Mai ‘na gioia

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La foto che ho scelto mi sembra esaustiva. Dice tutto. Quindi potrei, anzi dovrei, non scrivere nulla. Mai ‘na gioia per noi. Mai! Però un piccolo sollievo è arrivato, dai. Me l’ha regalato un pandoro. Non Maina ma Paluani. Grazie, nonno Pellissier. E poi il Mantova ha vinto ed è campione d’inverno. Cosa voglio di più dalla vita? Un panettone? No. Non mi piacciono canditi e uva passa. Un allenatore? Magari. Questa non era la partita più adatta per vedere un po’ di bel gioco, d’accordo. Infortuni e Maresca ci hanno azzerato il centrocampo. Però la mancanza di schemi e verticalità è un nostro marchio di fabbrica. Se si aggiunge una prestanza fisica da lanciatori di coriandoli, si capisce che non sono rose ma cachi. Eppure un pareggio l’avremmo meritato. Un tiro da 25 metri si è tramutato in gol. Altro non ha fatto la Viola. Sarà perché non ce l’andiamo a cercare, ma la fortuna non ci è certo amica. Io non ce l’ho con Gattuso per antipatia o per partito preso. Semplicemente penso che insegnare calcio non sia nelle sue corde. E la cosa mi fa male. Sarei la donna più felice del mondo, se lui fosse un buon allenatore. Altri credono, invece, che con le scamorze di giocatori a disposizione nessuno sarebbe in grado di dare un minimo di organizzazione alla squadra. Un abbozzo di gioco un pochino più sensato, fluido e lineare. Che so, qualche uno-due, qualche sovrapposizione veloce. Qualche lancio in verticale che porti ad ottenere una punizione dal limite. Non ne battiamo una da secoli. E’ normale? Vorrei tanto poter sperare in un gol sui nostri corner, invece di temere la ripartenza avversaria. Sembra impossibile farlo. Tanto più con la decimazione dell’organico. Ogni opinione è lecita. L’unica che ha peso è quella della silente Società. E, lo si faccia per convinzione oppure per mancanza di alternative, si continua ad andare avanti così. Vedremo cosa porterà il Mercato di Gennaio. Sinceramente non sono molto ottimista.

Un film che sintetizza i nostri schemi.

Vincere, o almeno non perdere con la Fiore, mi sarebbe piaciuto non solo per restare aggrappata al quarto posto. La cosa avrebbe messo a tacere gli arrapati fans di Montolivo. Rino ha avuto un gran coraggio a non schierare il peggior capitano della storia del Milan. Si è esposto a una caterva di critiche. Questo mi è piaciuto. Con il lentupede in campo non saremmo certo stati più competitivi. Però a lui sarebbe convenuto schierarlo, per coprirsi le spalle. Chissà cos’avrà combinato quel fior di professionista, solo un pochetto carbonaro. Non lo sapremo mai, credo. O forse sì, prima o poi. Da quel che ha detto Gattuso, mi sembra di capire che Higuain sia sul piede di partenza. Fosse davvero così e arrivasse Morata, non potrei far altro che mollare i pappafichi. Sono davvero stanca. Non credo a un Pipita imbrocchito. A una persona totalmente priva di controllo emotivo. Penso piuttosto a qualche problema fisico e al fatto che giocare centravanti in questa squadra sia frustrante e faccia venire il nervoso. Il nostro concetto di gioco offensivo è una corazzata Potemkin. Mi pare che ci si dovrebbe dar da fare per mettere un grande numero 9  nelle condizioni di esprimersi al meglio, invece di bollarlo come pippa isterica.

A me non sembra che Calha abbia giocato tanto male, come dicono quasi tutti. Certo, ho visto un considerevole numero di errori. E non dovrebbe commetterli, considerando le sue doti tecniche. Però si è dato da fare, ha corso parecchio e mi è parso un po’ più vivo del solito. Suso non mi esalta per la sua tipologia di gioco. Ma quando è in forma, può incidere positivamente. L’ha dimostrato. Da un po’ è entrato nella sua fase di calo fisico, come sempre gli accade. L’unico “schema” offensivo di Rino, palla a Jesus e speriamo bene, che a me neppure piaceva, non ha più senso causa letargo del protagonista. E sarà così per parecchio. Casti è un fuscello che viene sbattuto dal vento. Mi spiace, Paolo, ma credo che tu ci abbia visto male con lui. E’ troppo gracile per poter fare strada da noi. Il Pipita rientra a centrocampo e perde pure palla. A me piacerebbe che stesse molto più vicino alla porta e venisse servito con palle decenti. Con il ritorno al vecchio modulo non ho visto l’area più piena. Non male Josè Mauri. Fosse 20 cm più alto…. Penso sia chiaro a tutti che a Frosinone non sarà una passeggiata. Rientreranno Baka e Kessie, è vero. Non saremo una squadra di puffi. Ma noi, con i nostri ritmi e le nostre sofisticate soluzioni di gioco, fatichiamo contro tutti. Bologna docet. Maresca ci ha rovinato la partita con la Fiorentina. A compromettere quella con i Pippo’s boys ci abbiamo pensato da soli. Certo che facciamo schifo, per carità. Però la disparità nella gestione dei cartellini gialli tra noi e gli altri è vergognosa. Vomitevole. A Bologna non dovevamo finire in dieci. La Fiorentina non doveva restare in undici. Mariani è stato restio ad estrarre per loro il primo giallo. Figuriamoci il secondo. Inconcepibile non espellere per doppia ammonizione Vitor Hugo dopo quel fallaccio su Calabria. A maglie invertite, avremmo finito in nove. Visto che stavolta il tipo in giacchetta nera non poteva proprio buttar fuori qualcuno dei nostri, si è consolato con due gialli discutibili a Suso e Romagnoli.

Questo ogni tanto qualche gioia ce la dà.

Io credo che Paolo e Leo vedano queste cose. Saranno pure muti e sordi. Non ciechi. La nostra incapacità di produrre un calcio decente e il trattamento iniquo che ci riservano gli arbitri è sotto gli occhi di tutti. E allora che facciamo? Bah! Fosse dipeso da me, avrei già fatto un bel discorsetto con Gattuso e sarei andata a sbattere i pugni nelle stanze del potere. Possibile che i nostri centravanti falliscano tutti? E’ colpa loro, della maledizione del numero 9 o di un sistema di gioco assurdo? Certo, ci vorrebbe poi la capacità di incidere con soldi e idee a Gennaio, rafforzando l’organico. Senza ali non si può fare il 4-3-3. E neppure il 4-4-2, se ti limiti a riciclare gli esterni atipici a centrocampisti laterali. Non vorrei che l’idea fosse quella di disfarsi di Higuain e Calha. In questo caso alzerei bandiera bianca. Eravamo quarti. Ora siamo quinti. Continuando così, presto saremo decimi, visto che parecchie squadre hanno il fiato sul nostro collo. Bentornato, Andrea. Ciao, ciao, Lupi. Solo le ragazze vincono. Sembra che Elliott faccia ricorso al Tas. Io ho fiducia nei suoi avvocati. Occhio, però, a una cosa. Se riuscissimo a rientrare in una competizione europea, e lo facessimo da club ambizioso, fioccherebbero rigori inventati a catinelle. E, per par condicio, a noi non ne darebbero uno neppure se ci gambizzassero il centravanti. Caro Babbo Natale, io vorrei un allenatore competente con il quale costruire un progetto tecnico sensato. Dei dirigenti capaci di muoversi nei meandri del Mercato. Una proprietà attenta alle esigenze della squadra. Solo tornando forti si possono aumentare i fatturati. Non possiamo acquistare campioni? Pazienza. Teniamo quello che abbiamo e prendiamo giocatori con le caratteristiche adatte al sistema di gioco che vogliamo adottare. Di gente accatastata e messa fuori ruolo ne ho piene le tasche. Certo che non è facile agire in corso d’opera. Conte è un’utopia. E un traghettatore come Capello? Il quarto posto è vitale per il nostro futuro. Ora è lontano non sul piano dei numeri ma su quello del gioco. Il calcio mi mortifica. Sono stanca. Stanca pure di scrivere. Non ho più voglia di sprecare tempo e fatica per chi mi dà solo delusioni. Buon Natale, ragazzi. Non mangiate il pandoro Maina. Il Paluani è migliore. E tenetevi leggeri per il pranzo di S. Stefano. Andremo a spaventare il Frosinone di un Gian impavidamente in tribuna, sempre sotto la mirabile guida del nostro indomito condottiero. Scommettiamo che quelli non si spaventano? Scommettiamo che a spaventarmi sarò io? No, dai. Non mi piace vincere facile. Prima degli auguri di buon anno c’è anche la Spal. La pratica non sarà delle più Semplici. L’organizzazione di gioco degli Estensi è decisamente superiore alla nostra. Higuain da loro segnerebbe parecchio, secondo me. Paolo, Leo, se ci siete, battete un colpo. Elliot, idem! Passano gli anni e noi siamo sempre immersi nella me..lassa. Quando vedremo in fondo al tunnel una luce che non sia quella dei fari di un treno pronto a travolgerci? Quando? Grazie, Milan, per il bel Natale che ci hai regalato pure quest’anno. Se puoi, cerca di non angustiarci S. Stefano. Io mi sarei anche rotta le scatole. Vorrei passare da mai ‘na gioia a raramente una gioia. Chiedo troppo?

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.