Metope e triglifi

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Leggo le dichiarazioni di Boban arrivate dopo quelle di Maldini. Portano alla luce una situazione che era ormai chiara per chi avesse avuto voglia di vedere. Ivan è lo strumento scelto da Elliott, o chi per esso,    per governare il Milan secondo canoni che lo tengano nel tran tran di un insipido anonimato. Robetta che non disturba i manovratori. In ogni caso, se proviamo a rialzare timidamente la testa, ci sono gli arbitri pronti. Le vecchie bandiere sono fumo da gettare negli occhi dei tifosi. Mi vengono in mente le metope e i triglifi. Si tratta di formelle in pietra, elementi di fregio ornamentale dei templi greci e romani. Le metope, scolpite in rilievo, si alternano con i triglifi, decorati con tre scanalature verticali. Il nostro tempio è in pessime condizioni da molto tempo, scientemente distrutto da chi l’aveva creato. E metterlo nelle mani di chi fosse interessato ad una ricostruzione, che potesse fare ombra agli antichi splendori, non era bello. Ed ecco lo zio Yongho, il “ magnate” pronto a immolare le sue miniere di fosforo. Io per un po’ mi ero illusa, eh! Mi era piaciuto pure il Mercato delle cose formali. Aspettavo i ruggiti di Huarong… Che aquila! Poi Elliot. L’uomo dalla bella credenza si ritira in buon ordine, lasciando sul campo 400 milioni puliti puliti. Un benefattore. Qui, pur non essendo una faina, qualche dubbio mi è venuto. E credo che la storia non si sia ancora chiusa. Nell’attesa di una nuova, vera proprietà, voilà le bandiere. Qualche bella metopa, che punti al cuore degli innamorati. Qualche triglifo che miri allo stesso scopo.

Se devo scegliere tra voi e Ivan, non ho dubbi.

Le metope, lautamente retribuite, per carità, si sono stancate. E queste due non se ne vanno in silenzio. Tutto sommato, meglio così. Almeno c’è assoluta chiarezza. Eppure, continuo a pensare che con una guida tecnica capace avremmo potuto passare questo lungo e tribolato periodo di transizione con qualche risultato in più e, quindi, con maggior serenità. Palazzo permettendo, naturalmente. A Maldini, Boban e, prima, Leo imputo quel demenziale 4-3-3 Susocentrico. Ero pure contenta di Giampaolo, credendo che il suo arrivo avrebbe segnato la svolta tattica che agognavo da una vita. Mal me ne incolse. Ho visto un uomo frastornato, preda di una fragilità, un’instabilità psicologica di cui, purtroppo, aveva già dato dimostrazione. Colpa mia aver sottovalutato quest’aspetto. Rangnick, a quel che ho sentito, è afflitto dallo stesso tipo di problemi. Andiamo bene! E poi c’è lui, Ivan. Pronipote del Terribile, di cui porta orgogliosamente il nome, non si preoccupa di imparare l’Italiano, come farebbe chiunque ricoprisse un ruolo di vertice in un’azienda italiana. No. Lui è il re dei conti. Il mago dei bilanci. Sa ammaliare sponsors, aumentare fatturati. Che importa se non capisce nulla di calcio? Gli aspetti tecnici sono delegati ad altri. Boban e Maldini hanno indubbiamente toppato con Giampaolo. E non mi sono piaciuti tanti loro silenzi. Insomma, non è che i due dioscuri mi facciano impazzire, come era avvenuto al tempo del loro arrivo Non possono, però, venir esautorati  dalla scelta dell’allenatore da un so tutto io che sa ben poco e invade campi altrui. Non avrei dubbi su chi tenere tra loro e Gazidis. Noi avevamo un bisogno estremo di un buon allenatore per la nostra ricostruzione. Forse, se Paolo e Zvone avessero avuto a disposizione un budget superiore per lo stipendio…. Sono state fatte, invece, spese ingenti per assumere pletore di dirigenti. Una roba che fa venire da ridere, ma solo per non piangere. Grrrr!!!!!!

Ti devo rivalutare, Lombroso.

Sto rivalutando Lombroso. La fisiognomica ha un suo perché. Gli Ad pelati non vanno bene. Bisogna starne alla larga. Sono una sciagura. Una iattura. Pensare a una proprietà o simil tale che mette il futuro del Milan nelle mani di Ivan mi provoca esplosioni di rabbia e attacchi di parolacce. Ricominciare tutto da capo per l’ennesimo anno zero non mi sembra una scelta particolarmente apprezzabile. In condizioni normali una proprietà che agisce in questo modo si assume dei rischi. Già, ma Elliot ha ben poco di normale. Che gliene frega del Milan e dei suoi tifosi? Dove vai a pigliare i Singer? Anche una tifoseria più incline della nostra a una sana, forte ribellione avrebbe difficoltà a farsi sentire in modo incisivo. Ma forse esperti in motorini, contestazioni e petizioni qualche fastidio ai nostri capataz lo creerebbero. A dire il vero, sono arrivata a provare una sorta di insofferenza per le bandiere. I dirigenti li vorrei competenti, navigati, scafati. Poco mi interessa che siano stati grandissimi giocatori. E’ altrettanto chiaro, però, che devi metterli nelle condizioni di lavorare bene. Se il tuo intento è quello di usarli come cortina fumogena, tenendoli lontani dalla stanza dei bottoni, compi un’operazione squallida, facilmente decifrabile. E ti fai odiare da chi ama il Milan. Comunque il tempo delle metope e dei triglifi ora è finito. Sei nuda, Società! Vedremo quel che saprai combinare con Ivan e Rangnick, due tipi che io lascerei a casa loro. Ti aspetto al varco.

Noi milanisti siamo proprio fortunati. Partita con il Genoa rinviata. Ci sarebbe poco da scrivere e da dire. Invece…. Dobbiamo sempre essere, seppur amaramente, sul pezzo. Anche la questione dei rinvii ha un suo grosso perché. Premetto, a onor del vero, che quel Gobbi – Orrendi a porte chiuse non mi piaceva per una questione di immagine dell’Italia. Però la gestione delle cose fa acqua da tutte le parti e la porta sempre al solito mulino. Questa partita veniva nel momento peggiore per i Gobbi, dopo la sberla di Lione. L’assenza del pubblico li portava a fare una figuraccia epocale nella loro ferrea, volgare determinazione a non restituire i soldi dei biglietti. Problemi risolti in extremis, sul far del mezzogiorno di un Sabato in cui la Fiorentina era già a Udine, per disputare la sua partita. Poi in tre giorni cambia tutto. Con noi giocheranno con lo stadio aperto, sì, ma non ai residenti in Lombardia. Questa goccia fa traboccare il mio vaso. Basta, maledizione al secchio! Vi siete già premuniti nella gara di andata. Avete fatto tutto, praticamente. Giocheremo senza Ibra, Theo e Casti. Non vi basta? D’accordo, abbiamo una Società fantasma. Perchè, però, continuare a prenderci per i fondelli? Perchè i tifosi di Atalanta e Bologna hanno potuto andare a Lecce e a Roma? Siamo al ridicolo. Al surreale. Insomma, tutte le decisioni prese dalla Lega remano in una direzione. E non è mai la nostra. Ne ho piene le scatole! Metope e triglifi non staranno più su un tempio diroccato, per dargli un’improbabile parvenza di decoro. Io cerco di pensare a quel che spesso mi dice un’amica. “ C’è sempre qualcosa di bello che dovrà arrivare. Ricordalo. “ Qualcosa di bello? La cacciata di Ivan? Figurati. E vedrai che bellezza Mercoledì. Allora non lo sapevo e quel ”Fossa Lassio” mi andò un po’ di traverso. Faccio ammenda. Biglia aveva ragione. Allo scontato “ Forza Lione!” aggiungo un bel “ Forza Lazio!”

Chiara

P. S. Forza Siviglia!

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.