oggi si ciucciano solo un distratto Roby qualsiasi…
Sempre ammesso e NON CONCESSO !
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