X Agosto

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L’avete vista una stella cadente, ragazzi? Io sì! E ho espresso fulmineamente un desiderio. Quale? Non si dice. Altrimenti non si realizza. Mi limiterò a dare un labile indizio. Dal cellulare non ho inviato un WhatsApp ma un Sms. Notte particolare quella di S. Lorenzo. Notte di desideri. E di sogni rossoneri. Ci è lecito coltivarli? Penso di sì. La situazione non è più quella angosciante di un mese fa. L’operazione Higuain Caldara mi sembra bellissima. Elliott non è Yongho. Leonardo e Paolo mi piacciono un sacco e mi ispirano una grande fiducia. Però si avvicina a grandi passi la fine del Mercato. E noi abbiamo bisogno di potenziare il motore della squadra. Non sono in grado di esprimere un giudizio su Bakayoko per carenza di conoscenze sul ragazzo. A pelle, comunque, credo che inserire centimetri e chili nel nostro asfittico centrocampo sia positivo. Ma manca ancora qualcosa. E il tempo stringe. Questi i pensieri nella mia notte di S. Lorenzo. Poi, all’improvviso, la stella cadente. Esprimo il mio desiderio. E mi sento un po’ sciocca. Con tutto quello che accade nella vita, perché devo pensare sempre al Milan? Mi viene in mente il Pascoli e il terribile 10 Agosto, in cui venne ucciso suo padre. “San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l’aria tranquilla arde e cade, perché sì gran pianto nel concavo cielo sfavilla. Ritornava una rondine al tetto : l’uccisero: cadde tra i spini; ella aveva nel becco un insetto: la cena de’ suoi rondinini.” Ricordo che ero molto piccola, quando sentii per la prima volta questa poesia. E piansi per la rondine, non avendo colto la metafora. Provo un senso di colpa per il fatto che mi danno l’anima per il calcio, quando ci sono cose molto più importanti. Cerco di darmi delle giustificazioni. Dopo tutto il calcio è un aereo che ti permette di volare in cielo, nel mondo dei sogni, lontano dai tuoi problemi. Già, ma se ti dà solo delle frustrazioni, che cappero di aereo è? Un catorcio che ti fa precipitare. Dai, che ora ci siamo messi un po’ in quota. La rotta sembra quella giusta. Speriamo!

Mi piaci un sacco, Hakan.

Meno male che ci sono Leo e Paolo. Loro forse capiscono qualcosina più di me. Quindi, se partiamo ancora con Suso e Calha esterni offensivi nel 4-3-3, andrà bene. Ubi maior…. Però…. Qualcuno dice che il 4-3-1-2 è un modulo superato. Bah! Se penso al Real… E’ vero che almeno adesso abbiamo un centravanti con la C maiuscola. Ma com’è possibile giocare con “ ali “ che non danno velocità e profondità? Ci credo che segniamo poco! Io non discuto la classe di Suso. Accarezza la palla con maestria con il sinistro. Ma la tocca troppe volte. Ed è veloce solo nel primo metro. Supera l’avversario, per poi farsi recuperare. E’ ripetitivo e quindi prevedibile nelle sue giocate. Rallenta lo sviluppo dell’azione, che con lui finisce in un collo di bottiglia. Staziona sulle sue mattonelle, per poi rientrare al centro e mettere il suo sinistro a giro. Non entra mai in area. Per me i difetti superano i pregi. L’avessimo ceduto, mi sarei sentita sollevata. Calha mi piace un sacco. Ha classe, lancio, visione di gioco. Non è, però, velocissimo. Perchè deve essere decentrato sulla fascia e sacrificato, oltretutto, in compiti di copertura? A me pare una bestialità tattica. Io metterei Hakan al centro del progetto. Vorrei fosse un trequartista libero di svariare, di creare e inventare gioco, di sfruttare il suo gran tiro. Ricordo quando Gattuso lo riprese pubblicamente, per non aver inseguito l’avversario nella partita dello Stadium. I Gobbi fecero il secondo gol nel prosieguo dell’azione. Ma come? Lui perde palla, perché Suso gliela passa malissimo. Si ferma un attimo per la frustrazione. Dov’è Bonaventura, cioè il centrocampista di sinistra? Sempre e solo Hakan deve sfiancarsi per tornare a coprire? Lì mi arrabbiai di brutto con Rino.

Devo scuotermi da questa mia insoddisfazione per l’impostazione della squadra, perché mi toglie entusiasmo. Aspetto la partita con il Real con qualche pulsioncina in ottica Pipita, ma il 4-3-3 con Borini mi irrita. E non c’è nemmeno Caldara in formazione. Esulto sul gol di Higuain. E vai, Gonzalo! Bravissimo! La sconfitta non mi tocca più di tanto. Non abbiamo giocato un brutto primo tempo. Nel secondo mi sono pure addormentata. D’accordo, avevo avuto una giornata pesante. Però c’è qualcosa che non va. Una come me non può addormentarsi. A meno che non sia infastidita per scelte che non condivide. Uno modesto tecnicamente tipo Borini non può giocare nel tridente. Va usato come riserva a centrocampo, secondo me. Se il 4-3-3 è l’unico modulo che conosci, fatti comprare degli esterni, Rino. Higuain è un campione, ma, se viene lasciato da solo e l’azione offensiva si sviluppa lentissimamente, non può fare miracoli.

Che bel Capitano!

Abbiamo ceduto André Silva. Io, che sbavo per le due punte, l’avrei tenuto. Gli avrei dato una seconda possibilità, facendolo giocare insieme al Pipita. Però non mi straccio le vesti. Non sono disposta a morire per le mie idee. Dopo tutto potrebbero essere sbagliate. Ma…. Via Kalinic. Via André. In rampa di lancio Bacca. Siamo sicuri che bastino Higuain e Cutrone? E che mi dite degli esterni? Staremo a vedere quel che accade nei prossimi giorni. Magari, FPF o non FPF, arriva qualche acquisto che spazza via le mie preoccupazioni. Sulla cessione di Loca sono d’accordo. Avrei preferito il diritto di recompra, perché il ragazzo è molto giovane e non si sa mai. Ma, a dire il vero, non credo abbia le stimmate del grande giocatore. Benvenuto, Bakayoko. A centrocampo, comunque, siamo molto corti anche numericamente, visto che Montolivo e Josè Mauri neppure li prendo in considerazione. Qualche cosa dovremo fare. Forza, Leo! Forza, Paolo! Fate in modo che la notte di S. Lorenzo non sia passata invano per i cuori rossoneri. Gobbi e Orrendi ci sono superiori, purtroppo. Per la zona Champions, però, ci sono altri due posti. E, con una sistematina all’organico, possiamo raggiungerne uno. Sms per Romagnoli: “ Alessio, sei uno splendido Capitano!” Forza Milan!

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.