Il più bello dei mari

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Dunque, com’era la faccenda? Il più bello dei mari è quello che non navigammo. I nostri giorni più belli non li abbiamo ancora vissuti. Caro Nazim Hakmet, sei un grande poeta. Da quel che scrivi, deduco che tu non sia milanista. Navigare su Internet per noi è una pena indicibile. Arranchiamo in un oceano di illazioni, sferzati da marosi sinistri e angoscianti. Mai una buona notizia. Mai! Non vediamo nessuna luce in fondo al tunnel. Il presente è mortificante. Il futuro ci terrorizza. La sola navigazione che ci può attirare è quella proposta dall’osteria della foto. Il Lunedì dell’Angelo andiamo, come tutti, a fare la nostra gitarella. Oggi è il Lunedì del diavolo. Il giorno del raduno e della presunta chiarezza sulle anomale, grottesche vicende societarie. Scommettiamo che non si chiarirà niente e che transiteremo stancamente verso un’altra tappa della nostra surreale pantomima? Escutere o non escutere? Questo è il problema. Amleto a noi fa un baffo. Shakespeare? Un dilettante. Mai avrebbe potuto ideare una tragedia come la nostra. Nell’inferno del Giannino, tutto sommato, pulsava una vena comica. Ci siamo fatti anche un sacco di risate. Amare, ma pur sempre risate. E che felicità al momento di quella che noi credevamo una vera e propria liberazione. Ora che le nostre speranze, i nostri sogni se ne sono andati a escort, siamo un po’ incupiti. Strano!

Se penso a come ero felice al raduno dell’anno scorso, mi viene un nodo alla gola. Oggi presentiamo Halilovic. Che libidine! Ormai siamo più esperti di bonifici e banche che di calciatori. Diamo del tu a Morgan Stanley, Goldman Sachs e Merryl Lynch. Seguiamo frastornati miriadi di voci per lo più inconsistenti. L’unico dato certo è che l’ineffabile Yongho non ha versato i 32 milioni. Stavolta non li ha trovati nella sua credenza. Quindi diventiamo proprietà di Elliot, che oggi avvia la procedura di escussione del pegno? Bah. Non ci giurerei. Chissà quali colpi di scena ci riserverà ancora questa farsa tragicomica, perfidamente allestita sulla pelle del Milan e dei suoi tifosi. E’ difficile pensare che qualcuno possa perdere un investimento di 400 milioni abbondanti perché non ne tira fuori 32. Per la prima volta inizio a considerare l’opzione della finta vendita. Finire senza colpo ferire in bocca a Elliot mi sembra una prova concreta di chi ci sia in realtà dietro a lui. Possibile che in questo nebuloso bailamme, in questa scenografia surreale di cortine fumogene si dia un indizio chiaro, che alimenta un più che fondato sospetto? Non credo. Quindi mi aspetto qualche altro coup de theatre. In fondo a tirarla per le lunghe in questa grottesca situazione ci rimette solo il Milan. Cosa volete che gliene freghi a certa gente? Il mare più bello, Nazim? Quello che dovesse inghiottire chi so io.

L’analisi della nostra situazione è presto fatta. Inizia la preparazione estiva e non sappiamo chi sia il nostro proprietario. Pazzesco! Aspettiamo l’esito del ricorso al Tas. Peccato non possiamo dare rassicurazioni sulla proprietà. Siamo sicuri che i cattivoni siano i parrucconi dell’Uefa? Mentre le altre programmano e si rinforzano, noi siamo fermi al palo, in attesa di una sentenza e di un padrone. E non dobbiamo preoccuparci. I 32 milioni sono arrivati. Non importa da chi. Con questi possiamo forse fare un briciolo di Mercato. Mira vedrà se comprare mortadella o caviale. A dire il vero la metafora culinaria non fa per me. Detesto il caviale. La mortadella mi piace anche. Guarda, però, Max che Zaza è mortadella avariata. Avariatissima! E Cr7 va ai Gobbi. Gli Orrendi stanno facendo una bella squadra. Le cose possono andare peggio di così, maledizione al secchio? No. Nemmeno nei peggiori incubi.

Stanotte ho fatto un sogno davvero strano. Sono al Supermercato e vedo Yongho. Mi si avvicina sorridente e, mentre sto accarezzando l’idea di tirargli un manrovescio, mi chiede: “ Quanti anni mi dai?” “ L’ergastolo!”, rispondo a bruciapelo. “ E a qualcun altro di ergastoli ne darei almeno dieci.” Cosa volete che mi importi del Mondiale? Nulla. Franza o Spagna pur che se magna? No. Cosa abbiamo da mangiare noi? Inghiottiamo solo bocconi amari. Al massimo un po’ di mortadella avariata. Franza e Inghilterra si facciano pure la guerra. Non me ne frega nulla di chi la vincerà. Ho solo una tiepida simpatia per il Belgio. La cosa gli porterà sicuramente male. Gattuso oggi cercherà di ricompattarci sull’amore per la maglia. Io l’amo con tutto il cuore, Rino. Il problema è che la vedo oltraggiata dalla Società. Da troppo tempo il luogo dell’anima chiamato Milan viene calpestato da vandali in scarponi chiodati. Non ne posso più! Sono esausta, svuotata. So che tu combatti per i nostri colori. Che credi nei nostri valori. Ma le tue parole rischieranno di scivolarmi addosso e di procurarmi anche un certo fastidio. E non certo per colpa tua. Sono cresciuti a dismisura la mia stima e il mio affetto per Romagnoli. Ti voglio bene, Alessio. Ma potrai restare in questo delirante guazzabuglio? Spero di sì. Magari le cose si sistemano un po’. C’è chi aspetta Cristiano Ronaldo e chi si dibatte in mille angosce. La vita è ingiusta. Il Milan è un amore infinito, che avvolge ogni fibra del mio essere. Siano maledetti i suoi carnefici. Il più bello dei mari è quello che se li porterà via e ci permetterà di rinascere. Oggi è il giorno della verità? Magari! Permettetemi, però, di nutrire qualche dubbio. Gli altri sognano e sono felici. Noi…. Chissà quali altri magheggi dovremo subire sulla nostra pelle, escoriata da mille ferite. Mi dicono che siamo di Elliot. Staremo a vedere. Neanche guarderò il raduno. Non sono dello stato d’animo adatto. Comunque non moriremo, sicari prezzolati e mandanti senza scrupoli. Il più bello dei mari è quello che vi sommergerà con una risata omerica. Forza Milan! Speriamo che sia vicina la liberazione. Quella vera, però.

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.