Inter-Milan presentazione

Eccoci al primo Derby stagionale. Milan e Inter ci arrivano rispettivamente da terza e prima della graduatoria. Un Derby d’alta classifica, insomma, come non si vedeva dall’infausta stracittadina che nell’aprile 2024 regalò il ventesimo Scudetto ai cugini. Il momento delle due squadre è un po’ diverso: da una parte i nerazzurri hanno ritrovato alcune certezze smarrite (per usare un’esagerazione) nella primissima parte del campionato; di contro, i rossoneri, hanno perso un po’ di smalto rispetto alle prime uscite, anche complici alcuni infortuni di troppo.

Il Milan sembra, soprattutto, ancora una squadra parzialmente immatura, a cui manca ancora quella continuità che può fare la differenza. Come nelle ultime settimane è stato già scritto, la difesa ha ripreso a incamerare un po’ troppa acqua, mentre davanti, senza Pulisic, solo Leao ha ritrovato quelle fiammate che possono fare la differenza, con Gimenez e Nkunku ancora non pervenuti. È mancato terribilmente Rabiot, nelle ultime uscite, seppur contro la Roma si sia riusciti a sfangarla anche senza di lui. La personalità e l’esperienza del francese, unita alla classe immortale di Modric, donano certezze a dei giocatori, quasi tutti gli altri, che ancora devono ancorarsi a qualcuno o qualcosa che dia loro sicurezze. La buona notizia è che stasera “cavallo pazzo” Adrien tornerà a calcare il prato di San Siro dal primo minuto. Allegri ancora dubbioso soprattutto su chi schierare a sinistra, se Bartesaghi o lo sciagurato Estupinan. Da smaltire in fretta le scorie dei punti persi con Pisa e Parma.

Chivu, d’altro canto, ha in mano un’Inter solida, esperta, che sembra aver definitivamente superato l’addio di Simone Inzaghi. Una squadra che si è ripresa dopo le batoste del finale della scorsa stagione e la cui forza continua a essere un gruppo coeso. Pochi innesti per i nerazzurri, ma di grande impatto. Akanji in difesa, Sucic a metà campo, Pio Esposito e Bonny davanti in luogo dei vari Taremi, Arnautovic e Correa. L’Inter ha svecchiato (parzialmente) e ha più alternative di qualità davanti, dove rimangono, non dimentichiamolo, Lautaro e Thuram, ahinoi la miglior coppia di attaccanti degli ultimi anni in A. Assente di peso Dumfries. Probabile formazione (352): Sommer; Akanji, Bisseck, Bastoni; Carlos Augusto, Barella, Calhanoglu, Sucic, Dimarco; Lautaro, Thuram.

Nel Milan solo un dubbio, già esposto. Attacco “leggero” contro i tre possenti difensori nerazzurri, ma di fatto l’unico praticabile per varie ragioni. Probabile formazione (352): Maignan; Tomori, Gabbia, Pavlovic; Saelemaekers, Fofana, Modric, Rabiot, Bartesaghi; Pulisic, Leao.

Serve coraggio, sicurezza, forse anche sfrontatezza. Serve lo spirito dei Derby dello scorso anno, conclusi con tre vittorie e due pareggi per il Diavolo. Forza Milan!

Fab

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Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.