Il valzer degli addii

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Forse perché distratti dal valzer degli addii invernali, i miei poteri taumaturgici si sono affievoliti proprio alla fine, maledizione al secchio. Prima, però, avevano funzionato. Come in occasione dei due legni veronesi e dell’espulsione di Amrabat. Ma poi sul palo di Casti hanno fatto flop. Flop a cui ha contribuito Leao. Sarebbe bastato il guizzo del goleador, per ribadire quella palla in rete. Invece… Lento e molle. E il mio pomeriggio è rimasto amorfo, malinconico. Come una partita di RR, cui auguro fortune olandesi. Era già l’ora che volge il disio ai navicanti e ‘ntenerisce il core lo dì c’han detto ai dolci amici addio. Questo è l’inizio del canto ottavo del Purgatorio. Dante descrive così il tramonto, attraverso le emozioni del marinaio lontano da molto tempo da casa. Sul far del tramonto si è conclusa la nostra partita con il Verona, lasciandoci con l’amaro in bocca e un vago senso di nostalgia per un grande Milan al quale abbiamo detto addio parecchi, parecchissimi anni fa. Occasione sprecata? Neanche tanto, visto che il Verona ha preso due pali e giocato meglio di noi, fino a che è rimasto in parità numerica. Inaspettato questo passo d’arresto, giunto proprio quando la Roma le busca dal Sassuolo e l’Atalanta viene fermata in casa sul pareggio dal Genoa? Be’, l’assenza di Ibra, unita a quella di Benna, ci aveva fatto preoccupare un po’ tutti, credo. Io ho aspettato la partita con qualche speranza, ma restando sul chi va là.

Il tuo addio mi è spiaciuto, Kris.

Certo, il mio pre è allietato dalla partenza di Suso. Nel valzer degli addii, il suo è quello che agognavo. Tanti auguri per il tuo futuro di calciatore e di uomo, Jesus. Con te non ho niente di personale. Semplicemente non sopportavo più la tua tipologia di gioco. Sei un effetto moviola che stronca i centravanti. Più che con te, a dire il vero, ce l’ho con coloro che ti consideravano fondamentale, al punto da vincolare il modulo alla tua  inamovibile presenza. Ci sono addii che si trasformano in arrivederci. Scusa, ma spero che il tuo caso non sia uno di questi, anche se la formula della cessione non ha i crismi del taglio netto. Mi toccherà tifare per il Siviglia. Sicuramente definitivo, invece, è l’addio a Piatek. E la cosa non mi fa piacere. Non so perché si sia trasformato in un brutto anatroccolo. Ma io non dimentico lo splendido cigno che mi aveva fatto sognare. E avrei puntato sul suo recupero. Come su quello di Paquetà. Comunque, se uno non crede in un giocatore, fa bene a cederlo, avendo l’opportunità di monetizzare. Le scelte nette sono migliori della melassa appiccicosa in cui si dibatte chi non sa prendere decisioni. Nel valzer degli addii, il tuo è quello che mi è davvero spiaciuto, Pum Pum Pum. Ti seguirò con affetto. Spero che tu possa estrarre ancora tante volte la tua pistola e gonfiare le reti. Il problema, comunque, è che il vecchio Ibra avrà bisogno di rifiatare. E gli unici altri due attaccanti in rosa sono Leao e Rebic. Non mi sembra che abbiamo un reparto di attacco completo. Speriamo non venga un raffreddore a Zlatan. Tac! Influenza. E non vorrei che ci fosse sotto anche qualcos’altro. Tremo, pensando al derby. Loro si sono rinforzati pure a Gennaio, purtroppo. Noi…. Almeno ci siamo liberati di un fastidioso equivoco tattico.

La sconfitta della Roma mi fa piacere. Però non ho illusioni in funzione quarto posto. La formazione orfana di Ibra non mi convince. Perchè Bonaventura, se non si regge in piedi? Io avrei messo Paquetà e giocato con un 4-2-3-1. Calabria? Brrrr!!!!! Certo che neppure le prestazioni di Conti sono scintillanti. Va bene, dai. La verità è che temo il Verona. E mi fa paura il Milan. La prima parte della gara dà, purtroppo, ragione ai miei timori. Il Verona è spigliato, organizzato, arioso. Noi balbettiamo. Loro segnano un bel gol. Lo sviluppo del gioco induce a pensare che il raddoppio sia più probabile del pareggio. Sembrano fare quel che vogliono. La nostra fascia destra è una prateria in cui infilano a piacere le loro scorribande. Allora, Pioli, vuoi pensare a qualche correttivo tattico? Invece segniamo a sorpresa con la punizione di Calha, deviata in modo decisivo dalla barriera. Si tratta di un colpo di fortuna. Vediamo di farlo fruttare. In effetti ci svegliamo. Rebic sbaglia a contatto con il portiere, vanificando un ottimo contropiede. Romagnoli di testa la mette fuori di poco su angolo di Casti. Poi Silvestri buca un’uscita alta. Bonaventura prende la palla in posizione defilata. La porta è vuota. Lui cincischia. La crossa e un difensore sbroglia. Il primo tempo finisce.

Sono nervosetta. Non so cosa aspettarmi dalla ripresa. Mi alzo dalla poltrona. L’avrò fatto almeno una trentina di volte durante la partita. Questo pensiero mi fa venire in mente una storiella. Un tipo chiede a un amico: “ Quante donne hai avuto?” “ Una trentina.” “ Dai, non ci credo!” “ Te lo giuro. Era proprio di Trento.” Sorrido e stempero la tensione. Pretendo in campo Paquetà al posto di Bonaventura.

Io ti darei fiducia, Lucas, togliendoti le suole delle scarpe.

Il secondo tempo mi porta un monologo del Verona. Giocano con una facilità disarmante. Creano diverse occasioni. Colpiscono due pali. Mamma mia! Vediamo le streghe. Paquetà entra finalmente per uno spento, involuto Bonaventura. Poi Amrabat viene espulso, previo Var, per un brutto fallo su Casti. Borini sostituisce Verre e S. Siro lo applaude. Anche a Fabio abbiamo dato un addio senza rimpianti. Lucas fa qualche bella apertura di prima. Compie anche degli errori per eccesso di suola. Adesso ci crediamo, attacchiamo, ma fatichiamo a creare pericoli. Salaemaekers debutta subito, entrando al posto di Calabria. Tanti tentativi offensivi. Poco costrutto. Sobbalzo per l’occasionissima di Casti, con il palo e un Leao dai riflessi appannati, non pronto a ribadire la palla in rete. C’è giusto il tempo nel recupero per l’esordio di Daniel Maldini. Poi cala il sipario.

Semplicemente Zlatan.

Visto che siamo in tema di addii, addio sogni di gloria? No, perché quelli non li ho mai avuti. Quanto ci sei mancato, Zlatan. Ce la farai per il derby? E abbiamo sentito pure la tua mancanza, Benna. Guardo il Siviglia, di cui sono diventata tifosa. Modesto pareggio casalingo con l’Alaves. Così viene raggiunto al terzo posto dal Getafe e avvicinato dal Valencia di Florenzi. Mannaggia…. Suso entra nel secondo tempo. L’ha messo qualche cross a giro, rientrando sul sinistro, eh! Strano! Gli Orrendi espugnano Udine. Mi spiacerebbe tanto se ci asfaltassero. A me sembra che noi facciamo fare bella figura a tutte le squadre che incontriamo. Mi pare che ogni avversario sia più spiccio, più fisico, più reattivo, più cattivo di noi. Che i giocatori degli altri, a prescindere dal loro valore individuale, abbiano un’idea precisa di come muoversi. I nostri…. Il Mercato di Gennaio è stato gestito nel segno del risparmio. Almeno si è fatta un po’ di chiarezza. Magari questo fosse finalmente l’anno zero. Vedremo come si comporterà la Società a Giugno. Sperare non costa nulla, ma i dubbi sono forti. Se potessimo dire addio a una proprietà che ci lasciasse in mani migliori, FPF o non FPF, si aprirebbe qualche prospettiva. Come stai, Zlatan? Nel valzer degli addii, il tuo, insieme a quelli di Sheva e Kakà, mi lasciò ferite laceranti, mai rimarginate.

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.