L’acqua e il vino

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E sono cinque, eh! Cinque vittorie di fila da quando la mia scelta di tornare a scrivere ha dato una svolta colorata alla nostra grigia stagione. L’arrivo di Ibra? Sì, ha giovato. Ma Zlatan ha meriti inferiori rispetto ai miei. Comunque sono un tipo troppo modesto. Sul finire della partita ero arrivata a dubitare dei miei poteri taumaturgici. Insomma, la doppietta di Bremer aveva incrinato qualche mia baldanzosa certezza. Il mio pensiero? “ Meglio che non provi a tramutare l’acqua in vino. Rischierei di fallire e di fare brutta figura.” Poi … Calha. E ho detto tutto. E adesso tremate, Gobbi. Siamo pugnaci e pronti a farvi fuori in semifinale. Su di voi aleggia lo spettro di Doha. Già, Doha. Cappero, si tratta dell’ultima vittoria sui non colorati che io ricordi. Pur se solo ai rigori, fu tanto inaspettata quanto entusiasmante. Come esultai al gol di Pasalic! In quell’occasione giocò bene pure Suso, eh! Risultò decisivo. A me qualche volta è capitato di pensare : “ Ho conosciuto persone che, se quel giorno avessi fatto i capperi miei, sarebbe stato meglio.” Ecco, ci sono giocatori che, se fossero andati da un’altra parte o rimasti in panchina, sarebbe stato meglio. Tant’è.. Adesso mi tocca incrociare le dita e poi, forse, tifare perché il Siviglia vada in Champions. Bah! Staremo a vedere. Cerco di rovistare nei meandri del mio cervello. Però ho ormai una certa età e non c’è niente da fare. Non affiora alla luce il ricordo dell’ultima vittoria sui Gobbi. Che il Mar Morto fosse ancora vivo ai quei tempi?

Ciao, Kobe.

Devo fare una confessione spiacevole. Io il primo tempo l’ho visto. Tutto sommato non male. Squadra abbastanza viva. Bel gol. Qualche occasione. Poi Bremer ci ha punito e noi abbiamo accusato il colpo. Per quanto riguarda il secondo e i supplementari, invece, ho sfarfallato ampiamente su altri canali. In diretta ho beccato solo il gol del pareggio in extremis di Calha. La cosa mi ha fatto un enorme piacere. Il momento più toccante della serata è avvenuto prima della partita. Commovente l’omaggio che S. Siro ha tributato Kobe Bryant. Io non seguo il basket, ma la notizia della tragedia mi ha scosso. Sapevo del suo cuore rossonero, della sua visita a Milanello. Che la terra sia lieve a te e alla piccola Gianna, Kobe. Proteggi la tua ragazzina anche lassù. Gli antichi Greci dicevano che gli dei fanno morire giovani coloro che vogliono affidare al mito e alla leggenda, per sottrarli alle ingiurie del tepo. R. I. P. , Kobe.

Finalmente, Calha mio!

Gli Orrendi suonano le loro trombe, sbattendoci in faccia acquisti alla Eriksen? Noi suoniamo le nostre campane a suon di cessioni, si spera. E’ più facile acquistare che vendere. Non ci piacciono le cose facili. Il centrocampista di peso e sostanza che tanto desidero non arriverà. Siamo troppo in deficit con i bilanci. Amen. Gli altri hanno sogni nel cassetto. Io solo calze e mutande. Forse anche per questo ho scandalizzato la mia amica Sonia, che mi ha telefonato dopo il secondo gol del Torino, cercando in me sfogo e conforto. Non aveva parole, trovandomi ignara dell’orribile fatto. Mi ha redarguito, ma non troppo bruscamente. Scaramantica come non mai, lei contava, comunque, sulle mie capacità taumaturgiche. E la sua fiducia è stata premiata, eh! Merito suo, se ho visto il gol del mio Calha. Una rarità che mi ha illuminato il cuore. Non mi capacito di come possa trovarsi in queste condizioni Piatek. Sembra un’anima in pena che vaga senza convinzione e costrutto per il campo. Pare piantato a terra. E non si scorgono segnali di ripresa. Eppure non possono essere stati casuali quegli splendidi Pum Pum Pum che mi avevano fatto innamorare perdutamente di lui. Cosa ti è successo, Kris mio? Paquetà è proprio scomparso dai radar. Più che a trasformare l’acqua in vino, noi sembriamo esperti nella mutazione opposta. Bah!

Di’ un po’ Zlatan. Sei mai stato a Cana, tu?

Ibra in panchina è stato uno spettacolo. Non stava fermo e zitto un attimo. Pure a Kjaer dispensava consigli. Sembrava un allenatore. Un portatore sano di personalità, determinazione agonistica, conoscenze tattiche. Sei un grande, Zlatan! Una forza della natura. Bellissimo che la vittoria sia stata suggellata dal tuo gol. Rebic ha confermato di essere un gran bel giocatore. Bene! Bravo, Ante! Attento ai nervi,però. Quella sbracciata sul non simpaticissimo Izzo poteva costarti e costarci molto cara. Il Toro, dopo la tremenda suonata in mi settima presa dall’Atalanta, pensava di venire a rifarsi con noi. Illusi! La vostra acqua non si è tramutata in vino. La nostra? Insomma….. Scusa, Zlatan, sei stato alle nozze di Cana, tu? Sono felice per Calha. Triste per Piatek e Paquetà. Contenta per il passaggio del turno. E adesso il Verona. Stavolta guarderò tutta la partita. Comunque vada. Ieri sera ho ceduto alla tentazione di altre pulsioni. Sonia fortunatamente mi perdonerà, visto il risultato finale. Fatta la cinquina, andiamo in cerca della tombola. Ci consoliderebbe al sesto posto. Poca cosa, per carità. Ma, considerando come eravamo messi ante Ibra e ante Rebic… Questa cosa dell’ante mi è proprio rimasta nel cervello. Sei forte, Ante! Continua a dimostrarlo, mi raccomando. Una vittoria contro il Verona sarebbe un ottimo viatico sulla strada della scalata all’impervia montagna del derby. Rino, se proprio vuoi RR, noi te lo diamo. Sull’onda dell’entusiasmo per l’impresa contro i Gobbi, vedi, però, di convincere De Laurentis a scucire qualche soldo. Qui siamo ai limiti dell’impossibile, eh! Ma allora come facciamo? Il vino è formato per la maggior parte d’acqua. Però ha quel quid in più. Ecco, noi un quid lo abbiamo trovato. Ne servirebbero altri. Arnault, non avevo bisogno della tua smentita. So bene che le cose troppo belle a noi non accadono mai. Non sogni ma mutande e calzini nei nostri cassetti? No, dai. Abbiamo troppa acqua? L’acqua fa girare le ruote dei mulini e ci sono spettacolari centrali idroelettriche. Però un goccio di vino, specialmente se secco e frizzante, rende la vita più bella. Non fate i soliti malpensanti. Non sono ubriaca, mentre scrivo questo pezzo. Verona, siamo pronti. E tu? Mercato o non Mercato, acqua o vino che sia, vogliamo batterti! Staremo a vedere….Dai, che, quando vinci, Milan, il mondo diventa più bello!

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.