
Contro il Lecce sono arrivati i primi punti della stagione, una vittoria con reti di Loftus-Cheek e Pulisic. Una vittoria meritata, una partita ben giocata in cui si è rischiato poco e nulla, tanto che insieme ai tre punti i rossoneri hanno raccolto anche il primo clean sheet della stagione. Certo, l’avversario era poca roba, questo non si può non sottolineare, ma le partite vanno giocate e vinte, a prescindere da chi si ha di fronte. Se il Milan sta davvero carburando o meno, le prove del nove le dovremo attendere nelle prossime uscite. Di certo non fa impazzire l’impiego contemporaneo di Loftus e Fofana: certo, garantiscono entrambi fisicità ed equilibrio, e l’inglese potrebbe davvero garantire un buon bottino di reti, ma la qualità di Rabiot era essenziale, anche considerato l’infortunio di Jashari.
L’ex Juve è arrivato sul finire del calciomercato insieme a Odogu, giovanissimo difensore proveniente dalla Bundesliga. Nessun centrale di esperienza, addirittura anche nessun altro esterno per sostituire Jimenez. Questa è a mio avviso la mancanza più grande del mercato: affronteremo perlomeno quattro mesi di partite con Saelemaekers, Athekame, Estupinan e Bartesaghi. Troppo poco. Come difensori invece, tolti i tre titolari, abbiamo il già citato Odogu, De Winter e, volendo, sempre lo stesso Bartesaghi. Quanto al reparto avanzato, a mio avviso l’acquisto di Nkunku potrebbe dare molta imprevedibilità alla manovra offensiva, più di quella che possiamo pensare. Dovesse rivelarsi un Lookman avremmo fatto bingo.
A parte ciò, momento Suma del pezzo. Dopo la sconfitta dell’esordio il Milan era a pezzi, distrutto, diviso, con una politica incomprensibile, che aveva sbagliato il mercato. Nulla di tutto ciò si è letto dopo che i vice campioni d’Europa e d’Italia (sottolineo vice) hanno capitolato a San Siro contro l’Udinese. E aggiungiamo il fatto che le corazzate Napoli e Juve hanno dovuto rispettivamente aspettare 95 minuti e confidare nel reietto Vlahovic per avere la meglio di Cagliari e Genoa. Insomma, se il calcio d’agosto non è ancora attendibile, ci si aspetterebbe che ciò valesse un po’ per tutti, non a colori alterni. Il Milan di strada da fare ne ha tanta, non è neanche lontanamente candidato allo Scudetto, non può confrontarsi con le squadre citate poco fa, lo sappiamo, ma questo non vuol dire che può essere trattato a pesci in faccia.
Dopo la sosta arriverà a Milano il Bologna di Italiano, a tre punti esattamente come i rossoneri, frutto della sconfitta contro la Roma e della vittoria contro il Como. Una squadra molto più solida del Lecce e che darà molte più indicazioni sullo stato di salute del Milan. Ciò che mi piacerebbe vedere è una squadra più quadrata, meno emotiva, più solida e tecnica, che gestisca più il pallone. Soprattutto, sono molto curioso di vedere l’impatto di Nkunku sul campionato italiano, perché no, magari a volte in tridente con Leao e Pulisic. Non una eventualità da scartare a priori, secondo me.
Fab
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