Il tempo della frustrazione

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Per il Milan le ultime settimane hanno avuto un solo unico denominatore, quello della frustrazione. A partire dalla sconfitta in casa contro lo Spezia, passando dall’amaro pareggio casalingo contro la Juve e finendo con un mercato che non aggiunge più di tanto alla rosa attuale. Insomma, è difficile pensare che le azioni dei rossoneri siano in ascesa, quanto più probabilmente in discesa, alla meglio stabili.

La sessione del mercato invernale è per definizione quella che scopre le carte dei contendenti, o al limite quella che può permettere di correggere il tiro delle squadre che non rendono secondo le attese. La Juve, ad esempio, appartiene a questa categoria. Nelle ultime settimane ha guadagnato posizioni in classifica, certo, ma quella che attualmente occupa non può certo rappresentare la perfetta ambizione dei bianconeri. In questo senso si può leggere il colpo Vlahovic, l’elemento che verosimilmente, con le sue reti, dovrebbe garantire l’accesso in Champions ai torinesi. Il vero punto debole del team di Allegri rimane il centrocampo: McKennie, Bentancur (in uscita), Artur, Rabiot, Locatelli… non esattamente primissime scelte. L’enorme spesa per il serbo ex Fiorentina (quasi 90 milioni) non ha permesso alla società degli Agnelli di rinforzare la zona mediana, rimandando movimenti simili all’estate (ci proveranno anche loro per Kessiè?).

L’Inter ha messo a segno il colpo Gosens, quello che potrebbe sistemare definitivamente la corsia mancina. Il tedesco viene da noie fisiche, quindi rimane il punto di domanda su quanto possa essere determinante sin da subito, ma non si può dire che non si tratti di un rinforzo di spessore. Il puntello Caicedo potrebbe infine dare un po’ di respiro a Dzeko, Sanchez e Lautaro, specie dopo l’infortunio di Correa. La squadra di Inzaghi continua a essere la strafavorita per lo Scudetto, nulla da dire su questo. L’unica speranza per le inseguitrici è che gli impegni infrasettimanali possano annebbiare le prestazioni dei cugini.

Dal nostro punto di vista, nessun movimento in difesa, la zona del campo dove sarebbe stato necessario investire, magari con un colpo alla Tomori (prestito con obbligo di riscatto). È invece arrivato il giovanissimo Marko Lazetic, classe 2004 e freschissimo 18enne. Un acquisto evidentemente per il futuro, che non potrà spostare nulla nell’immediato. Insomma, il Milan rimane così com’è, e via quindi alla solita banalità del “i nuovi acquisti saranno i rientri dagli infortuni”. La prova sarà il campo, certo, ma le ambizioni di vittoria finali sembrano essere ancora rimandate a data da destinarsi.

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.