Vuoto pneumatico e voci

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La pausa per la nazionali, si sa, è sempre stata un vuoto pneumatico. E lo è ancora di più quando il senso di far viaggiare i giocatori per il mondo viene meno causa pandemia. E il vuoto è ancora più vuoto quando, in larga percentuale, stiamo parlando di appuntamenti insulsi come le amichevoli contro le Estonie di turno o della famigerata Nations League (…).

Quindi visto l’interesse pari a zero per questi ‘eventi’ calcistici, il barnum mediatico deve riempire il suddetto vuoto con decine di voci, vocine, vocette, vocettine. Che poi statisticamente prima o poi ci prenderanno no?

Ne cito qui sotto solo 3 poi per il resto pensateci voi a scatenarvi.

CALHANOGLU. Pare assodato che il buon Hakan, dopo qualche mese ad altissimo livello, stia sparando altissimo per il rinnovo del suo contratto in scadenza a giugno 2021. In primis mi sembra ancora una volta ingenuo essere arrivati a metà novembre 2020 ancora in piena tratttativa, non tanto perchè il turco vada obbligatoriamente accontentato in quanto calciatore imprescindibile e insostituibile, quanto perchè si rischia di non recuperare neanche un tollino dalla sua fuga verso altri lidi. Addirittura alcuni media piemontesi, di solito credibili quanto le chiacchiere tra ubriachi al bar, rilanciano che juventus e inter sarebbero pronte a piombare sul 10 rossonero.

Come sapete sono un fan della prima ora di Calhanoglu e, dopo aver atteso tanto in mezzo a mille delusioni, sono contento che sia tornato sui livelli che mi aspettavo. Detto ciò ritengo che non abbia dimostrato a sufficienza per meritare le cifre di ingaggio (FOLLI) che fa trapelare il suo agente. E penso anche che possa essere sostituito in modo relativamente facile e magari anche con un salto di qualità per la squadra. Ma tutto ciò, di questi tempi, può accadere solo se entrasse un gruzzoletto dalla sua cessione, in modo da poterlo reinvestire sul mercato (Eriksen? Szoboslai? Vattelapesca?). Se uscisse a zero sarebbe sia una beffa sia un danno economico e strategico non indifferente.

L’ASSETTO PROPRIETARIO DEL MILAN. Di questioni economico calcistiche ci capisco poco, praticamente zero. Sono altre le porte a cui bussare per questi temi tra i ragazzi della redazione di Milan Night. Però credo che non sia casuale come sia venuto fuori tutto questo can can proprio durante una pausa per le nazionali quando il calcio per i club lascia aperti spiragli mediatici. Non voglio esprimere, non avendone nè mezzi nè le capacità nè le conoscenze, un giudizio argomentato sul tema, ma lanciare sul tavolo due annotazioni e spunti di discussione.

Report ha fatto, come spesso accade, il proprio lavoro investigativo e giornalistico. Pensare alla teoria del complotto in preda alla sindrome da accerchiamento mi pare, senza offesa per nessuno, molto interista come approccio. In secondo luogo è lapalissiano che essere proprietà di un fondo speculativo non ci metta al riparo da magheggi finanziari, scatole cinesi, soci più o meno occulti, spifferi di ogni genere e opacità nell’assetto del fondo stesso. E’ una cosa a cui ci dobbiamo rassegnare e che ci dobbiamo augurare finisca non appena, speriamo presto, dovessimo tornare nelle mani di un proprietario ‘normale’. E con ‘normale’ intendo semplicemente non un fondo di investimento.

IL MILAN E’ UN BLUFF E NON DURERA’: dopo le prime difficoltà stagionali, questi giorni di sosta stanno rilanciando il tema di come il Milan sia destinato a crollare presto e a uscire di scena dai piani alti del campionato, quasi che fosse lì solo per caso o per demeriti altrui. Intendiamoci, sono convinto che non potremo finire né primi né tra i primi due. Però dare il Milan per sesto o settimo come sento e leggo da più parti mi pare un atto di sottovalutazione, consapevole o meno, da parte di molti addetti ai lavori.

Per inciso io sono molto contento che si continui sulla strada, scusate l’inglesismo, del dipingere il Milan come underdog. Muoversi a fari spenti, specialmente per una squadra giovane come la nostra, non può che avere effetti positivi. Inoltre la società, la squadra e Pioli (a proposito in bocca al lupo Mister!) dovranno trarre ulteriore stimolo e motivazione da questi detrattori. Lo scopo deve essere continuare a stupire e a zittire chi non crede in questo Milan, tenendo sempre la barra dritta e con ben presente la consapevolezza dell’obiettivo ossia uno dei primi 4 posti nella classifica finale. E, pur nello scorcio di stagione complicato che ci siamo lasciati alle spalle, la reazione di smisurato orgoglio dopo l’errore di Ibra dal dischetto contro il Verona, mi lascia ben sperare per il futuro prossimo.

Chiudo facendo i complimenti, da appassionato di tennis, a Jannik Sinner. Sabato scorso a Sofia il diciannovenne altoatesino ha ottenuto la sua prima vittoria in un torneo ATP. Per chi non lo sapesse il ragazzo, oltre a essere il tennista italiano più giovane della storia a vincere un torneo professionistico, è anche un vecchio cuore rossonero come testimonia la foto a corredo di questo articolo, che lo ritrae con un certo Nelson Dida e maglietta del Milan annessa. Insomma il ragazzo promette bene e le radici milaniste fanno ben sperare che quello in terra bulgara sia solo il primo di una serie di successi.

FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO

Raoul Duke

Milanista dalla nascita, primo ricordo Milan-Steaua del 1989 e prima volta nella fu Curva Sud in occasione di un derby di Coppa Italia vinto 5-0. Affezionatissimo al Milan di Ancelotti nonostante tutto e fiero delle proprie scorribande in Italia e in Europa al seguito della squadra fino al 2005, anno in cui tutto è cambiato. DAI NAVIGLI ALLA MARTESANA, DA LORETO A TICINESE, TRADIZIONE ROSSONERA, TRADIZIONE MILANESE!