Pagelle Milan Lecce 3-0

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Eccoci qui per le pagelle della rotonda vittoria sul Lecce, con l’avvertenza grossa così che ho visto la partita a San Siro, quindi senza aver avuto ancora accesso a replay e ammennicoli vari. Insomma se sbaglio, mi corigerete (cit.)

Partita vinta con 5 minuti di Viuuuulenza calcistica al crepuscolo del primo tempo, per poi gestire abbastanza agevolmente.

Perdonate la banalità, ma era importante dare continuità alla libidine infinita del Derby, che sta dando una sferzata di energia e fiducia a tutto l’ambiente, dai tifosi fino all’ultimo raccatapalle.

MAIGNAN: 6 – Secondo clean sheet casalingo consecutivo (in campionato) e ordinaria amministrazione smazzata con scioltezza. Se il fisico regge, Michelone non sarà mai un problema ma sempre una soluzione

ROYAL: 6- – Mi lascia sempre molto ma molto perplesso. Ma niente insufficienza visto il risultato rotondo: certo che c’erano modi molto migliore di spendere 15 milioni di Euro abbondanti

GABBIA: 7 – Dallo stadio è evidente come sia lui il leader tecnico, agonistico e spirituale della difesa. Dopo la gioia che mi ha regalato domenica 22 settembre, sarà sempre e solo GABBIA PIU’ ALTRI 10

TOMORI: 6 – Balbetta un po’ mentre prende le misure a Krstovic, poi porta a casa la pagnotta

HERNANDEZ: 7,5 – Partitona con goal e assist. Cosa vuoi di più dalla vita? Non un Lucano ma lo scalpo di Dumfries

(BARTESAGHI: 5,5 – Peccato davvero buttare via una occasione di mettersi in mostra con una sciocchezza del genere. Ma ditemelo voi… il rosso c’era?)

FOFANA: 6,5 – Ve lo ricordate il fachiro Casimiro quello che lento lento lemme lemme viene da Gerusalemme ma poi ipnotizza la città (zumpa zumpa zumpappà)? Ecco l’impressione è che lento lento ma stia arrivando anche Fofo

(MUSAH: 6 – Sufficienza per la duttilità nell’andare a coprire il buco sulla sinistra quando rimaniamo in dieci. Per il resto è la nemesi della mia idea di centrocampista)

REIJNDERS: 6+ – Qualche lampo, tanta abnegazione e la voglia matta di diventare un perno insostituibile. O forse lo è già?

PULISIC: 6,5 – Non la partita migliore da quanto veste il rossonero, ma timbra anche a ‘sto giro. Sentenza

(CHUKWUEZE: 5,5 – Non è lost in the supermarket come canterebbe Joe Strummer, ma sicuramente è ben avviato a perdere il treno Milan. Anche oggi perplime assai)

LEAO: 6,5 – La palla che manda in porta Theo vale il prezzo del biglietto, come si diceva quando si potevano mangiare anche le fragole (cit. anche se è interista mannaggia a lui). Con la fascia di capitano al braccio lo si vede anche ripiegare dietro con buona continuità. Sogno o son desto?

MORATA: 7,5 – Vedi alla voce leadership. Ma anche a quelle esperienza, qualità, garra. La sua capocciata risolve i problemi meglio di un Harvey Keitel d’annata. La sua voglia e la sua disponibilità (e quelle di Abramo) sono la chiave per riproporre per continuità questa versione del Milan fonsechiano. Come per Maignan, tutte le preci sono affinché il fisico regga

(LOFTUS CHEEK: 6 – Ci mette un po’ a carburare ma la sufficienza la strappa)

ABRAHAM: 6+ –  La sua faccia cattiva e il suo atteggiamento ci hanno cambiato la vita negli ultimi 10 giorni. Certo che se ci dovremo aggrappare a lui per buttarla dentro stiamo freschi

(JOVIC: sv)

FONSECA: 7 – La vince riproponendo lo schieramento del Derby e facendo turnover solo a risultato acquisito, scelta assai saggia. Sembra uscito dalle sabbie mobili, ma spero che stia studiando anche un piano B perché questo Milan ‘derby style’ non può reggere a lungo termine, visto il sacrificio chiesto a Tammy & Alvaro. Intanto però giusto che cavalchi l’onda visto che una settimana fa era praticamente con le valigie sul volo TAP da Malpensa al Musambic e oggi è la reincarnazione di Rinus Michels

PS: Voto 0 al terrificante spettacolo che si inscena ogni volta a San Siro tra primo e secondo tempo, con la brutta copia del tamarro party di ferragosto al Parco Acquatico di Torvaianica, con tanto di su le mani, sparamagliette e animatore cringe (come dicono i giuovini). Voto 10 quindi alla memoria degli estintori Meteor, con tutta la loro pacatezza e capacità di estinguere anche i roghi più infidi

FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO

Raoul Duke

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Milanista dalla nascita, primo ricordo Milan-Steaua del 1989 e prima volta nella fu Curva Sud in occasione di un derby di Coppa Italia vinto 5-0. Affezionatissimo al Milan di Ancelotti nonostante tutto e fiero delle proprie scorribande in Italia e in Europa al seguito della squadra fino al 2005, anno in cui tutto è cambiato. DAI NAVIGLI ALLA MARTESANA, DA LORETO A TICINESE, TRADIZIONE ROSSONERA, TRADIZIONE MILANESE!