Il buio e la luce

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Rigorone su Cutrone. E la vittoria, propiziata dal solito Ante, se ne va. Amaro sapore di furto nel lampredotto mangiato a Firenze. Colpa nostra? Anche. Senza dubbio. Ma, a furia di toccare il fondo in tema di nefandezze arbitrali, lo eccitamo. E così, dopo Valeri, Fabbri e compagnia cantante, sbuca un Calvarese. Il Var? Potremmo pure chiamarlo Bar. Lassù ci sono 4 amici che vivisezionano ogni nostro gol, cercando appigli per annullarcelo. Richiamano a loro discrezione il compagno di merende che sta in campo. Non si dimostrano solerti, quando si tratta di rivedere decisioni sbagliate contro di noi. In questo caso da quattro diventano tre. Le tre scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano. Sanno di non rischiare nulla. La Società accetta di buon grado ogni ingiustizia. I soloni del calcio trovano sempre modo di negare che siamo danneggiati o di giustificare l’operato degli arbitri, facendo riferimento alle nostre responsabilità. Che ci sono, per carità. Non è, però, che una squadra debba essere costantemente bastonata in ragione della sua fragilità. Elliott, vuoi qualcuno che vada in sala stampa ad esprimere con forza alcuni chiari e concisi concetti, meglio di un Commisso qualsiasi? Eccomi! Ci sono! E, sempre a titolo gratuito, vado pure a sbattere i pugni sul tavolo dell’ineffabile Nicchi.

Te lo scrivo in Inglese, perchè altrimenti non capisci. You are a problem, Ivan.

Le interviste di Gazidis? Mi fanno venire il latte alle ginocchia. Avesse almeno imparato quattro parole di Italiano, avrei potuto capire la ragione del suo faraonico stipendio. Un milione per parola. Ma così non è. E rimango nella mia ignoranza. Mi dà fastidio solo sentir pronunciare quel nome: Ivan. Ha il sapore acre di un vino deteriorato, trasformatosi in aceto. Adesso gli è venuta pure la luminosa idea Rangnick. Io, visto che il suo contratto scade a Giugno, di idee ne avrei altre, sintetizzabili con un semplice : Rauss!!!!!!

Nessun Var può cancellare questa tua magia dal nostro cuore.

Conosco un tipo che dice : “ Da piccolo avevo paura del buio. Adesso ho il terrore della bolletta della luce.” Già, il buio e la luce. Si alternano anche nelle nostre partite. Il problema è che noi paghiamo una pesante bolletta arbitrale, quando andiamo in black out. Buona prestazione e vantaggio meritato fino a che siamo rimasti in parità numerica. Poi in 11 contro 10 abbiamo smesso di giocare. Cadiamo preda della paura di vincere. Caliamo fisicamente e psicologicamente. Ci viene il braccino corto. Però abbiamo costantemente gli arbitri che ci remano contro, eh! Questa è la verità. E io non ne posso più! Non ne posso più neanche di una Società che continua a subire senza ribellarsi. Tralasciamo, per carità di patria, quel che è successo l’anno scorso. Quando ho visto Fabbri a dirigerci in Coppa Italia, l’avrei addentato alla giugulare. E’ dalla prima partita, a Udine, che ci pigliano per i fondelli. Mani netto in area friulana. Rigore solare, alla luce delle nuove regole. Nessun fischio. Nessuna chiamata dal Var. E il giorno dopo Nicchi si permette pure di dire che la decisione è giusta, perché il giocatore ha preso la palla con la spalla e non con il braccio. Siamo alla sfacciata negazione della realtà, allo sberleffo tipico degli arroganti che ti sbattono in faccia il loro potere da impuniti. E noi zitti, naturalmente. Da allora è stato un crescendo di direzioni arbitrali sempre sfavorevoli. Nessuno quota più un giallo a Bennacer. E noi sempre zitti. Gli altri si impennano al primo torto, vero o presunto. Noi? Dei cretini. Il rigore concesso ai viola è vergognoso. L’annullamento del gol di Ibra….folcloristico. E ti spiegano pure che, con le nuove regole, è giusto, eh! Il braccio di Zlatan è talmente attaccato al corpo da formare un tutt’uno che rende difficile capire dove sia sbattuta la palla. Ibra viene pure spintonato da dietro e il pallone va nella disponibilità di Dalbert. Ma l’occhio lungo del Var vede quello che vuole vedere. Si chiude, invece, per la gioia di Calvarese, sul regolarissimo intervento di Romagnoli su Cutrone. E gli espertoni della stampa sportiva vanno a rimorchio. Sono senza pudore. Io sbrocco! Mai lo avrebbero fischiato contro i Gobbi. E neppure contro gli Orrendi. Sai, se no, che casini sarebbero saltati fuori. Ci sarebbero state interrogazioni parlamentari pure se avessero annullato quel fantastico gol a Ronaldo. Ma il “se” introduce un periodo ipotetico dell’irrealtà. Per lui gol, e anche giustamente, buono. Senza discussioni. E sai, poi, i peana. Gli epinici degli aedi. Sul rigore sbrocco. Non me ne frega più niente del fatto che in superiorità numerica stiamo giocando male. Che è pazzesco aver concesso poco prima quel contropiede a Vlahovic. Le nostre debolezze, dopotutto, sono fatti nostri. Non giustificano le nefandezze arbitrali. Le cose stanno su piani diversi. Ed è ingiustificabile una Società invertebrata che non fa mai una piega. Dalle parole di Maldini sembra che qualcosina si stia finalmente muovendo. Ma dobbiamo essere più duri. Non capire che abbiamo un serio problema arbitrale significa fregarsene delle sorti del club e tracciare un solco profondo con i tifosi. Dimmi, Elliott, che razza di proprietario sei?

Intendiamoci, è innegabile che la squadra non riesca a tenere per una partita intera. A un certo punto scende il buio. E la cosa preoccupa. E’ altrettanto vero, comunque, che abbiamo momenti di luce, che non c’erano con la sciagurata gestione tattica precedente. Il chiaroscuro avrebbe portato più punti, se avessimo maglie di colore diverso. Sembra che il rosso e il nero non piacciano proprio in alto loco. Si hanno altri gusti cromatici colà dove si puote ciò che si vuole. E più non dimandare un cappero, però. Io faccio domande e pretendo risposte. Sono furibonda.

Sei stato bravo, ragazzo.

L’idea Rangnick mi fa innervosire e detesto Ivan. Qualcuno mi chiede . “ Confermeresti Pioli?” Risponderei di sì, se questo nuovo modulo fosse farina estratta subito dal suo sacco. Ma lui ha continuato a martoriarmi con quell’orrendo 4-3-3 Susocentrico, come avevano fatto in precedenza gli altri. Ci è voluto Ibra per cambiare registro. E non venitemi a dire che lo si poteva fare solo con Zlatan in campo, perché non è vero. Certo, Ibra è Ibra. Unico. Inimitabile. Su questo non si discute. Ma l’allenatore doveva panchinare Suso e giocare con questo assetto tattico appena arrivato, con Piatek centravanti. Io la penso così da una vita. Se avessimo lavorato già dall’estate su questo progetto, come mi illudevo facesse Giampaolo, adesso saremmo ben più avanti sulla strada della costruzione di una squadra sensata. Avremmo più momenti di luce e meno di buio. Amen. Speriamo di proseguire in questo cammino, confermando Ibra e inserendo almeno tre innesti indispensabili. Mi rendo conto della nostra situazione economica e non faccio voli pindarici. Bisogna essere concreti e non inseguire sogni impossibili. Voglio un centrale difensivo ( il vecchio Thiago?), un centrocampista di spessore ed esperienza da affiancare a Benna ( Baka?) e un centravanti che funga da riserva a Zlatan. Io non sputerei neppure su Scamacca…. Ieri Gabbia mi è piaciuto. Fosse possibile ricavare qualche soldo da Musacchio….. Bisogna pure pensare a un terzino destro, se Salae non si dimostra discreto.

Gobbi e Orrendi, per rinforzarsi davvero, hanno bisogno di campioni. E, purtroppo, a differenza nostra, possono permetterseli. Noi, per migliorare e cogliere l’obiettivo quarto posto, necessitiamo semplicemente di buoni calciatori ben allenati e ben schierati in un sensato quadro tattico. E ci serve anche di non essere sempre bastonati dagli arbitri. Inutile fare gli schizzinosi. E’ la Champions il volano che ci può permettere di passare allo step successivo. Ormai mi sono stancata di parlare di 3-5-2. Visto che, comunque, mi piace questo 4-2-3-1, prenderei Spalletti che, mi pare, l’abbia spesso usato. Sono talmente matta che mi potrebbe pure intrigare l’idea di Zlatan allenatore-giocatore. Baka dovrebbe avere solo altri 2 anni di contratto. Più facile, quindi, spalmargli l’ingaggio. Il Chelsea non crede in lui e non riesce a venderlo. Continua a prestarlo e a compartecipare allo stipendio. L’ammortamento è ormai in fase avanzata. Non dovrebbe essere impossibile acquistarlo per una cifra non elevatissima, che consenta ai Londinesi una piccola plusvalenza. Certo, si fa fatica a parlare di progetti tecnici in una situazione societaria così confusa. Tra Ivan e la coppia Maldini- Boban, sceglierei senza dubbi i secondi, che pure mi hanno deluso. Paolo e Zvone, ci voleva Ibra per liberarsi di Suso e cambiare il canovaccio tattico? Non potevate arrivarci voi da tempo? Il buio sembra lì, pronto ad inghiottirci. Ma non toglietemi la mia speranza di luce. Il campionato si ferma parzialmente per il Coronavirus. La situazione è seria e non va sottovalutata. Non è certo stato geniale usare come forma di prevenzione la quarantena volontaria per chi tornava dalla Cina. Speriamo bene. Ho tanta voglia di luce. E tanta paura del buio. Forza Milan!

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.