Pagelle Milan Merdas Verona 3-0

Per i tifosi un po’ più attempati come me, battere il Merdas Verona è sempre una soddisfazione diversa dalle altre vittorie contro le ‘provinciali’. Se poi il risultato pieno arriva finalmente non di hortomuso ma bello largo, tutto di guadagnato, anche per le nostre stanche coronarie.

Tre punti importantissimi per far un pochino sbiadire il ricordo dei punti persi contro Sassuolo and company e per chiudere l’anno solare al secondo posto come minimo: la tanto agognata ‘vittoria larga’ ha consentito peraltro ad Allegri delle rotazioni che, di solito, con le partite sempre in bilico, diventavano improbabili o per lo meno rischiose.

Partita collosa (e bruttina assai) nel primo tempo ma stappata dal guizzo di un Pulisic a giri bassissimi ma comunque decisivo. Da sottolineare ovviamente la doppietta di OrologioaNkunku: speriamo che, nonostante le mie enormi perplessità, abbia solo iniziato a smentirmi.

MAIGNAN: sv – Qualche uscita, i rinvii dal fondo e un fallo subito da Orban per il goal giustamente annullato al merdas. Parate zero.

TOMORI: 6 – Se la cava questa volta senza affanni

(ODOGU: sv – Pochi minuti di ‘garbage time’ per il suo esordio in A. Con il suo ingresso avevamo in campo contemporaneamente lui De Winter e Atekhame, a conferma che non si tratti della stessa persona)

DE WINTER: 6,5 – Nessuno degli attaccanti del Verona è lontanamente paragonabile a quelli del Napoli, ma il suo è sicuramente un passo avanti, anche e soprattutto per corroborare la sua autostima e la fiducia nei propri mezzi

PAVLOVIC: 7 – Continua l’Allegri Academy per trasformare l’orso indisciplinato in un difensore roccioso, muscolare, irruento ma affidabile. Avanti così

SAELEMAKERS: 6 – E’ in un momento di scarsa forma ma si tratta di un calciatore sostanzialmente inostituibile in questa squadra

(ATEKHAME: sv)

LOTFUS-CHEEK: 5 – Davvero non riesco a capire come riesca sistematicamente a perdere contrasti anche con giocatori che sono la metà di lui o a fare la scelta sbagliata nel momento sbagliato in fase offensiva

(FOFANA: 6 – Minuti nelle gambe, speriamo per veder scomparire al più presto dall’11 titolare l’inglese preferito di Sarri, la cui stroncatura trovate poche righe sopra)

RABIOT: 6,5 – Manco fosse Babbo Natale in ritardo ma con lo chignon, Adrianuccio porta sulle spalle un sacco pieno di personalità, propiziando anche la rete di Capitan America. Poi prova anche a fare la renna quando si aprono gli spazi, ma non trova il camino giusto nella difesa degli scaligeri (scusate la definizione d’antan)

MODRIC: 7+ – Qualche microsbavatura non può macchiare la prestazione di un calciatore che, al netto dell’anagrafe, fa cose, vede cose e pensa cose che nessuno in A fa, vede e pensa

(JASHARI: 6+ – Buon ingresso: finalmente la partita pressoché chiusa in largo anticipo gli permette un minutaggio rilevante in un contesto ‘rilassato’. Dai Ardon, dai!)

BARTESAGHI: 6+ – Ormai è una certezza, titolare indiscusso e piglio sempre più da mammasantissima della fascia mancina. Nessuno tocchi Davidino, aka SOPRACCIGLIONE: approfitto per specificare a quei 2 o 3 che non l’avessero capito, che il soprannome coniato dal nostro uomo sotto la Lanterna è assai affettuoso e scherzoso, senza nessunissimo intento di dileggio, anzi!

PULISIC: 6,5 – Sembra la versione di Temu del Pulisic che conosciamo, ma anche così è decisivo. Goal di importanza capitale, come sarebbe stato quello del 3 a 1 al Sassuolo senza i voli pindarici dell’arbitro che manco mi ricordo più come si chiami e non ho neanche voglia di andarlo a cercare su Google, tiè!

(RICCI: sv)

NKUNKU: 7,5 – Finalmente! Dopo un primo tempo fantasmatico a dir poco, invero come praticamente tutti i compagni, Cristoforo scende dalla caravella e conquista San Siro. Prima si procura e segna un rigore, cosa mai banale in una squadra con statistiche deprimenti in questo fondamentale negli ultimi anni, poi trasforma una giocata celestiale di Modric nella rete della sicurezza. Speriamo sia solo l’alba di un nuovo mondo. Per lui e per il Milan

ALLEGRI: 6,5 – Finalmente una vittoria contro una piccola, finalmente una vittoria ‘larga’. Gli condoniamo quindi un primo tempo al piccolissimo trotto (tanto per rimanere su temi ippici tanto cari al Mister) e speriamo, ancora una volta, che oltre all’Alemanno sdentato col numero 9, gli spaventapasseri che ahimé gestiscono il Milan gli (e ci) regalino anche altro a gennaio. Ma subito eh, non a fine mercato

FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO e buon anno nuovo a tutti

Raoul Duke

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Milanista dalla nascita, primo ricordo Milan-Steaua del 1989 e prima volta nella fu Curva Sud in occasione di un derby di Coppa Italia vinto 5-0. Affezionatissimo al Milan di Ancelotti nonostante tutto e fiero delle proprie scorribande in Italia e in Europa al seguito della squadra fino al 2005, anno in cui tutto è cambiato. DAI NAVIGLI ALLA MARTESANA, DA LORETO A TICINESE, TRADIZIONE ROSSONERA, TRADIZIONE MILANESE!