La cicala e la formica

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Vincere fa sempre piacere, anche se si tratta di un’amichevole. La voglia di vedere il debutto stagionale di un Milan a ranghi ridotti non manca. Il cuore sussulta sulla magnifica doppietta di Giroud. Il primo gol è davvero splendido. Un cammeo. E’ una gioia per gli occhi. Bellissimo il secondo, pur se aiutato da una leggera deviazione. E poi Olivier che indica e accarezza lo scudetto sulla maglia mi fa muovere qualcosa dentro. Rebic illumina una come me che, nonostante tutto, lo ama. Adli incuriosisce e stuzzica. Partite come queste lasciano il tempo che trovano, per carità. So, comunque, che la squadra è buona. Però va rinforzata, maledizione al secchio! Questo snervante immobilismo sul Mercato mi innervosisce. Voglio Deka! Voglio il rinnovo di Leao! Io ribollo, eh!

Lo voglio!

Sarò cripticamente suggestiva nella mia asciutta semplicità. Mi girano le cefeidi! Chiaro? La stagione è cominciata. I Nazionali sono arrivati a Milanello. Acquisti? Zero! Rinnovo Leao? Niente! Il 14 Luglio è il giorno della presa della Bastiglia? Per me e per quelli come me, logorati dal nostro Mercato, è stato il giorno della presa della pastiglia. Possibile che Deka non sia ancora arrivato? Certo, se si parte con un’offerta da 20 milioni e poi si sale piano, perché chi va piano va sano e va lontano, col cappero che prendiamo il ragazzo! Nessuno nega la felicità immensa per l’inaspettato e fantastico scudetto. Ma il club campione d’Italia può star lì a lucrare il centesimo? Può continuare ad avere un tetto di 4 milioni e mezzo per gli ingaggi? Nessuno pretende di avere dei mecenati alla proprietà. Mica chiediamo De Bruyne. Pensiamo, però, che l’aumento del fatturato garantisca la possibilità di acquistare un giovane in cui crediamo senza micragnose, sfibranti trattative dall’esito incerto. Sbagliamo? Bisogna essere pazienti e avere fiducia? Be’, fino a un certo punto. E non accetto gli strali degli ottimisti senza se e senza ma. Il motivo è semplice, a rigor di logica. Loro, al contrario nostro, sono, per l’appunto, pazienti. E allora perché dovrebbero esserlo con la proprietà e non con noi? O si è pazienti a 360 gradi o non lo si è. Io non lo sono. Quindi è nella natura delle cose che possa arrabbiarmi.

Avete presente La Fontaine? Lui ha scritto la storia della cicala e della formica. Noi siamo una bella e saggia formichina, naturalmente. Be’, io ne conosco un’altra. E’ un Novembre terribile. Neve, vento, gelo. Una povera formica arranca sotto il peso della briciola di pane che vuole portare al suo formicaio. Le terribili condizioni climatiche le hanno fatto perdere l’orientamento. Arriva stremata vicino ad un albero dal grosso tronco, da cui sente provenire una musica assordante. Vede una porticina e bussa. Le apre una cicala vestita con un bellissimo abito firmato. Aspira voluttuosamente una sigaretta inserita in un bocchino di splendido avorio e tiene in mano un calice di champagne. “ Mamma mia come sei ridotta, poverina. Vieni dentro, cara. Qui starai al caldo. Ti nutrirò, ti curerò. Dai, chiudiamo la porta. Senti che bel tepore c’è. Starai benissimo qui da me fino alla fine dell’inverno.”  La formica vorrebbe ringraziare. Non ce la fa, intirizzita e stremata com’è. Prova a dire qualcosa. Non riesce a spiaccicare parola. “ Non preoccuparti. Ecco qui. Mangia e bevi a tuo piacimento. Poi ascoltiamo qualche canzone. Magari leggiamo un buon libro e ci ficchiamo a letto sotto le coperte al bel calduccio.” La formica è sbalordita e felice. Si riprende in fretta e all’improvviso sbotta in un “ La Fontaine vaffanculo!”

Voglio il rinnovo!

Ecco, Società, continua così e presto ti urlerò quel che la formica ha gridato a La Fontaine, eh! Società avvertita….. Io, naturalmente, mi riferisco non ai dirigenti ma alla proprietà. A proposito, Blue Skye ha acquisito il diritto di visionare alcune carte sulla vendita. Sono preoccupata per questo? No. Non accadrà niente. Ma il dubbio che il desaparecido Gerry sia una sorta di zio Yongo l’ho avuto! E il fastidio mi ronza tutt’ora in testa. Scommettiamo che gli Orrendi in formato cicala chiuderanno per Bremer prima di noi per Deka? E, soprattutto, riusciremo a prendere CDK? Loro 35 milioni li tirano fuori. Noi no. Spero solo debolmente nei Gobbi. Guarda un po’ come sono ridotta…. Lasciamo perdere che Bremer, al contrario, per esempio, di Renato Sanches, è un mio pallino. E vederlo da quelli lì mi provocherà una grande sofferenza. Il saggio dice: “ Eh, ma loro venderanno Skriniar.” E allora? Cedere lo Slovacco e finanziarsi così l’intero Mercato vi sembra una brutta idea? A me no. Se offriamo i famosi 4,5 milioni a Leao, lui non firma. Come biasimarlo, visto che è stato eletto MVP della Serie A? Vogliamo perdere Rafa a zero per caso? Io non so più cosa pensare. Insomma, con la vittoria dello scudetto e la crescita del fatturato devono ovviamente aumentare le spese per acquistare e trattenere giocatori in grado di mantenere la squadra competitiva. Sbaglio? Non si può criticare Elliott perché ha vinto e risanato i conti? Col cappero! Care le mie cefeidi, come mi girate!

Hubble(1923) scopre, con il metodo delle cefeidi, che Andromeda dista 3 milioni di a.l. da noi. E’ il primo vero salto fuori dalla nostra galassia!

Già, ma cosa sono le cefeidi? C’è Google, no? Mica posso spiegare tutto io a voi e alla Società! Sarò buona, dai. La cefeide è una stella che pulsa, aumentando o diminuendo il suo diametro, e quindi la sua luminosità, con regolarità. E sapeste io come pulso…. E’ grazie alle cefeidi che si è riusciti a misurare la distanza di galassie lontanissime. Mica bau bau micio micio, eh! Per esempio la piccola nube di Magellano dista circa 200 milioni di anni luce. Quanto dista da noi Deka? Circa 35 milioni di euro. 7 milioni di ammortamento annuo, per un contratto di 5 anni. Aggiungiamo lo stipendio e arriviamo a un’incidenza di poco superiore ai 10 milioni. E’ così difficile portarsi a casa il ragazzo per tempo, in modo che possa gradualmente inserirsi nel nostro collettivo? Che, poi, mica dobbiamo prendere solo lui! Lo sappiamo tutti. Bah! Schopenhauer diceva che la vita è un pendolo tra la sofferenza e la noia. Col cappero! Ci sono anche momenti fantastici. Emozioni meravigliose. Tipo quella dell’inaspettato scudetto. Io voglio poter vivere di nuovo attimi così stupendi. Così perfetti. Per farlo, dobbiamo rinforzarci! Nessuno pretende follie. Solo investimenti intelligenti, resi possibili dal trend economico favorevole. In che lingua devo dirlo? Non lo so. Lo farei anche in Aramaico, se lo conoscessi. So, invece, che devo salutare Casti e Romagnoli. Tanti auguri, ragazzi, per il proseguimento della vostra carriera.

Cari Singer, tanto Gerry per ora, e magari non solo per ora, non conta nulla, devo dirvi una cosa. Se il vostro scopo, oltre che far soldi con il Milan, è quello di ammosciare l’incontenibile entusiasmo dei tifosi, l’avete raggiunto. Certo, ce ne sono ancora tanti che restano buoni e fiduciosi, volando sulle ali dello scudetto. Ma, se continuerà questo stillicidio e mancheranno i fatti, si arrabbieranno pure loro, eh! Basterebbe poco, comunque, per riaccendere la fiamma. Volente o nolente, resterò in nervosa attesa di questi fatti. Cosa posso fare? Mandare a quel paese La Fontaine? Aspetto ancora un pochino, dai. Ma poco, poco! Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano. E le cicale se la godono, omaggiate da giornalai cartacei e televisivi. Cappero, quando è cominciata la partita degli Orrendi, la nostra è passata non in secondo ma in decimo piano. Grrrrr!!!!!! Voglio anch’io i miei acquisti ad hoc, come ha detto giustamente Paolo. Voglio far spappolare fegati e pilori di gente che ha tanto sofferto per il nostro scudetto. Voglio panorami mozzafiato, alla Deka, nel luogo dell’anima chiamato Milan! Forza Milan!

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.